Maturità: la seconda prova al Bachelet, tra insidie e soddisfazione

Le prove scritte dell'Esame di Maturità si sono ufficialmente concluse quest'oggi con la materia di indirizzo, tra ansia, impegno e concentrazione per decine di migliaia di studenti dell'intero stivale. Siamo tornati all'Istituto Bachelet di Oggiono per raccogliere qualche commento da parte degli alunni, pronti a tuffarsi nello studio in vista degli orali. 
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''Rispetto alla nostra preparazione'' ci ha raccontato Aurora Piazza, dell’indirizzo SIA (Sistemi Informativi Aziendali). ''Ho trovato la prova in parte difficile e mi aspettavo una traccia totalmente diversa. Vista la differenza con la simulazione, in alcuni punti risultava difficile comprendere cosa richiedesse la domanda nello specifico. La prima parte era più teorica e chiedeva di trovare il modello alla base del database creato, su cui poi si costruiva la progettazione logica con le tabelle. La seconda parte, invece, prevedeva la scelta di due domande tra le quattro proposte: le prime riguardavano la creazione di una pagine web e una rielaborazione della traccia presentata. Mentre le ultime due riguardavano la sicurezza a livello informatico, che però non abbiamo mai approfondito nel programma''.
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La stessa prova, infatti, ha messo in luce difficoltà differenti da parte degli studenti. ''Personalmente ho trovato questa seconda prova un po’ difficile'' ha dichiarato Martina Crotta, dell’indirizzo SIA (Sistemi Informativi Aziendali). ''Anche nel corso dell’anno, infatti, ho sempre riscontrato un po’ di fatica in informatica, però era comunque fattibile. Infatti, penso di essere riuscita ad affrontare la prova al massimo delle mie potenzialità. Quindi, spero che sia andata bene''. Al contrario, la compagna Giorgia Pizzagalli ha sentito la prova maggiormente nelle sue corde e la descrive così: ''rispetto alla simulazione l’ho trovata più semplice perché, in ogni punto, eravamo maggiormente guidati nel sviluppare poi le risposte. Nonostante questa linea guida, ammetto che c’erano invece altre domande più specifiche, che non avevamo avuto occasione di affrontare e su cui abbiamo fatto un po’ più fatica''.
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La stesso scritto infatti, ha messo in luce difficoltà differenti da parte degli studenti. ''La prova - ha confidato Andrea Valsecchi, di 5° SIA - mi è sembrata abbastanza lunga e difficile, però sono riuscito a concludere in cinque ore, quindi era fattibile. La prima parte obbligatoria era più teorica, quindi lascia meno spazio alla rielaborazione dei concetti. Mentre nella seconda parte, le ultime due domande non erano incluse nel programma, quindi ho preferito concentrarmi sulle prime due''.
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Le prime impressioni a caldo sono arrivate anche da due studenti del linguistico e dello scientifico. ''Puntavo tanto su matematica - ci ha raccontato Giovanni Adamoli, dell'indirizzo scientifico sportivo - anche se mi aspettavo due problemi diversi: il primo partiva da una circonferenza, mentre il secondo dava un grafico da analizzare per poi trovare parametri per costruire un altro grafico. La difficoltà dei quesiti dipende dalla preparazione di ognuno, infatti gli ultimi due li ho trovati molto semplici. Uno era mirato al calcolo combinatorio, invece altri su ragionamento. Ho risposto a tutte le domande, non so se siano giuste ma spero sia andato bene''.
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Per il linguistico invece, inglese ha messo a dura prova Tetyana Onyak che ci ha raccontato la sua prova così: ''la struttura classica era divisa in due parti: una prima che prevedeva l’analisi di due testi, di cui uno sul ''fast fashion'', attraverso vero o falso, crocette a risposta multipla e tre domande aperte. Nella seconda parte di produzione è stato proposto un tema sull’educazione, un po’ difficile e delicato come tema che ha richiesto un’ora e mezza abbondante. A differenza di questo, il secondo elaborato era una mail da destinare a un amico, quindi con un tono più leggero e semplice. Con inglese me la cavo abbastanza bene, quindi spero sia andata bene''.
V.I.
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