Villa Greppi, ''Visible Past'': gli studenti illustrano i progetti dedicati all'Europa

L'ex granaio del Consorzio Brianteo Villa Greppi si è trasformato - mercoledì 4 giugno - in un vero e proprio laboratorio di cittadinanza europea, dove studenti delle scuole secondarie del territorio hanno messo in scena il futuro dell’Europa, tra memoria, identità e sfide globali.
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Gli studenti che hanno preso parte al progetto

Il progetto ''Visible Past'', interamente finanziato dall’Unione Europea e vincitore del prestigioso bando European Remembrance, ha visto Villa Greppi capofila di una rete internazionale di partner – dall’Università di Coimbra a Contextos in Portogallo, Sapere Aude in Austria e Artifactory in Grecia – impegnati nella formazione di giovani e insegnanti e nella promozione di una cultura europea condivisa.
Il percorso, articolato in cinque incontri pomeridiani tra marzo e aprile, ha portato nella sede monticellese del Consorzio, decine di ragazzi e ragazze motivati, pronti a mettersi in gioco su temi di grande attualità: dalla storia d’Europa alle sfide del presente e del futuro, passando per la costruzione dell’identità europea e la difesa dei valori democratici.
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Daniele Frisco e Lucia Urbano

L’orgoglio e l’emozione erano palpabili nelle parole di Lucia Urbano, presidente di Villa Greppi, che ha aperto la serata sottolineando come ''questa esperienza sia stata una vera palestra di partecipazione attiva, dove i protagonisti siete stati voi studenti, capaci di cogliere un’opportunità inedita e di affrontare temi complessi con coraggio e curiosità''.
Dopo aver preso la parola Daniele Frisco, referente storico del Consorzio, ha ricordato come il percorso sia stato costruito lasciando ampio spazio al confronto tra pari e alla libertà di espressione, con l’obiettivo di stimolare riflessioni profonde e autentiche.
I sei gruppi di lavoro hanno presentato i risultati dei loro tavoli tematici, offrendo uno spaccato ricco e articolato dell’Europa di ieri, oggi e domani. 
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Il primo gruppo ha affrontato il tema ''Democrazia e totalitarismo'', mettendo in luce come la democrazia sia oggi minacciata da populismi e radicalismi che alimentano divisioni e insicurezze. Attraverso esempi storici e attuali, i ragazzi hanno riflettuto sul rischio che, di fronte a crisi e paure, le società democratiche cedano terreno a derive autoritarie, spesso senza nemmeno rendersene conto; successivamente hanno sottolineato il ruolo cruciale dell’informazione e della responsabilità civica, invitando tutti a non dare mai per scontati i valori di libertà e partecipazione.
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Il secondo gruppo ha proposto un viaggio nella storia europea, dal Sacro Romano Impero fondato da Carlo Magno fino all’alleanza franco-tedesca che ha gettato le basi dell’Unione Europea, mettendo a confronto l’Europa feudale, gerarchica e spesso conflittuale, con quella di oggi, più inclusiva e fondata su diritti e istituzioni comuni. Particolare attenzione è stata data al rapporto tra Francia e Germania, passato da secoli di guerre a simbolo di riconciliazione e cooperazione, con la nascita della CECA e il celebre discorso di Schumann. Un messaggio chiaro: l’unità europea non è un dato acquisito, ma una conquista da difendere e rafforzare ogni giorno.
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Il terzo gruppo ha esplorato l’anima culturale dell’Europa, sottolineando come la nostra identità sia il frutto di un continuo dialogo tra tradizioni, influenze e scambi con il resto del mondo. In questo discorso i giovani sono passati dal relativismo di Montaigne alla critica di Montesquieu, dalla visione cooperativa di Voltaire fino all’esempio di San Pietroburgo, città nata dall’incontro tra culture, dimostrando come la cultura europea sia aperta, dinamica e capace di accogliere la diversità.
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Un esempio emblematico è stato quello di Wole Soyinka, premio Nobel nigeriano, che ha saputo integrare la cultura africana con quella europea, dimostrando che il dialogo interculturale è la vera chiave per un’Europa inclusiva econsapevole delle proprie radici.

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Il quarto gruppo ha portato al centro il rapporto tra Unione Europea e giovani, indagando il sentimento di appartenenza e le opportunità offerte ai cittadini di domani. Attraverso un sondaggio tra studenti, è emersa una cittadinanza europea ancora in costruzione, fatta di curiosità, desiderio di superare barriere e voglia di partecipare. I ragazzi hanno sottolineato l’importanza di programmi come l’Erasmus, veri motori di crescita personale e di amicizie internazionali, ma hanno anche evidenziato le difficoltà di accesso alle informazioni e la necessità di rendere più inclusivi e accessibili i progetti europei. La loro proposta? Maggiore educazione civica nelle scuole, più trasparenza e sostegno economico per permettere a tutti di vivere esperienze di mobilità e confronto.
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Il quinto gruppo ha poi affrontato con grande consapevolezza la questione ambientale, raccontando come l’Europa stia affrontando l’emergenza climatica tra incendi devastanti, scioglimento dei ghiacciai e inondazioni sempre più frequenti. Hanno illustrato le strategie dell’UE, dal Green Deal alla riduzione delle emissioni entro il 2050, ma anche le difficoltà di conciliare sviluppo e sostenibilità, soprattutto per i paesi più fragili. Il loro messaggio traspirato durante l’esposizione è stato chiaro: il cambiamento climatico è una sfida collettiva, che richiede l’impegno di tutti, giovani in primis, anche attraverso piccoli gesti quotidiani. Solo così l’Europa potrà essere davvero un modello di progresso responsabile.
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A chiudere la serata, il sesto gruppo ha affrontato il tema dell’Europa e della guerra, analizzando il ruolo dell’Unione nello scacchiere internazionale ed evidenziando le difficoltà di rappresentare una voce unica, dato che non tutti i paesi europei fanno parte dell’UE e che spesso sono ancora i singoli stati a parlare per l’Europa. Hanno quindi discusso i vantaggi di un’Unione più coesa – dal mercato unico alla libertà di movimento – ma anche le sfide, come la creazione di una difesa comune e il rischio di escalation nei rapporti con le grandi potenze. In un mondo segnato da conflitti e tensioni, la vera forza dell’Europa sta nella capacità di superare le divisioni interne e agire con strategia e coerenza.
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Il progetto ''Visible Past'' si è così confermato un’esperienza unica di formazione e cittadinanza attiva, capace di avvicinare le nuove generazioni all’Europa reale, fatta di storia, valori, sfide e opportunità. Un'Europa che, grazie all’entusiasmo e all’impegno dei giovani, può guardare al futuro con fiducia, consapevole che la sua identità si costruisce ogni giorno, nel dialogo tra passato e presente, nella responsabilità verso il pianeta e nella ricerca di pace e giustizia per tutti.
Isabel Matthes
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