Casatenovo: ''Laudato Sì'', la mostra allestita in Villa Farina

Allestita nel weekend dedicato alla festa del paese, a Villa Farina di Casatenovo, la mostra Laudato Sì, una delle tappe di un percorso artistico che intreccia la sensibilizzazione ambientale con linguaggi pop e creatività contemporanea.
Un evento, questo, fortemente voluto e curato da don Armando Cattaneo, sacerdote e copywriter, e dall'artista e graphic designer Luigi Belicchi, legati da un’antica amicizia che nasce molti anni fa nel cuore della Brianza.
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Luigi Belicchi, curatore della mostra

"Don Armando Cattaneo è un sacerdote che conosco da molto tempo. Quando io ero bambino lui era un novello prete che è stato destinato all'oratorio San Rocco di Seregno. Io avevo sei anni, poi ci siamo rincontrati trent'anni dopo'' ci ha raccontato Belicchi, che in questi giorni si è alternato tra le sale dell’esposizione e le domande dei visitatori incuriositi.
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Tutto nasce quando l’arcivescovo Mario Delpini affida a don Armando il compito di divulgare nelle oltre 1100 parrocchie della diocesi di Milano l’enciclica di Papa Francesco, la Laudato Sì. L’intuizione del sacerdote è semplice, ma potentissima: ''un'immagine comunica più di tante parole'' ricorda Belicchi. "Per cui mi ha detto: se tu mi dai una mano, leggendo l’enciclica, possiamo poi trovare un’idea su come veicolare i concetti della Laudato Sì attraverso delle opere d’arte''.
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Belicchi si immerge dunque nella lettura dell’enciclica con rapidità e intuizione creativa, tanto che, come lui stesso racconta, ''nel giro di dieci giorni'', ogni spunto o suggestione si trasforma subito in un disegnino sul riscaldamento globale, la riduzione dello spreco della carta, l’eliminazione dell’uso della plastica, la riduzione dello spreco dell’acqua e della corrente elettrica e via dicendo. E continua: ''nei primi quindici giorni di gennaio 2022 io gli avevo sottoposto una ventina di temi. Lui, avendo anche forti capacità di copywriter, ha successivamente pensato a degli slogan che insieme vanno a rinforzare l’immagine''.
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Il confronto tra i due è continuo, serrato, autenticamente creativo: ''Io poi gli ho chiesto quale dovesse essere il target di riferimento, e lui mi ha risposto che gli sarebbe piaciuto che noi coinvolgessimo i bambini e gli adolescenti. E allora, in base al tipo di target, io ho scelto il tipo di risultato visivo, sottoponendogli dunque il concetto della pop art. Perché – gli ho detto – attraverso la pop art, che è un linguaggio artistico già ben codificato, tu non ti devi assolutamente preoccupare di inventarti uno stile, perché quello stile è già ben costruito''.
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E prosegue: ''Noi ci occuperemo semplicemente di, come un sarto, cucire i concetti della Laudato Sì con lo stile della pop art. In più l’idea era quella di prendere l’enciclica e fare sì che diventasse un prodotto commerciale di mass media, facendo finta che diventasse importante come la Coca Cola. Quindi abbiamo ricostruito il titolo della Laudato Sì con lo stesso lettering svolazzante della Coca-Cola. E come la Coca-Cola, che è un prodotto commerciale, noi spingiamo, veicoliamo i concetti della Laudato Sì come se fosse un prodotto commerciale''.
La mostra, che fa propri i codici visivi della pubblicità, del fumetto, della comunicazione di massa, diventa così accessibile, vivace, immediata: un invito rivolto in particolare alle nuove generazioni, a farsi portavoce e protagonisti del cambiamento.
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Il percorso espositivo, come è stato sottolineato all’inaugurazione del 18 luglio, offre uno sguardo ironico, ma profondamente consapevole sui rischi ambientali e la responsabilità individuale e collettiva verso il pianeta: un vero ''prodotto effervescente'' per la mente e per la società.
La mostra è rimasta aperta fino al 20 luglio, forte della collaborazione con il Comune di Casatenovo e l’associazione Amici di Villa Farina, ponendosi quale riferimento per chiunque volesse scoprire come arte ed impegno sociale possano davvero cambiare la percezione e il futuro dell’ambiente.
I.M.
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