Oggiono: al Bachelet il Graduation Day. Consegna degli attestati ai neo diplomati
La celebrazione di un rito di passaggio, la transizione verso l’età adulta. Un passaggio che ha lasciato ricordi indelebili: qualcuno nel tempo sfumerà, altri rimarranno ben saldi nella memoria e altri ancora potranno riaffiorare nella mente in particolari momenti della vita.

Il Graduation Day, promosso dall'Istituto superiore Vittorio Bachelet di Oggiono per gli allievi che hanno sostenuto quest’anno l’esame di stato, è stato il momento simbolico dell’addio alla scuola superiore.

Giovedì 10 luglio, i neo diplomati si sono ritrovati al palaBachelet per una serata che ha messo al centro le emozioni, gli insegnamenti, le fatiche e le consapevolezze affrontate in cinque anni.

La consegna dei diplomi è stata preceduta dalla trasmissione di un video: ciascuna classe, in pochi minuti, ha racchiuso un lustro intero, con i volti ancora bambini del giorno dell’ingresso ai visi di giovani adulti che ora lasciano la scuola. Nelle immagini trasmesse sono emersi momenti di condivisione che hanno corroborato le amicizie e contribuito a plasmare le personalità di ciascuno.

La serata di ieri, giunta alla quarta edizione, è stata animata dal Bachelet School Band che ha introdotto l’evento con le note blues di ''Hoochie man'' e dal professor Gerolamo Lozza che ha evidenziato il valore dell’iniziativa: aprire un nuovo capitolo della propria vita, con l’occhio volto a riconoscere quanto appreso e costruito negli anni precedenti. Al suo fianco, sul palcoscenico, le docenti Elena Agliati e Margherita Taiana che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento.

Insieme a loro, la dirigente scolastica Anna Panzeri che, quattro anni fa, ebbe l’idea di pensare a un evento per rendere protagonisti i ragazzi al termine del loro quinquennale percorso scolastico: ''Chi è ''maturo''? – ha detto, rivolgendosi agli studenti - Colui che arriva per tempo. Tutti i frutti maturano nella stagione giusta e nelle precedenti si preparano. Maturo è chi arriva a compimento ed è necessario conoscere quali aspetti della propria persona bisogna curare perché nascano i frutti sperati”.

La dirigente ha poi citato le parole con cui Enrico V, nell’omonima opera di Shakespeare, incitava i soldati davanti a condizioni avverse e a nemici numerosi, indicando che la vittoria va ricercata altrove: ''Quando l’anima è pronta, lo sono anche le cose''. I cinque anni sono stati un percorso di crescita a tutto tondo che è andato oltre le nozioni e ha permesso a ogni allievo di conoscere anzitutto se stesso, nonostante ''le fatiche e le giornate interminabili'' che hanno inevitabilmente portato a una maggiore selettività.

''Il 10 luglio per voi – ha proseguito la dirigente - segna un nuovo inizio che porta con sé una magia entusiasmante. C’è qualcosa di speciale nel riscoprirsi: ogni inizio ha il sapore di un viaggio ma ogni passo porta sempre più in là verso quella linea sottile che marca il confine del cielo. Questa sera ho visto grandi speranze nei vostri sorrisi distesi: non perdete mai la voglia di esplorare. Amate ogni inizio per la rivoluzione che promette e quindi siate spesso rivoluzionari''.

Il professor Raffaele Cesana ha portato i saluti istituzionali dell’ufficio scolastico territoriale, in rappresentanza del provveditore Adamo Castelnuovo. ''Vi auguro di avere una vita scintillante, carriere straordinarie ma quello che più mi preme è che continuiate a crescere e a sbagliare. Vivete con grande onestà intellettuale e fatelo con rispetto verso voi stessi. Nella vita non ci sono solo lavoro, risultati e performance, ma anche una vita sociale e una famiglia: cercate un equilibrio. Il mio augurio è che possiate trovare questi equilibri, che vi possano dare il gusto del bello e tante soddisfazioni''.

Il professor Calogero Passanante, docente senior che ha seguito gli alunni con il PTCO, li ha visti ''crescere, cambiare, affrontare sfide personali e collettive'' e li ha invitati, qualsiasi sia il percorso che essi ora intraprenderanno, a portare con loro ''l’attitudine a porvi domande, a cercare la complessità senza scorciatoie. Viviamo in tempi incerti e proprio per questo il mondo ha bisogno di persone che hanno il coraggio di pensare con la propria testa. Vi auguro di continuare a imparare, non solo dai libri, ma dai fallimenti, di difendere i vostri sogni, ma di cambiare idea quando sarà necessario. Portate con voi la memoria di questi anni''.

Il docente ha chiuso l’intervento con una frase di una canzone di Francesco Guccini e il personale augurio: ''Fate in modo che le vostre navi arrivino dove sono le vostre idee e i vostri obiettivi''.

Sul palco, allestito per l’occasione, sono poi saluti i rappresentanti di istituto: Kevin Airoldi, Luca Solari con Simone Beruzzo e Leonardo Carissimi di 5BAFM. Kevin Airoldi, ringraziando i docenti e le famiglie, nel suo discorso ha messo in evidenza l’amicizia e il sostegno reciproco: ''La scuola per noi ha rappresentato un’immensa opportunità. È stata un microcosmo dove siamo riusciti a esprimerci, ma soprattutto dove ci siamo sentiti accolti''.

Il compagno Luca Solari, raccogliendo le emozioni del percorso vissuto, ha lasciato un messaggio per il futuro: ''Non dimenticate da dove si è partiti perché il futuro si costruisce passo dopo passo e non smettete mai di credere in voi stessi. Forse un giorno qualcuno ne farà una poesia, ma noi siamo già convinti: lo è, poesia''.

Dopo il brano ''Creep'', sono stati valorizzati i 16 studenti che hanno ottenuto il punteggio massimo all’esame di stato: Federico Fontana e Michela Negri (5ALS); Sergio Facheris e Riccardo Guastamacchia (5ELSA); Andrea Colosimo, Greta Jannoli ed Elia Riva (5CLSA); Aurora Pirovano e Viola Scaccabarozzi (5DLSA); per la 5BLL sono ben 7 le studentesse che hanno ottenuto il massimo risultato: Alessia Brenna, Francesca Corti, Sofia Fontana, Chiara Fumagalli, Aurora Menga, Cecilia Salpietro e Simona Salvaggio.

Altri due alunni hanno ricevuto anche la lode: Leonardo Rigamonti (5LSP) e Riccardo Spitoni (5DLSA). A costoro, a nome delle eccellenze scolastiche, è stata lasciata la parola.

Riccardo Spitoni ha ricordato il percorso di cambiamento avvenuto nei cinque anni: ''Questa serata è dedicata ai traguardi individuali, ma è riduttivo che una persona possa essere definita da un voto. La scuola oggi ci prepara alla vita perché ci insegna la costanza, la responsabilità di impegnarci in ogni cosa, anche quando sembra inutile. Ringrazio chi ci ha accompagnato in questo cammino: insegnanti, genitori, compagni e noi stessi che ci siamo messi in gioco ogni giorno''.

Ha poi concluso con una frase del filosofo Friedrich Nietzsche, ''diventa ciò che sei'', un invito a coltivare i propri talenti per vivere la propria vita da protagonisti. Anche Leonardo Rigamonti ha rievocato il percorso condiviso insieme e ha ringraziato i professori che ''ci hanno valorizzato e ci hanno dato un contributo a cercare la strada per il futuro''.

Con il lancio del cappello, sulle note di ''I will survive'', si è conclusa la fase della scuola secondaria di secondo grado: i ragazzi si preparano ora a entrare nel mondo adulto, ricchi di un bagaglio che hanno alimentato, giorno dopo giorno, tra le mura scolastiche.

La porta blu dell’ingresso in aula si è chiusa per l’ultima volta alle loro spalle e si è spalancata quella della vita adulta che forse separerà i percorsi, ma non i ricordi e gli insegnamenti: questi sono ormai radicati e costituiscono la base per affrontare l’esistenza.

Il Graduation Day, promosso dall'Istituto superiore Vittorio Bachelet di Oggiono per gli allievi che hanno sostenuto quest’anno l’esame di stato, è stato il momento simbolico dell’addio alla scuola superiore.

Giovedì 10 luglio, i neo diplomati si sono ritrovati al palaBachelet per una serata che ha messo al centro le emozioni, gli insegnamenti, le fatiche e le consapevolezze affrontate in cinque anni.

La consegna dei diplomi è stata preceduta dalla trasmissione di un video: ciascuna classe, in pochi minuti, ha racchiuso un lustro intero, con i volti ancora bambini del giorno dell’ingresso ai visi di giovani adulti che ora lasciano la scuola. Nelle immagini trasmesse sono emersi momenti di condivisione che hanno corroborato le amicizie e contribuito a plasmare le personalità di ciascuno.

La serata di ieri, giunta alla quarta edizione, è stata animata dal Bachelet School Band che ha introdotto l’evento con le note blues di ''Hoochie man'' e dal professor Gerolamo Lozza che ha evidenziato il valore dell’iniziativa: aprire un nuovo capitolo della propria vita, con l’occhio volto a riconoscere quanto appreso e costruito negli anni precedenti. Al suo fianco, sul palcoscenico, le docenti Elena Agliati e Margherita Taiana che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento.

Insieme a loro, la dirigente scolastica Anna Panzeri che, quattro anni fa, ebbe l’idea di pensare a un evento per rendere protagonisti i ragazzi al termine del loro quinquennale percorso scolastico: ''Chi è ''maturo''? – ha detto, rivolgendosi agli studenti - Colui che arriva per tempo. Tutti i frutti maturano nella stagione giusta e nelle precedenti si preparano. Maturo è chi arriva a compimento ed è necessario conoscere quali aspetti della propria persona bisogna curare perché nascano i frutti sperati”.

La dirigente ha poi citato le parole con cui Enrico V, nell’omonima opera di Shakespeare, incitava i soldati davanti a condizioni avverse e a nemici numerosi, indicando che la vittoria va ricercata altrove: ''Quando l’anima è pronta, lo sono anche le cose''. I cinque anni sono stati un percorso di crescita a tutto tondo che è andato oltre le nozioni e ha permesso a ogni allievo di conoscere anzitutto se stesso, nonostante ''le fatiche e le giornate interminabili'' che hanno inevitabilmente portato a una maggiore selettività.

''Il 10 luglio per voi – ha proseguito la dirigente - segna un nuovo inizio che porta con sé una magia entusiasmante. C’è qualcosa di speciale nel riscoprirsi: ogni inizio ha il sapore di un viaggio ma ogni passo porta sempre più in là verso quella linea sottile che marca il confine del cielo. Questa sera ho visto grandi speranze nei vostri sorrisi distesi: non perdete mai la voglia di esplorare. Amate ogni inizio per la rivoluzione che promette e quindi siate spesso rivoluzionari''.

Il professor Raffaele Cesana ha portato i saluti istituzionali dell’ufficio scolastico territoriale, in rappresentanza del provveditore Adamo Castelnuovo. ''Vi auguro di avere una vita scintillante, carriere straordinarie ma quello che più mi preme è che continuiate a crescere e a sbagliare. Vivete con grande onestà intellettuale e fatelo con rispetto verso voi stessi. Nella vita non ci sono solo lavoro, risultati e performance, ma anche una vita sociale e una famiglia: cercate un equilibrio. Il mio augurio è che possiate trovare questi equilibri, che vi possano dare il gusto del bello e tante soddisfazioni''.

Il professor Calogero Passanante, docente senior che ha seguito gli alunni con il PTCO, li ha visti ''crescere, cambiare, affrontare sfide personali e collettive'' e li ha invitati, qualsiasi sia il percorso che essi ora intraprenderanno, a portare con loro ''l’attitudine a porvi domande, a cercare la complessità senza scorciatoie. Viviamo in tempi incerti e proprio per questo il mondo ha bisogno di persone che hanno il coraggio di pensare con la propria testa. Vi auguro di continuare a imparare, non solo dai libri, ma dai fallimenti, di difendere i vostri sogni, ma di cambiare idea quando sarà necessario. Portate con voi la memoria di questi anni''.

Il docente ha chiuso l’intervento con una frase di una canzone di Francesco Guccini e il personale augurio: ''Fate in modo che le vostre navi arrivino dove sono le vostre idee e i vostri obiettivi''.

Sul palco, allestito per l’occasione, sono poi saluti i rappresentanti di istituto: Kevin Airoldi, Luca Solari con Simone Beruzzo e Leonardo Carissimi di 5BAFM. Kevin Airoldi, ringraziando i docenti e le famiglie, nel suo discorso ha messo in evidenza l’amicizia e il sostegno reciproco: ''La scuola per noi ha rappresentato un’immensa opportunità. È stata un microcosmo dove siamo riusciti a esprimerci, ma soprattutto dove ci siamo sentiti accolti''.

Il compagno Luca Solari, raccogliendo le emozioni del percorso vissuto, ha lasciato un messaggio per il futuro: ''Non dimenticate da dove si è partiti perché il futuro si costruisce passo dopo passo e non smettete mai di credere in voi stessi. Forse un giorno qualcuno ne farà una poesia, ma noi siamo già convinti: lo è, poesia''.

Dopo il brano ''Creep'', sono stati valorizzati i 16 studenti che hanno ottenuto il punteggio massimo all’esame di stato: Federico Fontana e Michela Negri (5ALS); Sergio Facheris e Riccardo Guastamacchia (5ELSA); Andrea Colosimo, Greta Jannoli ed Elia Riva (5CLSA); Aurora Pirovano e Viola Scaccabarozzi (5DLSA); per la 5BLL sono ben 7 le studentesse che hanno ottenuto il massimo risultato: Alessia Brenna, Francesca Corti, Sofia Fontana, Chiara Fumagalli, Aurora Menga, Cecilia Salpietro e Simona Salvaggio.

Altri due alunni hanno ricevuto anche la lode: Leonardo Rigamonti (5LSP) e Riccardo Spitoni (5DLSA). A costoro, a nome delle eccellenze scolastiche, è stata lasciata la parola.

Riccardo Spitoni ha ricordato il percorso di cambiamento avvenuto nei cinque anni: ''Questa serata è dedicata ai traguardi individuali, ma è riduttivo che una persona possa essere definita da un voto. La scuola oggi ci prepara alla vita perché ci insegna la costanza, la responsabilità di impegnarci in ogni cosa, anche quando sembra inutile. Ringrazio chi ci ha accompagnato in questo cammino: insegnanti, genitori, compagni e noi stessi che ci siamo messi in gioco ogni giorno''.

Ha poi concluso con una frase del filosofo Friedrich Nietzsche, ''diventa ciò che sei'', un invito a coltivare i propri talenti per vivere la propria vita da protagonisti. Anche Leonardo Rigamonti ha rievocato il percorso condiviso insieme e ha ringraziato i professori che ''ci hanno valorizzato e ci hanno dato un contributo a cercare la strada per il futuro''.

Con il lancio del cappello, sulle note di ''I will survive'', si è conclusa la fase della scuola secondaria di secondo grado: i ragazzi si preparano ora a entrare nel mondo adulto, ricchi di un bagaglio che hanno alimentato, giorno dopo giorno, tra le mura scolastiche.

La porta blu dell’ingresso in aula si è chiusa per l’ultima volta alle loro spalle e si è spalancata quella della vita adulta che forse separerà i percorsi, ma non i ricordi e gli insegnamenti: questi sono ormai radicati e costituiscono la base per affrontare l’esistenza.
Michela Mauri