Cassago: la comunità in festa per il suo don Davide Zilioli
In un clima di gioia e profonda spiritualità, la comunità ha celebrato l’Eucaristia nella mattinata di domenica 8 giugno, con don Davide Zilioli, sacerdote novello, dono dello Spirito e segno di speranza per la Chiesa. Durante l’omelia, don Giuseppe Cotugno ha voluto condividere parole di gratitudine, incoraggiamento e riflessione, sottolineando l’importanza della vocazione sacerdotale come risposta piena e matura a un progetto più grande, al servizio di Dio e degli altri.

“Oggi celebriamo l’Eucaristia, fonte e culmine della vita cristiana, con la presidenza di don Davide, sacerdote novello e dono dello Spirito alla chiesa di Dio” ha dichiarato. “Nella seconda lettura San Paolo ai Corinti si dice che in ogni comunità ci siano diversi carismi e compiti, ma è sempre lo stesso ed unico spirito ad operare per il bene comune. Così don Davide e i suoi compagni ci hanno chiesto di pregare per essere preti consacrati, bene per tutti noi, cioè dediti pienamente al Signore per la vita e la missione della Chiesa. La sua ordinazione è una gioia, ma anche una grande responsabilità: come ricorda anche l’Arcivescovo, anche noi dobbiamo farci avanti”.

Con queste parole il sacerdote rievoca la vocazione come segno per ogni fedele del proprio luogo in questa grande comunità. “Ti ringraziamo don Davide - ha proseguito don Giuseppe - per avere risposto sì a questa chiamata e il nostro più caro augurio, come raffigura anche l’immagine del Mare di Galilea sul libretto, è di essere pescatore di uomini: solo in questo modo la vocazione può veramente raggiungerci e trasformarci. A me vengono in mente tre caratteristiche di Davide: bravo cantante e cantore, abile muratore e alpinista. Ti auguriamo di donare questi tre carismi”.

Queste tre dimensioni, infatti, rappresentano le coordinate fondamentali della vita del giovane sacerdote. “Le memorie storiche dell’oratorio raccontano che a chi gli chiedeva di partecipare a musical, lui pensieroso e introverso rispondeva ‘parlare no, ma cantare sì’. Non a caso un amico speciale di Sant’Agostino afferma che: ‘chi canta prega due volte’. Ti auspichiamo, caro Davide, di cantare con la vita il Vangelo del Regno, la Grazie del Sacramento consacrato nella verità affinché ti aiuti ad annunciare l’amore di Dio. Allo stesso modo, aiuta i compagni di viaggio, che incontrerai, a scoprire quella luce, che è già in noi. Prenditi cura di chi si presenterà sul tuo cammino, a partire dai più piccoli e dai più poveri. Passa anche attraverso gesti piccoli e semplici, ma fatti con il cuore e con carità, come un saluto, un sorriso e anche la pazienza di rispondere al telefono”.
Un’altra peculiarità, acquisita dal lavoro in un’azienda edile dall’età di sedici anni, è la diligenza. “Come testimonia anche il tuo ex datore di lavoro” ha concluso don Giuseppe “non a casa l’Arcivescovo Mario, in occasione della Festa dei Fiori in seminario, ti ha nominato ‘cappellano onorario dei magrut’. Infatti, aver conosciuto e sperimentato la sfera lavorativa ha certamente contribuito a fare di te una persona matura, capace di conoscere meglio la realtà di chi ogni giorno deve fare i conti con problemi pratici ed economici della vita. Per questo, siamo sicuri che accoglierai l’invito di Papa Leone a essere un uomo che costruisce ponti, che desidera edificare la comunione nella comunità e cerca di includere. Infine, come ti ha insegnato la montagna, cammina con la tua gente e osa percorrere anche sentieri e vie nuove, cerca nuovi orizzonti. Ricordati, però, di non camminare troppo veloce, altrimenti rischi di perdere qualcuno che non ce la fa. Prega per la tua gente e non avere paura a chiedere aiuto”.

Con queste parole cariche di affetto, gratitudine e incoraggiamento anche i fedeli - tra i quali il sindaco Roberta Marabese con diversi esponenti dell'amministrazione comunale di maggioranza e opposizione oltre al maresciallo Ezio Riboldi della stazione Carabinieri di Cremella e i volontari delle associazioni locali - si sono stretti intorno a don Davide in un caloroso abbraccio corale, testimoniando il loro sostegno nel nuovo cammino sacerdotale. Un momento di fede e comunione che diventa segno e stimolo anche per le nuove generazioni. La festa è poi proseguita con un aperitivo e il pranzo in oratorio per gli iscritti.

“Oggi celebriamo l’Eucaristia, fonte e culmine della vita cristiana, con la presidenza di don Davide, sacerdote novello e dono dello Spirito alla chiesa di Dio” ha dichiarato. “Nella seconda lettura San Paolo ai Corinti si dice che in ogni comunità ci siano diversi carismi e compiti, ma è sempre lo stesso ed unico spirito ad operare per il bene comune. Così don Davide e i suoi compagni ci hanno chiesto di pregare per essere preti consacrati, bene per tutti noi, cioè dediti pienamente al Signore per la vita e la missione della Chiesa. La sua ordinazione è una gioia, ma anche una grande responsabilità: come ricorda anche l’Arcivescovo, anche noi dobbiamo farci avanti”.

Con queste parole il sacerdote rievoca la vocazione come segno per ogni fedele del proprio luogo in questa grande comunità. “Ti ringraziamo don Davide - ha proseguito don Giuseppe - per avere risposto sì a questa chiamata e il nostro più caro augurio, come raffigura anche l’immagine del Mare di Galilea sul libretto, è di essere pescatore di uomini: solo in questo modo la vocazione può veramente raggiungerci e trasformarci. A me vengono in mente tre caratteristiche di Davide: bravo cantante e cantore, abile muratore e alpinista. Ti auguriamo di donare questi tre carismi”.

Queste tre dimensioni, infatti, rappresentano le coordinate fondamentali della vita del giovane sacerdote. “Le memorie storiche dell’oratorio raccontano che a chi gli chiedeva di partecipare a musical, lui pensieroso e introverso rispondeva ‘parlare no, ma cantare sì’. Non a caso un amico speciale di Sant’Agostino afferma che: ‘chi canta prega due volte’. Ti auspichiamo, caro Davide, di cantare con la vita il Vangelo del Regno, la Grazie del Sacramento consacrato nella verità affinché ti aiuti ad annunciare l’amore di Dio. Allo stesso modo, aiuta i compagni di viaggio, che incontrerai, a scoprire quella luce, che è già in noi. Prenditi cura di chi si presenterà sul tuo cammino, a partire dai più piccoli e dai più poveri. Passa anche attraverso gesti piccoli e semplici, ma fatti con il cuore e con carità, come un saluto, un sorriso e anche la pazienza di rispondere al telefono”.

Con queste parole cariche di affetto, gratitudine e incoraggiamento anche i fedeli - tra i quali il sindaco Roberta Marabese con diversi esponenti dell'amministrazione comunale di maggioranza e opposizione oltre al maresciallo Ezio Riboldi della stazione Carabinieri di Cremella e i volontari delle associazioni locali - si sono stretti intorno a don Davide in un caloroso abbraccio corale, testimoniando il loro sostegno nel nuovo cammino sacerdotale. Un momento di fede e comunione che diventa segno e stimolo anche per le nuove generazioni. La festa è poi proseguita con un aperitivo e il pranzo in oratorio per gli iscritti.
V.I.