Barzago: Papa Leone riceve Teresi Bossini, missionaria impegnata da anni in Perù
"È stata una gioia immensa e un grande onore il suo invito. Ancora oggi, stento a crederci e mi sembra quasi di vivere un sogno ad occhi aperti" così esordisce Teresi Bossini, con l'animo colmo di emozione, stupore e profonda gratitudine, mentre ci racconta dell'incontro avvenuto venerdì 30 maggio con papa Leone XIV nelle sacre stanze del Vaticano. Grazie all’amicizia con Monsignor Victor Emiliano Villegas Suclupe (vescovo agostiniano di Chota), la missionaria di Barzago che insieme al marito Pierangelo Ripamonti, dedica la sua vita da quasi trent'anni nell'Operazione Mato Grosso, è stata ricevuta in udienza privata dal Santo Padre, anch'egli profondamente legato al territorio dell'America latina e alle sue genti.

Infatti, l'attuale pontefice ha una lunga e significativa storia di servizio pastorale in Perù. A partire dal 1985, egli è stato inviato nella missione agostiniana peruviana come cancelliere della diocesi di Chulucanas e vicario parrocchiale della cattedrale locale. Successivamente, è diventato priore e direttore del seminario agostiniano di Trujillo; ancora, nel 2014 papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico di Chiclayo, diventandone infine arcivescovo-vescovo nel 2023, prima della sua elezione al soglio pontificio.

Ecco, per una serie di affascinanti e quasi provvidenziali coincidenze, Prevost e i coniugi di Barzago hanno vissuto e operato nel medesimo territorio peruviano, percorrendo strade parallele al servizio delle comunità locali: mentre Teresi e Pierangelo dedicavano le loro energie a Callao, il futuro papa si trovava nella non lontana capitale, Lima; quando loro prestavano servizio missionario a Chimbote, lui svolgeva il suo ministero a Trujillo; e mentre svolgevano con dedizione la loro missione a Cutervo, Prevost guidava la comunità di Chiclayo. "Sembra quasi ci sia di mezzo un disegno più alto rispetto a quanto possiamo comprendere dietro a queste vicissitudini" ha dichiarato con devozione e un velo di commozione Teresi raccontandoci la sua particolare storia.

Durante il suo episcopato, il futuro papa Leone XIV ha assistito nel 2018 al drammatico crollo del campanile della cattedrale di Cutervo e ha seguito con interesse e vicinanza la sua successiva ricostruzione completata nel 2023, progetto al quale hanno profondamente contribuito proprio Teresi ed il marito Pierangelo Ripamonti con impegno instancabile e visione comunitaria. "Quella della cattedrale di Cutervo è stata senza dubbio l'esperienza più significativa e ricca che abbiamo mai vissuto da quando abbiamo messo piede in Perù, ormai molti anni fa" ha commentato con orgoglio e umiltà Teresi. "È stata un'opera di cui la gente del luogo sentiva una forte e urgente necessità spirituale e per la quale ha contribuito con tutti i propri mezzi, donando tempo, competenze e risorse, nonostante l'importante stato di povertà materiale che caratterizza il villaggio e l'intera regione. Anche il Santo Padre è rimasto profondamente commosso dalla sua realizzazione e dal senso di comunità che ha generato".

Si tratta di una struttura architettonica di notevole pregio interamente realizzata dagli abitanti sotto la guida tecnica di Pierangelo, il quale ha anche avuto l’onore di posare la prima pietra. Dalle sue solide fondamenta fino alle splendide vetrate colorate, la cattedrale ci racconta la storia della fede locale: "I ragazzi e le ragazze delle nostre scuole, con entusiasmo contagioso, hanno realizzato le decorazioni interne, gli affreschi che adornano le pareti e hanno pitturato da cima a fondo ogni angolo dell'edificio sacro. Si tratta di una vera e propria opera d'arte collettiva realizzata per il popolo dal popolo stesso, un simbolo di rinascita e speranza per l'intera comunità" ha concluso Teresi con orgoglio e commozione.

L'invito speciale ricevuto dal Pontefice rappresenta quindi non solo un significativo riconoscimento per i cinquant'anni di instancabile lavoro missionario che Teresi e il marito Pierangelo hanno dedicato al Perù, in particolare a Cutervo, ma anche il coronamento di percorsi umani e spirituali che hanno condiviso con lo stesso impegno, dedizione e spirito di servizio. Secondo quanto riferito pare che Pierangelo, rimasto dall'altra parte del mondo per continuare l'opera missionaria, era forse ancora più emozionato e commosso della consorte per questo prestigioso e inaspettato incontro.

Infatti, l'attuale pontefice ha una lunga e significativa storia di servizio pastorale in Perù. A partire dal 1985, egli è stato inviato nella missione agostiniana peruviana come cancelliere della diocesi di Chulucanas e vicario parrocchiale della cattedrale locale. Successivamente, è diventato priore e direttore del seminario agostiniano di Trujillo; ancora, nel 2014 papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico di Chiclayo, diventandone infine arcivescovo-vescovo nel 2023, prima della sua elezione al soglio pontificio.

Ecco, per una serie di affascinanti e quasi provvidenziali coincidenze, Prevost e i coniugi di Barzago hanno vissuto e operato nel medesimo territorio peruviano, percorrendo strade parallele al servizio delle comunità locali: mentre Teresi e Pierangelo dedicavano le loro energie a Callao, il futuro papa si trovava nella non lontana capitale, Lima; quando loro prestavano servizio missionario a Chimbote, lui svolgeva il suo ministero a Trujillo; e mentre svolgevano con dedizione la loro missione a Cutervo, Prevost guidava la comunità di Chiclayo. "Sembra quasi ci sia di mezzo un disegno più alto rispetto a quanto possiamo comprendere dietro a queste vicissitudini" ha dichiarato con devozione e un velo di commozione Teresi raccontandoci la sua particolare storia.

Durante il suo episcopato, il futuro papa Leone XIV ha assistito nel 2018 al drammatico crollo del campanile della cattedrale di Cutervo e ha seguito con interesse e vicinanza la sua successiva ricostruzione completata nel 2023, progetto al quale hanno profondamente contribuito proprio Teresi ed il marito Pierangelo Ripamonti con impegno instancabile e visione comunitaria. "Quella della cattedrale di Cutervo è stata senza dubbio l'esperienza più significativa e ricca che abbiamo mai vissuto da quando abbiamo messo piede in Perù, ormai molti anni fa" ha commentato con orgoglio e umiltà Teresi. "È stata un'opera di cui la gente del luogo sentiva una forte e urgente necessità spirituale e per la quale ha contribuito con tutti i propri mezzi, donando tempo, competenze e risorse, nonostante l'importante stato di povertà materiale che caratterizza il villaggio e l'intera regione. Anche il Santo Padre è rimasto profondamente commosso dalla sua realizzazione e dal senso di comunità che ha generato".

Si tratta di una struttura architettonica di notevole pregio interamente realizzata dagli abitanti sotto la guida tecnica di Pierangelo, il quale ha anche avuto l’onore di posare la prima pietra. Dalle sue solide fondamenta fino alle splendide vetrate colorate, la cattedrale ci racconta la storia della fede locale: "I ragazzi e le ragazze delle nostre scuole, con entusiasmo contagioso, hanno realizzato le decorazioni interne, gli affreschi che adornano le pareti e hanno pitturato da cima a fondo ogni angolo dell'edificio sacro. Si tratta di una vera e propria opera d'arte collettiva realizzata per il popolo dal popolo stesso, un simbolo di rinascita e speranza per l'intera comunità" ha concluso Teresi con orgoglio e commozione.

M.E.