Cassago chiama Chernobyl accoglie i bambini ucraini protagonisti delle vacanze terapeutiche
Sono arrivati nel pomeriggio di ieri dopo un lungo ed impegnativo viaggio. Il desiderio di trascorrere un periodo di vacanza qui in Italia però, era più forte della stanchezza.

Nuovo capitolo per l'esperienza delle vacanze terapeutiche messa a punto dall'associazione Cassago chiama Chernobyl. Ventiquattro i bambini accolti in questo periodo estivo: una decina saranno ospitati da alcune famiglie della provincia di Bergamo, tramite alcune realtà associative che ormai da tempo collaborano con la realtà cassaghese; gli altri invece soggiorneranno in Brianza, grazie alla rinnovata disponibilità all'accoglienza, manifestata da alcuni nuclei che ormai da tempo hanno aderito a questo progetto. A questi se ne sono aggiunti di nuovi, che per la prima volta vivranno in prima persona questa bella iniziativa, volta appunto all'accoglienza.

''Erano davvero felicissimi'' ci ha detto Armando Crippa, presidente di Cassago chiama Chernobyl che, instancabile insieme agli altri volontari continua a proporre iniziative a sostegno dell'Ucraina, martoriata dalla lunga e sanguinosa guerra con la Russia. ''Nei loro occhi però, si coglie tutta la tristezza e la sofferenza per quello che da troppo tempo ormai sono costretti a vedere''.

I bambini sono partiti lo scorso martedì 1 luglio: per alcuni di loro il viaggio ha preso il via da Chernihiv, grazie ad un pullman che li ha condotti a Kiev. Nella capitale hanno cambiato mezzo, salendo a bordo di un autobus di linea che ha attraversato l'intero Paese, facendo tappa a Leopoli, varcando poi il confine con Ungheria e Slovenia, sino a giungere a Trieste e infine a Bergamo. Proprio dal capoluogo lombardo ha preso il via l'esperienza dei minori accolti che in queste settimane saranno protagonisti di una serie di attività insieme all'associazione e ai nuclei ospitanti.

''Alcuni si fermeranno per un mese, altri invece resteranno per un periodo più lungo, ripartendo alla fine di agosto. Per noi si tratta di un'iniziativa importante, a sostegno anche delle loro famiglie che sono felici di poterli mandare qui per qualche settimana, lontani dal clima di profonda incertezza che si respira a causa della guerra e dalle difficoltà quotidiane con le quali sono costretti a convivere'' ha aggiunto Crippa. ''Dobbiamo ringraziare il Consolato che come sempre ci ha dato una grossa mano per superare la burocrazia, per nulla semplice''.
Fra gli immancabili eventi proposti, l'auto-moto raduno di mezzi d'epoca che si svolgerà domenica 20 luglio con partenza e arrivo dall'Istituto Sant'Antonio-Opera don Guanella e la possibilità di fermarsi poi a pranzo.

''Sarà come al solito una giornata all'insegna della serenità e dell'allegria per tutti. Il ricavato lo utilizzeremo per un'iniziativa che intendiamo portare avanti in autunno: ci piacerebbe inviare in Ucraina un tir carico di aiuti umanitari'' ha proseguito il presidente di Cassago chiama Chernobyl, trattenendo a stento la rabbia per un conflitto che sembra davvero non conoscere una fine. ''Oggi come oggi la situazione è ulteriormente peggiorata: ormai i bombardamenti su Kiev sono all'ordine del giorno. Speravamo che con Trump le cose potessero cambiare, ma non è accaduto nulla di tutto questo, anzi. Dopo l'ormai celebre incontro con Zelensky alla Casa Bianca le nostre speranze hanno iniziato ad affievolirsi. C'è poi l'incapacità dell'Europa di porre in atto delle iniziative diplomatiche decise. Il sostegno all'Ucraina pare esserci solo a parole, al di là di qualche armamento. Solo che così a farne le spese sono i civili: uomini, donne e bambini''.

Infine l'appello ad altre eventuali famiglie che volessero aderire al progetto di accoglienza: ''le porte sono aperte a tutti. Siamo convinti che sia un progetto capace di fare del bene, non solo ai bambini, ma anche e soprattutto a chi riesce a donare loro ospitalità in un clima sereno, quello di cui hanno bisogno in questo momento''.

I minori a Chernihiv prima della partenza in pullman verso l'Italia
Nuovo capitolo per l'esperienza delle vacanze terapeutiche messa a punto dall'associazione Cassago chiama Chernobyl. Ventiquattro i bambini accolti in questo periodo estivo: una decina saranno ospitati da alcune famiglie della provincia di Bergamo, tramite alcune realtà associative che ormai da tempo collaborano con la realtà cassaghese; gli altri invece soggiorneranno in Brianza, grazie alla rinnovata disponibilità all'accoglienza, manifestata da alcuni nuclei che ormai da tempo hanno aderito a questo progetto. A questi se ne sono aggiunti di nuovi, che per la prima volta vivranno in prima persona questa bella iniziativa, volta appunto all'accoglienza.

''Erano davvero felicissimi'' ci ha detto Armando Crippa, presidente di Cassago chiama Chernobyl che, instancabile insieme agli altri volontari continua a proporre iniziative a sostegno dell'Ucraina, martoriata dalla lunga e sanguinosa guerra con la Russia. ''Nei loro occhi però, si coglie tutta la tristezza e la sofferenza per quello che da troppo tempo ormai sono costretti a vedere''.

La partenza da Kiev
I bambini sono partiti lo scorso martedì 1 luglio: per alcuni di loro il viaggio ha preso il via da Chernihiv, grazie ad un pullman che li ha condotti a Kiev. Nella capitale hanno cambiato mezzo, salendo a bordo di un autobus di linea che ha attraversato l'intero Paese, facendo tappa a Leopoli, varcando poi il confine con Ungheria e Slovenia, sino a giungere a Trieste e infine a Bergamo. Proprio dal capoluogo lombardo ha preso il via l'esperienza dei minori accolti che in queste settimane saranno protagonisti di una serie di attività insieme all'associazione e ai nuclei ospitanti.

''Alcuni si fermeranno per un mese, altri invece resteranno per un periodo più lungo, ripartendo alla fine di agosto. Per noi si tratta di un'iniziativa importante, a sostegno anche delle loro famiglie che sono felici di poterli mandare qui per qualche settimana, lontani dal clima di profonda incertezza che si respira a causa della guerra e dalle difficoltà quotidiane con le quali sono costretti a convivere'' ha aggiunto Crippa. ''Dobbiamo ringraziare il Consolato che come sempre ci ha dato una grossa mano per superare la burocrazia, per nulla semplice''.


Il gruppo arrivato a Bergamo
''Sarà come al solito una giornata all'insegna della serenità e dell'allegria per tutti. Il ricavato lo utilizzeremo per un'iniziativa che intendiamo portare avanti in autunno: ci piacerebbe inviare in Ucraina un tir carico di aiuti umanitari'' ha proseguito il presidente di Cassago chiama Chernobyl, trattenendo a stento la rabbia per un conflitto che sembra davvero non conoscere una fine. ''Oggi come oggi la situazione è ulteriormente peggiorata: ormai i bombardamenti su Kiev sono all'ordine del giorno. Speravamo che con Trump le cose potessero cambiare, ma non è accaduto nulla di tutto questo, anzi. Dopo l'ormai celebre incontro con Zelensky alla Casa Bianca le nostre speranze hanno iniziato ad affievolirsi. C'è poi l'incapacità dell'Europa di porre in atto delle iniziative diplomatiche decise. Il sostegno all'Ucraina pare esserci solo a parole, al di là di qualche armamento. Solo che così a farne le spese sono i civili: uomini, donne e bambini''.

Infine l'appello ad altre eventuali famiglie che volessero aderire al progetto di accoglienza: ''le porte sono aperte a tutti. Siamo convinti che sia un progetto capace di fare del bene, non solo ai bambini, ma anche e soprattutto a chi riesce a donare loro ospitalità in un clima sereno, quello di cui hanno bisogno in questo momento''.
G.C.