Annone: sull'area ex Suzani un vivace confronto in Aula
I lavori di riqualificazione dell’area urbana di Via Sant’Antonio ad Annone Brianza sono stati oggetto del confronto tra maggioranza e minoranza in sede di consiglio comunale.
Lo scorso aprile, la giunta comunale aveva infatti approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica dell’intervento al fine di partecipare al bando di contributo per opere di ridisegno stradale elaborato da Regione Lombardia che stanzierà una somma di 10.000.000 euro ai beneficiari. L’area urbana che l’amministrazione vuole riqualificare ad Annone è adiacente al palazzo municipale, alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria ed è attualmente adibita a parcheggio.

Paolo Cesana, consigliere del gruppo "Vivere Annone", dopo avere ricevuto dall’amministrazione un’idea preliminare del progetto durante un incontro intercorso tra marzo e aprile, ha presentato una mozione trattata nel corso dell’ultima assise di fine maggio.
La minoranza aveva chiesto la discussione del progetto all’interno del consiglio comunale ma, dopo aver visionato sull’albo pretorio l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica da parte della giunta a fine aprile, ha presentato la mozione “contestando le modalità poco coerenti e senza informare la minoranza ma in generale la popolazione”.
Visionando la documentazione, il gruppo di minoranza ha ravvisato alcune criticità “che fanno temere che, nel caso in cui il progetto venisse portato a compimento, non migliorerebbe la situazione attuale e comporterebbe invece un rapporto benefici-costi negativo”. “Vivere Annone” ha quindi chiesto di revocare immediatamente l’approvazione in linea tecnica del progetto: il timore è quello di non poter effettuare variazioni al progetto una volta approvato, visto anche il costo di realizzazione. Sono dieci gli interrogativi posti dalla minoranza: si tratta di osservazioni sul progetto, per il quale sono stati richiesti chiarimenti.
“Il progetto proposto prevede, sì, una sostanziale riqualificazione del comparto, ma non crea una piazza pensata come luogo di incontro e socializzazione. Riteniamo che il progetto non sia "né carne né pesce": non si crea una piazza, non soddisfa la richiesta di parcheggi (poiché ne verrebbe ricavati pochi, mal posizionati ed alcuni di difficile utilizzo) e presenta, in una parte dell'area, una zona verde schiacciata tra muri ed autovetture e confinata in fondo al comparto” è la contestazione di fondo mossa da “Vivere Annone” al progetto. Secondo i consiglieri di opposizione dovrà essere definita la destinazione dell'immobile "ex Suzani" presente nel comparto per “progettare una migliore integrazione degli spazi esterni all'immobile, funzionalmente ai suoi bisogni”. Si chiede inoltre conto dei parcheggi che hanno dimensioni troppo ridotte, del senso di marcia per l'entrata e l'uscita degli automezzi dal parcheggio, della modifica del calibro stradale e i motivi per i quali “l'area verde viene confinata in fondo al comparto” e non posta all’inizio per abbellire il centro con area verde e panchine, spostando inoltre i parcheggi davanti al Comune. Si chiede poi la realizzazione di una rampa, al posto della scala inserita a progetto, per collegare la struttura della scuola dell'infanzia e la rivalutazione dell'arredo urbano e del materiale di pavimentazione: il porfido, “darà sempre alti costi di manutenzione”, ha sostenuto la minoranza, proponendo di sostituirlo con autobloccanti o cemento drenante pigmentato.
Il sindaco Luca Marsigli ha risposto, anzitutto ponendo una questione di forma in quanto se la mozione è “volta a promuovere una deliberazione del consiglio su un determinato argomento”, quanto presentato dalla minoranza ha un contenuto adatto a un’interrogazione consiliare. Fatta questa premessa, il primo cittadino ha dato riscontro chiarendo come il progetto sia stato approvato in linea tecnica per “partecipare al bando pubblico denominato “Strade Verdi” onde ottenere le risorse necessarie per finanziare l’intera opera di riqualificazione, 420.000,00 euro (l’importo massimo finanziabile è pari all’80% del totale, ovvero 336.000 euro, ndr)”. L’approvazione in linea tecnica della progettualità è quindi necessaria, quale strumento endoprocedimentale, per la quantificazione delle risorse necessarie alla realizzazione del progetto di riqualificazione dell’area”. Marsigli ha poi specificato all’interno del quadro economico sviluppato dal progetto “sono possibili tutte le varianti che si dovessero rendere necessarie, purché non modifichino i tratti sostanziali della progettualità”. Da qui la contrarietà alla richiesta di revoca della delibera di giunta avanzata dalla minoranza. Sulla condivisione pubblica ha aggiunto che “il progetto definitivo dell’area da riqualificare verrà senza dubbio presentato al gruppo consiliare di minoranza, come già fatto in preliminare, e successivamente alla cittadinanza”. Il progetto è stato redatto dall’architetto Stefano Villa, il tecnico incaricato dall’amministrazione annonese. Il comparto “ex Suzani”, oggetto di confisca, verrà adibito a nuovo deposito del comune: l’amministrazione, a seguito della richiesta di acquisizione al demanio comunale, ha ricevuto riscontro il 2 aprile dall’autorità competente che ha indicato “come terminato l’iter di pagamento dei creditori insinuati nella procedura” e che dunque “si procederà alla destinazione dei beni confiscati nei modi e nei termini di legge”.
Il sindaco Marsigli ha difeso il progetto dell’area: “Quello che viene considerato “né carne e né pesce” è proprio la forza di questo progetto. La volontà di mantenere dei parcheggi, in numero inferiore a quelli attuali in una parte centrale del paese in prossimità dei principali servizi, e dedicare una parte dello spazio a piazza verde come punto di ritrovo e aggregazione. La maggior parte dei parcheggi sono stati collocati in una zona ad oggi praticamente non utilizzata, ottimizzando così la superficie a disposizione della cittadinanza”.
Le dimensioni degli spazi e dei passaggi, sia carrai che pedonali, sono state valutate dal professionista incaricato; quanto ai sensi di marcia si dovrà aspettare il progetto esecutivo, mentre non ci saranno modifiche del calibro stradale ma la realizzazione di un dosso per tutta la parte antistante l’edificio comunale.

“L’area “ex-Suzani”, come già anticipato, non è compresa nell’intervento in oggetto, che è invece relativo alla sola piazza da riqualificarsi. Possiamo comunque confermare sin da subito che eventuali interventi successivi andranno a valorizzare la struttura complessiva della neo- piazza” ha specificato il primo cittadino, intervenendo sulla scelta di mantenere la parte della piazza a margine del comparto per “suddividere la zona di passaggio delle auto dalla zona intesa come punto di ritrovo ed aggregazione, che rimarrebbe così più protetta e sorvegliata anche grazie al riposizionamento delle attuali telecamere”. Quanto ai parcheggi davanti all’edificio comunale è “per non sacrificare troppi posti auto e lasciare invece l’area più pianeggiante ai punti di aggregazione e ritrovo in considerazione anche della riqualificazione dell’ufficio postale”.
Sulla rampa per disabili, l’amministrazione ha sostenuto di averla valutata ma il costo di circa 100.000 euro, ha fatto propendere per la non realizzazione: le persone portatrici di disabilità potranno comunque servirsi degli altri due ingressi al plesso scolastico senza barriere architettoniche. Ancora da esaminare gli arredi e l’illuminazione mentre si conferma l’utilizzo di un materiale più pregiato per la pavimentazione.
Lo scorso aprile, la giunta comunale aveva infatti approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica dell’intervento al fine di partecipare al bando di contributo per opere di ridisegno stradale elaborato da Regione Lombardia che stanzierà una somma di 10.000.000 euro ai beneficiari. L’area urbana che l’amministrazione vuole riqualificare ad Annone è adiacente al palazzo municipale, alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria ed è attualmente adibita a parcheggio.

Paolo Cesana, consigliere del gruppo "Vivere Annone", dopo avere ricevuto dall’amministrazione un’idea preliminare del progetto durante un incontro intercorso tra marzo e aprile, ha presentato una mozione trattata nel corso dell’ultima assise di fine maggio.
La minoranza aveva chiesto la discussione del progetto all’interno del consiglio comunale ma, dopo aver visionato sull’albo pretorio l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica da parte della giunta a fine aprile, ha presentato la mozione “contestando le modalità poco coerenti e senza informare la minoranza ma in generale la popolazione”.
Visionando la documentazione, il gruppo di minoranza ha ravvisato alcune criticità “che fanno temere che, nel caso in cui il progetto venisse portato a compimento, non migliorerebbe la situazione attuale e comporterebbe invece un rapporto benefici-costi negativo”. “Vivere Annone” ha quindi chiesto di revocare immediatamente l’approvazione in linea tecnica del progetto: il timore è quello di non poter effettuare variazioni al progetto una volta approvato, visto anche il costo di realizzazione. Sono dieci gli interrogativi posti dalla minoranza: si tratta di osservazioni sul progetto, per il quale sono stati richiesti chiarimenti.
“Il progetto proposto prevede, sì, una sostanziale riqualificazione del comparto, ma non crea una piazza pensata come luogo di incontro e socializzazione. Riteniamo che il progetto non sia "né carne né pesce": non si crea una piazza, non soddisfa la richiesta di parcheggi (poiché ne verrebbe ricavati pochi, mal posizionati ed alcuni di difficile utilizzo) e presenta, in una parte dell'area, una zona verde schiacciata tra muri ed autovetture e confinata in fondo al comparto” è la contestazione di fondo mossa da “Vivere Annone” al progetto. Secondo i consiglieri di opposizione dovrà essere definita la destinazione dell'immobile "ex Suzani" presente nel comparto per “progettare una migliore integrazione degli spazi esterni all'immobile, funzionalmente ai suoi bisogni”. Si chiede inoltre conto dei parcheggi che hanno dimensioni troppo ridotte, del senso di marcia per l'entrata e l'uscita degli automezzi dal parcheggio, della modifica del calibro stradale e i motivi per i quali “l'area verde viene confinata in fondo al comparto” e non posta all’inizio per abbellire il centro con area verde e panchine, spostando inoltre i parcheggi davanti al Comune. Si chiede poi la realizzazione di una rampa, al posto della scala inserita a progetto, per collegare la struttura della scuola dell'infanzia e la rivalutazione dell'arredo urbano e del materiale di pavimentazione: il porfido, “darà sempre alti costi di manutenzione”, ha sostenuto la minoranza, proponendo di sostituirlo con autobloccanti o cemento drenante pigmentato.
Il sindaco Luca Marsigli ha risposto, anzitutto ponendo una questione di forma in quanto se la mozione è “volta a promuovere una deliberazione del consiglio su un determinato argomento”, quanto presentato dalla minoranza ha un contenuto adatto a un’interrogazione consiliare. Fatta questa premessa, il primo cittadino ha dato riscontro chiarendo come il progetto sia stato approvato in linea tecnica per “partecipare al bando pubblico denominato “Strade Verdi” onde ottenere le risorse necessarie per finanziare l’intera opera di riqualificazione, 420.000,00 euro (l’importo massimo finanziabile è pari all’80% del totale, ovvero 336.000 euro, ndr)”. L’approvazione in linea tecnica della progettualità è quindi necessaria, quale strumento endoprocedimentale, per la quantificazione delle risorse necessarie alla realizzazione del progetto di riqualificazione dell’area”. Marsigli ha poi specificato all’interno del quadro economico sviluppato dal progetto “sono possibili tutte le varianti che si dovessero rendere necessarie, purché non modifichino i tratti sostanziali della progettualità”. Da qui la contrarietà alla richiesta di revoca della delibera di giunta avanzata dalla minoranza. Sulla condivisione pubblica ha aggiunto che “il progetto definitivo dell’area da riqualificare verrà senza dubbio presentato al gruppo consiliare di minoranza, come già fatto in preliminare, e successivamente alla cittadinanza”. Il progetto è stato redatto dall’architetto Stefano Villa, il tecnico incaricato dall’amministrazione annonese. Il comparto “ex Suzani”, oggetto di confisca, verrà adibito a nuovo deposito del comune: l’amministrazione, a seguito della richiesta di acquisizione al demanio comunale, ha ricevuto riscontro il 2 aprile dall’autorità competente che ha indicato “come terminato l’iter di pagamento dei creditori insinuati nella procedura” e che dunque “si procederà alla destinazione dei beni confiscati nei modi e nei termini di legge”.
Il sindaco Marsigli ha difeso il progetto dell’area: “Quello che viene considerato “né carne e né pesce” è proprio la forza di questo progetto. La volontà di mantenere dei parcheggi, in numero inferiore a quelli attuali in una parte centrale del paese in prossimità dei principali servizi, e dedicare una parte dello spazio a piazza verde come punto di ritrovo e aggregazione. La maggior parte dei parcheggi sono stati collocati in una zona ad oggi praticamente non utilizzata, ottimizzando così la superficie a disposizione della cittadinanza”.
Le dimensioni degli spazi e dei passaggi, sia carrai che pedonali, sono state valutate dal professionista incaricato; quanto ai sensi di marcia si dovrà aspettare il progetto esecutivo, mentre non ci saranno modifiche del calibro stradale ma la realizzazione di un dosso per tutta la parte antistante l’edificio comunale.

“L’area “ex-Suzani”, come già anticipato, non è compresa nell’intervento in oggetto, che è invece relativo alla sola piazza da riqualificarsi. Possiamo comunque confermare sin da subito che eventuali interventi successivi andranno a valorizzare la struttura complessiva della neo- piazza” ha specificato il primo cittadino, intervenendo sulla scelta di mantenere la parte della piazza a margine del comparto per “suddividere la zona di passaggio delle auto dalla zona intesa come punto di ritrovo ed aggregazione, che rimarrebbe così più protetta e sorvegliata anche grazie al riposizionamento delle attuali telecamere”. Quanto ai parcheggi davanti all’edificio comunale è “per non sacrificare troppi posti auto e lasciare invece l’area più pianeggiante ai punti di aggregazione e ritrovo in considerazione anche della riqualificazione dell’ufficio postale”.
Sulla rampa per disabili, l’amministrazione ha sostenuto di averla valutata ma il costo di circa 100.000 euro, ha fatto propendere per la non realizzazione: le persone portatrici di disabilità potranno comunque servirsi degli altri due ingressi al plesso scolastico senza barriere architettoniche. Ancora da esaminare gli arredi e l’illuminazione mentre si conferma l’utilizzo di un materiale più pregiato per la pavimentazione.
M.Mau.