Acquistata in SS36 e poi rivenduta a Sondrio e dintorni. I CC smantellano un vasto giro di spaccio
Sembra che la droga venisse acquistata da un gruppo di spacciatori nordafricani attivi nelle aree boschive di Annone Brianza e Costa Masnaga, per poi essere ''piazzata'' a Sondrio e nei comuni limitrofi.
È questo in sintesi, quanto emerso da una vasta operazione antidroga denominata Trinità, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Sezione Operativa della Compagnia di Sondrio, con il supporto dei militari delle Compagnie di Sondrio e Pavia e dell’unità cinofila di Casatenovo.
Eseguita nelle scorse ore, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Sondrio su richiesta della locale Procura.
Cinque, in tutto, i coinvolti: due uomini (un italiano di 45 anni e un cittadino straniero senza fissa dimora di 50 anni) sono finiti in carcere. Una donna sudamericana di 47 anni è stata sottoposta all’obbligo di firma, mentre un 69enne residente nel sondriese è stato colpito da un provvedimento di obbligo di dimora.
A far scattare le indagini, nell'agosto dello scorso anno, diverse segnalazioni relative ad una presunta attività di spaccio a Sondrio e nell'hinterland cittadino.
L'indagine coordinata dalla Procura, ha consentito - mediante metodi tradizionali e intercettazioni telefoniche e ambientali - di identificare un nucleo familiare composto da tre persone dedite allo spaccio.
La droga veniva acquistata nei boschi del lecchese, dove i pusher nordafricani (due dei quali identificati e residenti in provincia di Pavia) gestivano la vendita scegliendo accuratamente le zone di consegna in base a orario, luce e traffico.
Il monitoraggio del gruppo attivo nel lecchese, tra ottobre e gennaio, ha consentito di accertare fino a 90 cessioni al giorno di cocaina, eroina e hashish, con dosi perlopiù singole; in alcuni casi si arrivava anche a quantitativi tra i 20 e i 40 grammi.
Una volta acquistata, la sostanza stupefacente veniva tagliata con tachipirina per aumentarne il volume. Poi veniva piazzata a Sondrio e hinterland a una rete di clienti già individuati e accuratamente selezionati.
È questo in sintesi, quanto emerso da una vasta operazione antidroga denominata Trinità, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Sezione Operativa della Compagnia di Sondrio, con il supporto dei militari delle Compagnie di Sondrio e Pavia e dell’unità cinofila di Casatenovo.
Eseguita nelle scorse ore, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Sondrio su richiesta della locale Procura.
Cinque, in tutto, i coinvolti: due uomini (un italiano di 45 anni e un cittadino straniero senza fissa dimora di 50 anni) sono finiti in carcere. Una donna sudamericana di 47 anni è stata sottoposta all’obbligo di firma, mentre un 69enne residente nel sondriese è stato colpito da un provvedimento di obbligo di dimora.
A far scattare le indagini, nell'agosto dello scorso anno, diverse segnalazioni relative ad una presunta attività di spaccio a Sondrio e nell'hinterland cittadino.
L'indagine coordinata dalla Procura, ha consentito - mediante metodi tradizionali e intercettazioni telefoniche e ambientali - di identificare un nucleo familiare composto da tre persone dedite allo spaccio.
La droga veniva acquistata nei boschi del lecchese, dove i pusher nordafricani (due dei quali identificati e residenti in provincia di Pavia) gestivano la vendita scegliendo accuratamente le zone di consegna in base a orario, luce e traffico.
Il monitoraggio del gruppo attivo nel lecchese, tra ottobre e gennaio, ha consentito di accertare fino a 90 cessioni al giorno di cocaina, eroina e hashish, con dosi perlopiù singole; in alcuni casi si arrivava anche a quantitativi tra i 20 e i 40 grammi.
Una volta acquistata, la sostanza stupefacente veniva tagliata con tachipirina per aumentarne il volume. Poi veniva piazzata a Sondrio e hinterland a una rete di clienti già individuati e accuratamente selezionati.
