Casatenovo, aggressione e rapina alla guardia medica: il responsabile dinnanzi al giudice

Interrogatorio di garanzia questa mattina in Tribunale a Lecco per l'uomo che a inizio maggio aveva raggiunto la postazione della guardia medica di Via Monteregio, a Casatenovo, rendendosi protagonista di una rapina (con aggressione) ai danni della dottoressa che si trovava in servizio in quegli istanti nei locali di ASST Lecco, a Villa Rosa.
Stando a quanto è sin qui emerso il soggetto, invalido e con problemi di tossicodipendenza - residente in un paese del territorio - quella domenica mattina, colto da una forte cefalea, aveva contattato il 112 richiedendo assistenza.
L'operatore lo aveva a quel punto indirizzato alla guardia medica che, venuta a conoscenza della situazione, si era premurata di preparargli la ricetta, avvertendolo però che ad una certa ora sarebbe andata in pausa pranzo. 
A fronte della sua manifestazione di dolore, molto forte, la professionista si era resa disponibile ad attenderlo per consegnargli la prescrizione medica.
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Durante l'incontro, avvenuto qualche istante più tardi, era però emersa l'assenza della documentazione necessaria ad attestare l'invalidità e le patologie di cui soffriva l'utente; quest'ultimo - che probabilmente non aveva portato con sè tutto quel che serviva per una dimenticanza - si era così alterato.
La tensione è poi salita alle stelle quando il medico - a fronte delle problematiche già esposte - gli ha negato la ricetta. L'uomo gliel'ha dunque strappata di mano, prelevando dalla scrivania anche un timbro. Insomma tutto il necessario per provvedere alla compilazione della stessa. 
Ma non è finita qui: per guadagnarsi la fuga con il maltolto, l'uomo avrebbe colpito la professionista in servizio, riuscendo così ad allontanarsi repentinamente dalla struttura sanitaria posta al confine con Besana. 
Immediato l’allarme al 112: sul posto erano accorsi i Carabinieri della Compagnia di Merate insieme a un’ambulanza inviata dalla centrale Areu per prestare alla donna le prime cure del caso.
Fortunatamente, nonostante il grande spavento dovuto all'aggressione patita, la professionista non aveva riportato gravi conseguenze fisiche e non si era reso necessario il trasporto in ospedale.
Grazie alle testimonianze raccolte però, i militari erano riusciti - nelle ore successive - a identificare e denunciare l'aggressore, una persona già nota al presidio di Via Monteregio, circostanza che aveva agevolato l’attività investigativa.
Stamani l'uomo, tradotto in Tribunale a Lecco dal penitenziario milanese di San Vittore, dove si trova ristretto da qualche giorno (probabilmente a seguito dell'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere ndr), è comparso dinnanzi al dottor Gianluca Piantadosi per l'interrogatorio di garanzia.
Nel corso dell'udienza la penalista del Foro di Monza che lo assiste, ha chiesto una misura meno afflittiva, proponendo il braccialetto elettronico o comunque gli arresti domiciliari a casa di un familiare. Il giudice dovrebbe sciogliere la riserva nei prossimi giorni.
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