Maresso, nuova antenna per la telefonia: nell'incontro con i cittadini emerge un fermo NO
Un'antenna per la rete mobile a Maresso? La popolazione ha detto NO. E' questo, in estrema sintesi, l'esito dell'incontro pubblico svoltosi nella serata di ieri, lunedì 16 giugno, presso la sala civica di Via Manzoni. Una serata promossa dall’Amministrazione Comunale di Missaglia per discutere il tema delle telecomunicazioni in frazione.
L’appuntamento, che ha visto una partecipazione numerosa e animata da parte dei cittadini, ha rappresentato un momento di confronto diretto tra istituzioni, rappresentanti del Parco regionale di Montevecchia e la comunità locale, chiamata a esprimere dubbi, preoccupazioni e richieste di chiarimento in merito all’impatto ambientale, paesaggistico e sanitario dell’infrastruttura.
Il dibattito si è inserito nel più ampio contesto degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il potenziamento delle reti digitali, portando alla luce la complessità di bilanciare le esigenze di sviluppo tecnologico con la tutela del territorio e della salute pubblica.
Il sindaco Paolo Redaelli ha illustrato alla cittadinanza l’attuale situazione riguardante lo sviluppo delle reti fissa e mobile nel territorio di Missaglia, soffermandosi sulle difficoltà e sulle opportunità offerte dal PNRR. Partendo da un discorso sulla rete fissa, ha spiegato che il progetto Italia 1 Giga, volto a portare la fibra ottica direttamente nelle abitazioni o nei condomini (FTTH o FTTB), ha costi molto elevati e ha raggiunto soltanto poche abitazioni nel paese, che non essendo una città non è stata prioritaria. Successivamente ha descritto la tecnologia FTTC, che porta la fibra fino al cabinet e utilizza l’ultimo tratto in rame per portare il servizio in case e condomini, garantendo comunque velocità di download fino a 200 Mbps (megabit per secondo), più che sufficienti per le esigenze attuali. Infine ha menzionato il servizio a 30-101 Mbps, che viene pubblicizzato come fibra a casa ma in realtà non lo è, tuttavia garantisce una velocità minima di 30 Mbps, considerata adeguata per la copertura ad alta velocità.

Il sindaco ha poi spiegato come il PNRR abbia previsto interventi nelle cosiddette zone bianche, aree a fallimento di mercato dove gli operatori privati non investono, e nelle zone grigie, aree dove l’interesse degli operatori è incerto. Per quanto riguarda Missaglia, se zone come Lomaniga e Molinata sono state identificate come zone grigie e quindi oggetto di intervento, altre come Maresso non lo sono state; ha dunque sottolineato le difficoltà legate all’ottenimento dei permessi per gli scavi e la posa della fibra, evidenziando che spesso il vero ostacolo non è la mancanza di permessi ma i costi elevati, soprattutto in zone asfaltate o private, dove gli operatori preferiscono non intervenire.
Passando alle reti mobili, Redaelli ha illustrato il metodo utilizzato per valutare la copertura, basato sulla suddivisione del territorio in ''pixel'' di un ettaro ciascuno, e ha mostrato come alcune aree di Missaglia, soprattutto fra Barriano e Lomaniga, risultino non coperte dalle antenne esistenti. Ha spiegato che il PNRR prevede di coprire almeno il 95% dei questi pixel ''rosa'' presenti sulla mappa che è stata proiettata, ovvero aree urbane con velocità inferiori a 30 Mbps, attraverso l’installazione di nuove antenne, che saranno di dimensioni importanti (pali di 30-35 metri con strutture aggiuntive).
Il sindaco ha chiarito che il finanziamento è condizionato al rispetto di rigidi parametri tecnici e normativi, e che se questi non vengono rispettati l’antenna deve essere spenta; ha anche evidenziato i timori e le preoccupazioni della popolazione riguardo all’impatto delle onde elettromagnetiche, ma ha invitato a considerare che gli studi di settore sono stati effettuati e che la normativa vigente tutela la salute pubblica.
Durante l’incontro sono emerse diverse domande e preoccupazioni da parte dei cittadini, soprattutto in merito alla collocazione dell'antenna e alla possibilità di intervenire o meno sulle decisioni già prese. Il sindaco ha ribadito che non tutto è stato deciso e che è importante portare avanti il dialogo per chiarire ogni aspetto, ed infine ha riferito di una prima ipotesi di installazione di un’antenna a Lomaniga, per la quale erano stati effettuati sopralluoghi e misurazioni anche con drone, ma che poi si è interrotta senza ulteriori comunicazioni da parte degli enti coinvolti.
Successivamente, Redaelli ha aggiornato la cittadinanza sullo stato dell’iter amministrativo relativo all’antenna che l'operatore intende installare in Via San Francesco a Maresso, spiegando che il 27 maggio è arrivata la richiesta di convocazione della conferenza di servizi da parte dell’ente preposto.
''La conferenza dei servizi - ha precisato- è un momento in cui tutti gli enti coinvolti esprimono il loro parere tecnico e amministrativo sulla costruzione dell’antenna. Questo percorso, semplificato e accelerato in quanto parte del PNRR, prevede tempi ridotti per la raccolta dei pareri e un meccanismo di ''silenzio assenso'', cioè se un ente non risponde entro i termini il parere si considera positivo''.
Il sindaco ha riferito di aver tentato di mettersi in contatto con i referenti tecnici per avere maggiori informazioni, ma di aver ricevuto risposte frammentarie e di aver dovuto sollecitare tramite PEC per ottenere un confronto.

Redaelli ha inoltre illustrato la posizione individuata per l’antenna, in via San Francesco, zona bianca secondo la mappatura, non ancora coperta da fibra ottica, il che comporterebbe l’esecuzione di scavi per portare i cavi necessari. Ha ricordato le normative europee e italiane in materia di limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, sottolineando come l’Italia abbia recentemente aggiornato i limiti di campo elettrico da 6 a 15 V/m, un valore comunque più restrittivo rispetto ad altri Paesi, ha illustrato che la misurazione del campo elettromagnetico si basa principalmente sul campo elettrico, che è un parametro più facilmente rilevabile, e ha fornito esempi di confronto, per far comprendere meglio l’entità dei valori in gioco. Infine, ha ribadito che i dati tecnici saranno asseverati e controllati per garantire il rispetto delle normative e che il progetto dovrà coprire almeno il 95% dei pixel previsti per ottenere il finanziamento. Conclusa la presentazione, ha invitato la cittadinanza a porre domande per approfondire ogni aspetto della questione.
Durante il dibattito sono emerse forti preoccupazioni ambientali e paesaggistiche riguardo all’installazione dell’antenna di 35 metri prevista in una zona adiacente al Parco del Curone, una delle aree naturali più delicate e tutelate del territorio. I cittadini hanno espresso il timore che una struttura così imponente possa deturpare il paesaggio e influire negativamente sull’ambiente, soprattutto considerando la vicinanza a una scuola e a nuove abitazioni in una zona collinare urbanizzata. Molti hanno sottolineato come la necessità di questa antenna non sembri essere sentita dalla popolazione di Maresso, che già gode di una buona copertura sia per la telefonia che per la connessione internet, chiedendo quindi perché debba essere installata proprio davanti alle loro case. Il sindaco ha ribadito che l’antenna serve a coprire aree non servite adeguatamente, soprattutto sotto la collina di Montevecchia e Lomaniga, zone dove la rete mobile presenta criticità; ha poi chiarito che l’antenna non è destinata a migliorare la rete fissa domestica, ma la copertura mobile.
Nel corso dell’incontro Giovanni Zardoni, presidente del Parco del Curone, ha preso la parola per precisare la posizione dell'ente che rappresenta: l’antenna ricade per pochi metri all’interno del confine del parco, pertanto esso è stato coinvolto nella conferenza di servizio e si esprimerà nei termini di legge. Ha spiegato che il Parco ha competenze principalmente paesaggistiche e che la normativa vigente consente la realizzazione di strutture per la telefonia mobile solo in aree specifiche, come zone di trasformazione migliorative o zone di iniziativa comunale orientata, ovvero quelle immediatamente al ridosso degli abitati: per l’installazione prevista a Maresso, che ricade in zona di parco non di iniziativa comunale orientata, il Parco ha annunciato che esprimerà un parere negativo. Tuttavia, ha ricordato che ogni parere può essere impugnato e che la decisione finale potrebbe dipendere da eventuali ricorsi.

Durante il confronto, è emerso che la maggior parte delle problematiche di copertura mobile riguardano aree situate nei pressi di Montevecchia e Lomaniga, mentre Maresso risulta sostanzialmente coperta, l’antenna proposta in Via San Francesco servirebbe quindi a coprire principalmente territori di Missaglia più distanti, e non direttamente la frazione stessa.
Nel prosieguo della discussione, alcuni cittadini hanno espresso perplessità sul fatto di dover subire l’impatto visivo e ambientale di una struttura che non risolve problemi loro direttamente, ma che serve a migliorare la copertura in altre zone più lontane. Il sindaco ha invitato a considerare la necessità di pensare al territorio nel suo complesso e alle esigenze di tutti i residenti, sottolineando che il progetto è tecnico e mira a colmare le lacune di copertura identificate attraverso l’analisi dei pixel.
I cittadini hanno successivamente sollevato la questione della posizione dell’antenna, che si troverebbe a ridosso delle abitazioni, suscitando preoccupazioni sia per l’impatto paesaggistico che per l'esposizione alle radiazioni elettromagnetiche. In risposta è stato ricordato che, sebbene in passato la distanza minima prevista fosse di 200 metri, ora i limiti sono stati ridotti a circa 70-100 metri, ma comunque si tratta di distanze significative per garantire la sicurezza e il benessere dei residenti.
Durante il dibattito è emersa anche la questione del peso della petizione promossa dalla comunità contro l’installazione dell’antenna: circa 450 firme sono state presentate, ma si è discusso sul loro valore effettivo, considerando la distribuzione geografica e la rappresentatività rispetto alla popolazione totale di Maresso. Alcuni hanno sottolineato che non tutte le firme hanno lo stesso peso in termini di impatto politico e decisionale, soprattutto se provengono da zone diverse o da persone non direttamente interessate dall’installazione.
In particolare, nel corso della discussione, sono stati portati alla luce anche timori legati alla salute, con riferimenti a studi scientifici che suggeriscono possibili effetti nocivi dell’esposizione prolungata ai campi elettromagnetici, come alterazioni della sensibilità, fibromialgia, disfunzioni vegetative, ridotta capacità cognitiva, e persino rischi oncologici e di fertilità. Alcuni cittadini hanno inoltre evidenziato il possibile impatto negativo sul valore immobiliare delle abitazioni vicine all’antenna, un aspetto di natura economica e urbanistica che si aggiunge alle preoccupazioni ambientali e sanitarie.

Il sindaco e i rappresentanti dell’amministrazione hanno riconosciuto l’importanza di questi aspetti, sottolineando la necessità di bilanciare le esigenze di sviluppo tecnologico con la tutela della salute e del territorio. È stato ribadito che la posizione dell’amministrazione è orientata a risolvere le criticità di copertura nelle zone bianche, ma che si deve procedere con attenzione e ascolto della comunità. Infine, è stato ricordato che il PNRR prevede un finanziamento del 90% per la costruzione delle antenne, un incentivo economico che spinge gli operatori a realizzare le infrastrutture in tempi rapidi, ma che può generare tensioni sul territorio per la percezione di una speculazione infrastrutturale.
Il dibattito si è concluso con l’appello a una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, affinché si tuteli la salute pubblica e si considerino con serietà le preoccupazioni dei cittadini, evitando di imporre soluzioni che possano risultare dannose o impattanti senza un adeguato confronto e valutazione.
Il sindaco ha sottolineato che l’amministrazione ''è qui per ascoltare la popolazione e raccogliere pareri, ma la decisione finale spetta all’ente comunale, che valuterà anche in base alle osservazioni ricevute''. In risposta alcuni consiglieri di minoranza e cittadini hanno chiesto formalmente un parere motivato di diniego all’installazione dell’antenna, richiamando anche il parere negativo espresso dal Parco di Montevecchia e le oltre 400 firme raccolte contro il progetto, sottolineando che senza un diniego motivato l’amministrazione si espone a possibili contenziosi legali.
L’appuntamento, che ha visto una partecipazione numerosa e animata da parte dei cittadini, ha rappresentato un momento di confronto diretto tra istituzioni, rappresentanti del Parco regionale di Montevecchia e la comunità locale, chiamata a esprimere dubbi, preoccupazioni e richieste di chiarimento in merito all’impatto ambientale, paesaggistico e sanitario dell’infrastruttura.
Il dibattito si è inserito nel più ampio contesto degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il potenziamento delle reti digitali, portando alla luce la complessità di bilanciare le esigenze di sviluppo tecnologico con la tutela del territorio e della salute pubblica.
Il sindaco Paolo Redaelli ha illustrato alla cittadinanza l’attuale situazione riguardante lo sviluppo delle reti fissa e mobile nel territorio di Missaglia, soffermandosi sulle difficoltà e sulle opportunità offerte dal PNRR. Partendo da un discorso sulla rete fissa, ha spiegato che il progetto Italia 1 Giga, volto a portare la fibra ottica direttamente nelle abitazioni o nei condomini (FTTH o FTTB), ha costi molto elevati e ha raggiunto soltanto poche abitazioni nel paese, che non essendo una città non è stata prioritaria. Successivamente ha descritto la tecnologia FTTC, che porta la fibra fino al cabinet e utilizza l’ultimo tratto in rame per portare il servizio in case e condomini, garantendo comunque velocità di download fino a 200 Mbps (megabit per secondo), più che sufficienti per le esigenze attuali. Infine ha menzionato il servizio a 30-101 Mbps, che viene pubblicizzato come fibra a casa ma in realtà non lo è, tuttavia garantisce una velocità minima di 30 Mbps, considerata adeguata per la copertura ad alta velocità.

Il sindaco Paolo Redaelli
Il sindaco ha poi spiegato come il PNRR abbia previsto interventi nelle cosiddette zone bianche, aree a fallimento di mercato dove gli operatori privati non investono, e nelle zone grigie, aree dove l’interesse degli operatori è incerto. Per quanto riguarda Missaglia, se zone come Lomaniga e Molinata sono state identificate come zone grigie e quindi oggetto di intervento, altre come Maresso non lo sono state; ha dunque sottolineato le difficoltà legate all’ottenimento dei permessi per gli scavi e la posa della fibra, evidenziando che spesso il vero ostacolo non è la mancanza di permessi ma i costi elevati, soprattutto in zone asfaltate o private, dove gli operatori preferiscono non intervenire.
Passando alle reti mobili, Redaelli ha illustrato il metodo utilizzato per valutare la copertura, basato sulla suddivisione del territorio in ''pixel'' di un ettaro ciascuno, e ha mostrato come alcune aree di Missaglia, soprattutto fra Barriano e Lomaniga, risultino non coperte dalle antenne esistenti. Ha spiegato che il PNRR prevede di coprire almeno il 95% dei questi pixel ''rosa'' presenti sulla mappa che è stata proiettata, ovvero aree urbane con velocità inferiori a 30 Mbps, attraverso l’installazione di nuove antenne, che saranno di dimensioni importanti (pali di 30-35 metri con strutture aggiuntive).
Il sindaco ha chiarito che il finanziamento è condizionato al rispetto di rigidi parametri tecnici e normativi, e che se questi non vengono rispettati l’antenna deve essere spenta; ha anche evidenziato i timori e le preoccupazioni della popolazione riguardo all’impatto delle onde elettromagnetiche, ma ha invitato a considerare che gli studi di settore sono stati effettuati e che la normativa vigente tutela la salute pubblica.
Durante l’incontro sono emerse diverse domande e preoccupazioni da parte dei cittadini, soprattutto in merito alla collocazione dell'antenna e alla possibilità di intervenire o meno sulle decisioni già prese. Il sindaco ha ribadito che non tutto è stato deciso e che è importante portare avanti il dialogo per chiarire ogni aspetto, ed infine ha riferito di una prima ipotesi di installazione di un’antenna a Lomaniga, per la quale erano stati effettuati sopralluoghi e misurazioni anche con drone, ma che poi si è interrotta senza ulteriori comunicazioni da parte degli enti coinvolti.
Successivamente, Redaelli ha aggiornato la cittadinanza sullo stato dell’iter amministrativo relativo all’antenna che l'operatore intende installare in Via San Francesco a Maresso, spiegando che il 27 maggio è arrivata la richiesta di convocazione della conferenza di servizi da parte dell’ente preposto.
''La conferenza dei servizi - ha precisato- è un momento in cui tutti gli enti coinvolti esprimono il loro parere tecnico e amministrativo sulla costruzione dell’antenna. Questo percorso, semplificato e accelerato in quanto parte del PNRR, prevede tempi ridotti per la raccolta dei pareri e un meccanismo di ''silenzio assenso'', cioè se un ente non risponde entro i termini il parere si considera positivo''.
Il sindaco ha riferito di aver tentato di mettersi in contatto con i referenti tecnici per avere maggiori informazioni, ma di aver ricevuto risposte frammentarie e di aver dovuto sollecitare tramite PEC per ottenere un confronto.

Redaelli ha inoltre illustrato la posizione individuata per l’antenna, in via San Francesco, zona bianca secondo la mappatura, non ancora coperta da fibra ottica, il che comporterebbe l’esecuzione di scavi per portare i cavi necessari. Ha ricordato le normative europee e italiane in materia di limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, sottolineando come l’Italia abbia recentemente aggiornato i limiti di campo elettrico da 6 a 15 V/m, un valore comunque più restrittivo rispetto ad altri Paesi, ha illustrato che la misurazione del campo elettromagnetico si basa principalmente sul campo elettrico, che è un parametro più facilmente rilevabile, e ha fornito esempi di confronto, per far comprendere meglio l’entità dei valori in gioco. Infine, ha ribadito che i dati tecnici saranno asseverati e controllati per garantire il rispetto delle normative e che il progetto dovrà coprire almeno il 95% dei pixel previsti per ottenere il finanziamento. Conclusa la presentazione, ha invitato la cittadinanza a porre domande per approfondire ogni aspetto della questione.
Durante il dibattito sono emerse forti preoccupazioni ambientali e paesaggistiche riguardo all’installazione dell’antenna di 35 metri prevista in una zona adiacente al Parco del Curone, una delle aree naturali più delicate e tutelate del territorio. I cittadini hanno espresso il timore che una struttura così imponente possa deturpare il paesaggio e influire negativamente sull’ambiente, soprattutto considerando la vicinanza a una scuola e a nuove abitazioni in una zona collinare urbanizzata. Molti hanno sottolineato come la necessità di questa antenna non sembri essere sentita dalla popolazione di Maresso, che già gode di una buona copertura sia per la telefonia che per la connessione internet, chiedendo quindi perché debba essere installata proprio davanti alle loro case. Il sindaco ha ribadito che l’antenna serve a coprire aree non servite adeguatamente, soprattutto sotto la collina di Montevecchia e Lomaniga, zone dove la rete mobile presenta criticità; ha poi chiarito che l’antenna non è destinata a migliorare la rete fissa domestica, ma la copertura mobile.
Nel corso dell’incontro Giovanni Zardoni, presidente del Parco del Curone, ha preso la parola per precisare la posizione dell'ente che rappresenta: l’antenna ricade per pochi metri all’interno del confine del parco, pertanto esso è stato coinvolto nella conferenza di servizio e si esprimerà nei termini di legge. Ha spiegato che il Parco ha competenze principalmente paesaggistiche e che la normativa vigente consente la realizzazione di strutture per la telefonia mobile solo in aree specifiche, come zone di trasformazione migliorative o zone di iniziativa comunale orientata, ovvero quelle immediatamente al ridosso degli abitati: per l’installazione prevista a Maresso, che ricade in zona di parco non di iniziativa comunale orientata, il Parco ha annunciato che esprimerà un parere negativo. Tuttavia, ha ricordato che ogni parere può essere impugnato e che la decisione finale potrebbe dipendere da eventuali ricorsi.

Durante il confronto, è emerso che la maggior parte delle problematiche di copertura mobile riguardano aree situate nei pressi di Montevecchia e Lomaniga, mentre Maresso risulta sostanzialmente coperta, l’antenna proposta in Via San Francesco servirebbe quindi a coprire principalmente territori di Missaglia più distanti, e non direttamente la frazione stessa.
Nel prosieguo della discussione, alcuni cittadini hanno espresso perplessità sul fatto di dover subire l’impatto visivo e ambientale di una struttura che non risolve problemi loro direttamente, ma che serve a migliorare la copertura in altre zone più lontane. Il sindaco ha invitato a considerare la necessità di pensare al territorio nel suo complesso e alle esigenze di tutti i residenti, sottolineando che il progetto è tecnico e mira a colmare le lacune di copertura identificate attraverso l’analisi dei pixel.
I cittadini hanno successivamente sollevato la questione della posizione dell’antenna, che si troverebbe a ridosso delle abitazioni, suscitando preoccupazioni sia per l’impatto paesaggistico che per l'esposizione alle radiazioni elettromagnetiche. In risposta è stato ricordato che, sebbene in passato la distanza minima prevista fosse di 200 metri, ora i limiti sono stati ridotti a circa 70-100 metri, ma comunque si tratta di distanze significative per garantire la sicurezza e il benessere dei residenti.
Durante il dibattito è emersa anche la questione del peso della petizione promossa dalla comunità contro l’installazione dell’antenna: circa 450 firme sono state presentate, ma si è discusso sul loro valore effettivo, considerando la distribuzione geografica e la rappresentatività rispetto alla popolazione totale di Maresso. Alcuni hanno sottolineato che non tutte le firme hanno lo stesso peso in termini di impatto politico e decisionale, soprattutto se provengono da zone diverse o da persone non direttamente interessate dall’installazione.
In particolare, nel corso della discussione, sono stati portati alla luce anche timori legati alla salute, con riferimenti a studi scientifici che suggeriscono possibili effetti nocivi dell’esposizione prolungata ai campi elettromagnetici, come alterazioni della sensibilità, fibromialgia, disfunzioni vegetative, ridotta capacità cognitiva, e persino rischi oncologici e di fertilità. Alcuni cittadini hanno inoltre evidenziato il possibile impatto negativo sul valore immobiliare delle abitazioni vicine all’antenna, un aspetto di natura economica e urbanistica che si aggiunge alle preoccupazioni ambientali e sanitarie.

Il sindaco e i rappresentanti dell’amministrazione hanno riconosciuto l’importanza di questi aspetti, sottolineando la necessità di bilanciare le esigenze di sviluppo tecnologico con la tutela della salute e del territorio. È stato ribadito che la posizione dell’amministrazione è orientata a risolvere le criticità di copertura nelle zone bianche, ma che si deve procedere con attenzione e ascolto della comunità. Infine, è stato ricordato che il PNRR prevede un finanziamento del 90% per la costruzione delle antenne, un incentivo economico che spinge gli operatori a realizzare le infrastrutture in tempi rapidi, ma che può generare tensioni sul territorio per la percezione di una speculazione infrastrutturale.
Il dibattito si è concluso con l’appello a una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, affinché si tuteli la salute pubblica e si considerino con serietà le preoccupazioni dei cittadini, evitando di imporre soluzioni che possano risultare dannose o impattanti senza un adeguato confronto e valutazione.
Il sindaco ha sottolineato che l’amministrazione ''è qui per ascoltare la popolazione e raccogliere pareri, ma la decisione finale spetta all’ente comunale, che valuterà anche in base alle osservazioni ricevute''. In risposta alcuni consiglieri di minoranza e cittadini hanno chiesto formalmente un parere motivato di diniego all’installazione dell’antenna, richiamando anche il parere negativo espresso dal Parco di Montevecchia e le oltre 400 firme raccolte contro il progetto, sottolineando che senza un diniego motivato l’amministrazione si espone a possibili contenziosi legali.
I.M.