Casatenovo: per la ''Terza di Luglio'' torna la notte bianca
In scena sabato 19 a Casatenovo, in occasione della festa del paese, la Notte Bianca della Terza di Luglio. Un'iniziativa che ha trasformato le vie del centro in un grande palcoscenico a cielo aperto, capace di richiamare moltissime persone di tutte le età dalle 17.30 fino a tarda serata.

''E' una festa che c'è da sempre, sin da quando sono bambina. Ci siamo poi evoluti negli anni: prima la Pro Loco organizzava i mercatini della creatività, poi si è aggiunta la Notte Bianca, proposta dai commercianti, e ora la portiamo avanti come Comune'' ci ha raccontato Gaia Riva, assessore alla cultura, visibilmente soddisfatta del successo.

L’evento, reso possibile anche grazie al contributo di Regione Lombardia - grazie al bando Lombardia Style - ha visto coinvolte decine di volontari, associazioni e commercianti che hanno animato il centro storico con bancarelle di hobbisti, street food, spettacoli itineranti e tanti spazi dedicati ai giovani e alle famiglie. Piazza Mazzini, Via Giovenzana, Via Manzoni e i luoghi simbolo del paese si sono popolati sin dal tardo pomeriggio: dalla mostra alla RSA ''Il viaggio della mongolfiera'', che ha accompagnato i visitatori tra memoria e scoperta con foto e opere d’arte, fino all’iniziativa culturale ''L’archivio si illumina'', una vera e propria esperienza guidata ai tesori storici di Casatenovo, realizzata grazie agli archivisti Giusy Galatà, Lida Bonolis e Gabrio Figini, e dedicata quest’anno al tema ''i mercati e le fiere''.

Nel suo discorso di presentazione, Giusy Galatà ha raccontato il valore identitario e civile dell’archivio storico: ''Questa iniziativa non è la prima volta che viene proposta perché ormai ne abbiamo fatto una tradizione, l’archivio storico non è un deposito dove i documenti si ricoprono di polvere: è l’album di famiglia, è la nostra identità, quello che è successo negli anni passati è servito a costruire quello che siamo noi adesso''.
Sottolineando la funzione culturale della documentazione conservata, ha aggiunto: ''L’archivio ci svela quello che siamo stati, ma anche quello che possiamo diventare: è il passaggio tra passato e futuro. Gli archivi conservano testimonianze delle decisioni adottate, delle azioni svolte e delle memorie accumulate, costituendo un patrimonio unico e insostituibile, trasmesso di generazione in generazione''. In questa edizione, i visitatori hanno potuto esplorare, attraverso tre tavoli tematici, la storia dei mercati e delle fiere casatesi, seguendo una curiosa trama documentale.

Galatà ha approfondito la figura del senatore Baslini e le origini delle fiere del bestiame nel primo Novecento: ''Nel 1911, in realtà, non è stata una vera e propria iniziativa del Comune di Casatenovo, ma nasce dal senatore Baslini, che segnala l’importanza di promuovere le fiere e fa rete per sostenere l’agricoltura locale in un periodo di crisi. Chiese il coinvolgimento di istituzioni e cattedre ambulanti per offrire sostegno agli allevatori e organizzare la fiera di San Giorgio, ottenendo contributi e premi per incentivare la partecipazione''. Fu così che si gettarono le basi per le fiere documentate negli archivi.

Lida Bonolis, invece, ha raccontato la vicenda dello spostamento del mercato settimanale negli anni Venti: ''C’è stata una richiesta di trasferire il mercato dal martedì al sabato, perché il mercato della Misericordia era ormai quasi morto: commercianti e frequentatori chiedevano di spostarlo in un giorno più favorevole al commercio, sostenendo che il sabato avrebbe favorito una maggiore partecipazione e una migliore economia per gli esercenti''.
Bonolis ha letto estratti di lettere originali del 1924, in cui gli ultimi commercianti della Misericordia spiegavano come la posizione sfavorevole avesse condannato quel mercato, mentre quello di Casatenovo offriva prospettive più floride.

Infine, Gabrio Figini ha proposto uno sguardo sull’organizzazione concreta delle fiere storiche: ''Gli animali erano raggruppati per specie, i capi premiati dovevano rimanere fino alla proclamazione dei premi, altrimenti perdevano il diritto al premio. L’organizzazione delle fiere di San Giorgio e di San Martino era molto rigorosa''. Tra i documenti illustrati, il verbale di chiusura della fiera di San Martino del 1923, inviti ufficiali per far parte del comitato, giochi popolari come la “padella magica” e la “gara del mangiatore di polenta'': ''Mi ha fatto sorridere leggerli — ha detto Figini — sarebbe bello sapere se qualcuno, oggi, ancora ricorda quei giorni''. Questi dettagli hanno permesso ai partecipanti di toccare con mano la vitalità di una memoria fatta di regole, premi, categorie di bestiame e una quotidianità scandita anche dalla festa, oltre il semplice commercio.

Questo percorso, strutturato in tre microgruppi, ha permesso al pubblico di avvicinarsi alla storia economica e sociale di Casatenovo, offrendo uno sguardo diverso sugli archivi: non solo contenitori di carta, ma vere e proprie bussole per riconoscersi come comunità.

Durante la manifestazione non sono mancati i momenti di svago e spettacolo, dal teatro di strada all’intrattenimento musicale: alle 20.30 il pubblico ha assistito allo show di Mr. Bang, performance tra magia, comicità e illusionismo capace di coinvolgere grandi e piccoli, mentre le band locali — tra cui Teddy 7even e Davide Marchetta — hanno portato ritmo e freschezza tra R’n’B, soul e rock. Spazio anche al ballo ''country on the road'' con i Thundering Heels, per chiudere poi con il suggestivo spettacolo infuocato di Fuoco e Fiamme, capace di lasciare a bocca aperta tutti i presenti.

''Essenzialmente cerchiamo sempre di unire il divertimento e lo spettacolo a momenti di cultura e riflessione'' ha ribadito l'assessore Riva, orgogliosa anche della mostra pop-art Laudato Si' dedicata all’ambiente: ''A me è piaciuta molto questa esposizione: spesso quando si parla di tematiche ambientali ci si sente impotenti e invece quei colori e quei messaggi ti restituiscono anche fiducia nella possibilità di operare davvero un cambiamento''.

La macchina organizzativa è stata complessa: ''Ci sono mesi di lavoro dietro una festa del genere, anche perché bisogna seguire tutti gli aspetti della sicurezza: polizia locale, protezione civile, carabinieri in congedo, addetti antincendio… C’è dietro una grandissimo impegno, però siamo arrivati'' ha aggiunto Riva.

Il tempo ha retto, regalando a Casatenovo una festa partecipatissima, tra sorrisi, scambi e occasioni di aggregazione. ''Ci si rende conto, partecipando a tutte le iniziative, che sono tante. Avere momenti di aggregazione come questi consente di uscire, trovare qualcuno con cui scambiare due chiacchiere: sono momenti importanti per la società'' ha concluso l'assessore Riva.
Contributo fotografico gruppo AFCB

''E' una festa che c'è da sempre, sin da quando sono bambina. Ci siamo poi evoluti negli anni: prima la Pro Loco organizzava i mercatini della creatività, poi si è aggiunta la Notte Bianca, proposta dai commercianti, e ora la portiamo avanti come Comune'' ci ha raccontato Gaia Riva, assessore alla cultura, visibilmente soddisfatta del successo.

L’evento, reso possibile anche grazie al contributo di Regione Lombardia - grazie al bando Lombardia Style - ha visto coinvolte decine di volontari, associazioni e commercianti che hanno animato il centro storico con bancarelle di hobbisti, street food, spettacoli itineranti e tanti spazi dedicati ai giovani e alle famiglie. Piazza Mazzini, Via Giovenzana, Via Manzoni e i luoghi simbolo del paese si sono popolati sin dal tardo pomeriggio: dalla mostra alla RSA ''Il viaggio della mongolfiera'', che ha accompagnato i visitatori tra memoria e scoperta con foto e opere d’arte, fino all’iniziativa culturale ''L’archivio si illumina'', una vera e propria esperienza guidata ai tesori storici di Casatenovo, realizzata grazie agli archivisti Giusy Galatà, Lida Bonolis e Gabrio Figini, e dedicata quest’anno al tema ''i mercati e le fiere''.

Nel suo discorso di presentazione, Giusy Galatà ha raccontato il valore identitario e civile dell’archivio storico: ''Questa iniziativa non è la prima volta che viene proposta perché ormai ne abbiamo fatto una tradizione, l’archivio storico non è un deposito dove i documenti si ricoprono di polvere: è l’album di famiglia, è la nostra identità, quello che è successo negli anni passati è servito a costruire quello che siamo noi adesso''.
Sottolineando la funzione culturale della documentazione conservata, ha aggiunto: ''L’archivio ci svela quello che siamo stati, ma anche quello che possiamo diventare: è il passaggio tra passato e futuro. Gli archivi conservano testimonianze delle decisioni adottate, delle azioni svolte e delle memorie accumulate, costituendo un patrimonio unico e insostituibile, trasmesso di generazione in generazione''. In questa edizione, i visitatori hanno potuto esplorare, attraverso tre tavoli tematici, la storia dei mercati e delle fiere casatesi, seguendo una curiosa trama documentale.

Galatà ha approfondito la figura del senatore Baslini e le origini delle fiere del bestiame nel primo Novecento: ''Nel 1911, in realtà, non è stata una vera e propria iniziativa del Comune di Casatenovo, ma nasce dal senatore Baslini, che segnala l’importanza di promuovere le fiere e fa rete per sostenere l’agricoltura locale in un periodo di crisi. Chiese il coinvolgimento di istituzioni e cattedre ambulanti per offrire sostegno agli allevatori e organizzare la fiera di San Giorgio, ottenendo contributi e premi per incentivare la partecipazione''. Fu così che si gettarono le basi per le fiere documentate negli archivi.

Lida Bonolis, invece, ha raccontato la vicenda dello spostamento del mercato settimanale negli anni Venti: ''C’è stata una richiesta di trasferire il mercato dal martedì al sabato, perché il mercato della Misericordia era ormai quasi morto: commercianti e frequentatori chiedevano di spostarlo in un giorno più favorevole al commercio, sostenendo che il sabato avrebbe favorito una maggiore partecipazione e una migliore economia per gli esercenti''.
Bonolis ha letto estratti di lettere originali del 1924, in cui gli ultimi commercianti della Misericordia spiegavano come la posizione sfavorevole avesse condannato quel mercato, mentre quello di Casatenovo offriva prospettive più floride.

Infine, Gabrio Figini ha proposto uno sguardo sull’organizzazione concreta delle fiere storiche: ''Gli animali erano raggruppati per specie, i capi premiati dovevano rimanere fino alla proclamazione dei premi, altrimenti perdevano il diritto al premio. L’organizzazione delle fiere di San Giorgio e di San Martino era molto rigorosa''. Tra i documenti illustrati, il verbale di chiusura della fiera di San Martino del 1923, inviti ufficiali per far parte del comitato, giochi popolari come la “padella magica” e la “gara del mangiatore di polenta'': ''Mi ha fatto sorridere leggerli — ha detto Figini — sarebbe bello sapere se qualcuno, oggi, ancora ricorda quei giorni''. Questi dettagli hanno permesso ai partecipanti di toccare con mano la vitalità di una memoria fatta di regole, premi, categorie di bestiame e una quotidianità scandita anche dalla festa, oltre il semplice commercio.

Questo percorso, strutturato in tre microgruppi, ha permesso al pubblico di avvicinarsi alla storia economica e sociale di Casatenovo, offrendo uno sguardo diverso sugli archivi: non solo contenitori di carta, ma vere e proprie bussole per riconoscersi come comunità.

Durante la manifestazione non sono mancati i momenti di svago e spettacolo, dal teatro di strada all’intrattenimento musicale: alle 20.30 il pubblico ha assistito allo show di Mr. Bang, performance tra magia, comicità e illusionismo capace di coinvolgere grandi e piccoli, mentre le band locali — tra cui Teddy 7even e Davide Marchetta — hanno portato ritmo e freschezza tra R’n’B, soul e rock. Spazio anche al ballo ''country on the road'' con i Thundering Heels, per chiudere poi con il suggestivo spettacolo infuocato di Fuoco e Fiamme, capace di lasciare a bocca aperta tutti i presenti.

''Essenzialmente cerchiamo sempre di unire il divertimento e lo spettacolo a momenti di cultura e riflessione'' ha ribadito l'assessore Riva, orgogliosa anche della mostra pop-art Laudato Si' dedicata all’ambiente: ''A me è piaciuta molto questa esposizione: spesso quando si parla di tematiche ambientali ci si sente impotenti e invece quei colori e quei messaggi ti restituiscono anche fiducia nella possibilità di operare davvero un cambiamento''.

La macchina organizzativa è stata complessa: ''Ci sono mesi di lavoro dietro una festa del genere, anche perché bisogna seguire tutti gli aspetti della sicurezza: polizia locale, protezione civile, carabinieri in congedo, addetti antincendio… C’è dietro una grandissimo impegno, però siamo arrivati'' ha aggiunto Riva.

Il tempo ha retto, regalando a Casatenovo una festa partecipatissima, tra sorrisi, scambi e occasioni di aggregazione. ''Ci si rende conto, partecipando a tutte le iniziative, che sono tante. Avere momenti di aggregazione come questi consente di uscire, trovare qualcuno con cui scambiare due chiacchiere: sono momenti importanti per la società'' ha concluso l'assessore Riva.
Contributo fotografico gruppo AFCB
I.M.