Regione: la destra apre alla caccia alle specie protette

Paola Pollini (Consigliera regionale M5s Lombardia): «Il ritorno della caccia allo storno e al fringuello è l’ennesimo regalo di Regione Lombardia. L’ennesima forzatura in materia venatoria da parte di un centrodestra che, nonostante gli ultimi clamorosi inciampi sul tema, sembra non imparare mai la lezione. La delibera di Giunta che sancisce il ritorno alla caccia di specie protette non sta in piedi, perché poggia su di un presupposto sbagliato.

La caccia in deroga di una specie viene autorizzata nel momento in cui vengono a crearsi i presupposti affinché la specie stessa possa diventare potenzialmente dannosa, per l’uomo e l’ambiente. Presupposti che non sussistono, per quanto riguarda il fringuello e lo storno. Mancando questa evidenza, cade il presupposto per autorizzare il prelievo in deroga di queste specie protette. Ancora più assurdo sentire parlare di diritto.

È infatti una contraddizione in termini, in quanto una deroga non può essere un diritto, ma al massimo una concessione, come del resto lo è l’attività venatoria stessa. La fauna selvatica non è di proprietà regionale, ma patrimonio indisponibile dello Stato e soggetto a normativa europea. Sia la delibera che il decreto ministeriale che autorizza il prelievo in deroga di queste specie protette saranno attenzionate dalla Commissione europea e a nulla serviranno le attenuanti introdotte da Regione Lombardia, come ad esempio la limitazione alla sola caccia da appostamento fisso.

In altre parole, sarà difficile  evitare l’aperura dell’ennesima procedura di infrazione» così la Consigliera regionale Paola Pollini, in merito alla delibera di Giunta approvata durante la seduta di lunedì 14 luglio, avente per oggetto: “AUTORIZZAZIONE AL PRELIEVO IN DEROGA, AI SENSI DELL'ART. 9, COMMA 1, LETT. C) DELLA DIRETTIVA 2009/147/CE E DELL'ART. 19-BIS DELLA LEGGE 157/92 DELLE SPECIE FRINGUELLO (FRINGILLA COELEBS) E STORNO (STURNUS VULGARIS). STAGIONE VENATORIA 2025/26”.
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