Oggiono, Bachelet: il saluto speciale delle classi quinte
Un addio speciale per le classi quinte tra musica, riflessioni e il conto alla rovescia per l’esame di stato. Venerdì 7 giugno, l’aria -all’istituto Vittorio Bachelet di Oggiono - era elettrica, ma non solo per l’imminenza degli esami.

In un pomeriggio che sapeva già di nostalgia e aspettative future, gli studenti e studentesse delle quinte si sono ritrovati per un momento conviviale che ha trasformato l’ansia pre-esame in un’occasione per celebrare. La musica dal vivo ha riempito il giardino, accompagnando le risate e i racconti di cinque anni indimenticabili, un percorso di crescita condiviso giorno dopo giorno.

Dopo un pranzo all'insegna della spensieratezza e l’immancabile coro sulle note di "Notte prima degli esami" di Venditti – un vero e proprio inno generazionale – ogni classe si è rintanata nella propria aula. Il compito? Ben più stimolante di una lezione tradizionale: preparare un prodotto multimediale capace di raccontare il loro percorso scolastico.

Non solo un documentario di esperienze significative e momenti di quotidianità, ma anche un archivio di riflessioni, proposte per migliorare la scuola e, soprattutto, un palcoscenico per emozioni, speranze e aspettative per il futuro.

Questi lavori, veri e propri lasciti emotivi, potranno contenere anche messaggi di ringraziamento o di benvenuto per i nuovi studenti che varcheranno la soglia del Bachelet a settembre. Saranno presentati nella tradizionale serata di consegna dei diplomi, in programma il prossimo 10 luglio.

La dirigente scolastica Anna Panzeri ha commentato: ''Si stanno avvicinando a una delle tappe più importanti delle loro giovani vite ed è fondamentale che abbiano consapevolezza del contributo significativo che lo stare insieme e il team-working hanno avuto nella loro formazione''.

Ha poi aggiunto: ''Trovare fiducia per costruire relazioni positive, sia personali che professionali, vuol dire aprirsi alla vita e questo mi auguro sia uno dei 'segni' che la scuola ha loro lasciato''. Un messaggio che va oltre il semplice apprendimento didattico, ponendo l’accento sul valore umano dell’esperienza scolastica.

Il conto alla rovescia è ormai iniziato. Mentre l’attesa per gli esiti degli scrutini finali si fa più palpabile e una sana preoccupazione per le prove che inizieranno il 18 giugno comincia a serpeggiare, i ragazzi del Bachelet lasciano un insegnamento che risuona come un mantra nelle aule che li hanno visti crescere: #noisiamoilbachelet.
Un segno di appartenenza e un messaggio che testimonia la forza di una comunità.

In un pomeriggio che sapeva già di nostalgia e aspettative future, gli studenti e studentesse delle quinte si sono ritrovati per un momento conviviale che ha trasformato l’ansia pre-esame in un’occasione per celebrare. La musica dal vivo ha riempito il giardino, accompagnando le risate e i racconti di cinque anni indimenticabili, un percorso di crescita condiviso giorno dopo giorno.
Dopo un pranzo all'insegna della spensieratezza e l’immancabile coro sulle note di "Notte prima degli esami" di Venditti – un vero e proprio inno generazionale – ogni classe si è rintanata nella propria aula. Il compito? Ben più stimolante di una lezione tradizionale: preparare un prodotto multimediale capace di raccontare il loro percorso scolastico.
Non solo un documentario di esperienze significative e momenti di quotidianità, ma anche un archivio di riflessioni, proposte per migliorare la scuola e, soprattutto, un palcoscenico per emozioni, speranze e aspettative per il futuro.
Questi lavori, veri e propri lasciti emotivi, potranno contenere anche messaggi di ringraziamento o di benvenuto per i nuovi studenti che varcheranno la soglia del Bachelet a settembre. Saranno presentati nella tradizionale serata di consegna dei diplomi, in programma il prossimo 10 luglio.
La dirigente scolastica Anna Panzeri ha commentato: ''Si stanno avvicinando a una delle tappe più importanti delle loro giovani vite ed è fondamentale che abbiano consapevolezza del contributo significativo che lo stare insieme e il team-working hanno avuto nella loro formazione''.
Ha poi aggiunto: ''Trovare fiducia per costruire relazioni positive, sia personali che professionali, vuol dire aprirsi alla vita e questo mi auguro sia uno dei 'segni' che la scuola ha loro lasciato''. Un messaggio che va oltre il semplice apprendimento didattico, ponendo l’accento sul valore umano dell’esperienza scolastica.
Il conto alla rovescia è ormai iniziato. Mentre l’attesa per gli esiti degli scrutini finali si fa più palpabile e una sana preoccupazione per le prove che inizieranno il 18 giugno comincia a serpeggiare, i ragazzi del Bachelet lasciano un insegnamento che risuona come un mantra nelle aule che li hanno visti crescere: #noisiamoilbachelet.
Un segno di appartenenza e un messaggio che testimonia la forza di una comunità.
