Molteno: in scena ''Blasè'', spettacolo grottesco sul disincanto della società

C’è un tipo di stanchezza che non si manifesta con l’esaurimento fisico, ma con l’incapacità di provare entusiasmo. È la condizione del blasé, una figura moderna analizzata già dai primi sociologi della metropoli come Georg Simmel: un individuo assuefatto agli stimoli, disincantato, apatico.  
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Proprio da questo stato d’animo, oggi più che mai diffuso, che prende le mosse "Blasé", l’ultimo lavoro di Officine Gorilla andato in scena nella serata di domenica 27 luglio al salone dell’oratorio di Molteno, nell’ambito della sesta edizione di ''La Piccola'', la rassegna teatrale targata Stendhart, promossa a Oggiono e diffusa in sette comuni del lecchese per un totale di dieci appuntamenti estivi.
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Nicola Bizzarri, attore, regista nonché ideatore della rassegna, ha ringraziato il Comune di Molteno e in particolare il consigliere Giancarlo Bosisio, presente in sala in rappresentanza dell’amministrazione comunale, per la collaborazione e per aver ospitato anche quest’anno uno spettacolo culturale.
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Scritto e diretto da Luca Zilovich, interpretato da Michele Puleio, Blasé è stato un monologo a più voci che si muove tra il grottesco e il surreale, attraversando i paradossi del nostro tempo. Un solo attore in scena ha dato corpo e voce a un’intera società: dal protagonista affetto da oniomania, la dipendenza dagli acquisti compulsivi, fino a un caleidoscopio di personaggi che rappresentano tipi sociali riconoscibili: un laureato frustrato relegato ai margini del lavoro, un manager nevrotico e alienato, un’esperta di marketing, un’impiegata amministrativa, un’influencer inconsapevole specializzata in recensioni di coppette mestruali. In mezzo all’assurdo, ciascun personaggio è riuscito mantenere una sua disarmante umanità.
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La trama ruotava attorno a un gesto apparentemente rivoluzionario: l’irruzione armata in un magazzino di e-commerce del più conosciuto sito di vendita online. Ma presto il focus si è spostato dagli atti ai significati: può esistere ancora oggi un atto che ci scuote? O tutto è già previsto, vendibile, incasellato nel sistema? Il gesto che in prima battuta potrebbe sembrare rivoluzionario, ha presto rivelato la sua inutilità, inglobato nella retorica dell’indignazione social e della ribellione addomesticata. Ma l’impostazione grottesca e caricaturale dello spettacolo non nega la profondità dello sguardo sul mondo attuale. Blasé è infatti una riflessione tagliente sulla società contemporanea dove tutto, persino la ribellione, rischia di essere riassorbito in una narrazione preconfezionata.
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Per il sociologo Georg Simmel, blasè era il tratto tipico della vita metropolitana: la mente, sopraffatta dal rumore di fondo del mondo, si difende chiudendosi, perdendo il gusto della differenza, dell’imprevisto, della profondità. Su questa diagnosi lucida e contemporanea sembra essere costruito ''Blasé'', uno spettacolo che si è tenuto distante dal moralismo e dall’accusa nei confronti della società attuale ma ha offerto molteplici punti di vista, costringendo lo spettatore a interrogarsi sul proprio grado di libertà, sul proprio ruolo in una quotidianità che spesso ci attraversa più di quanto siamo noi a viverla consapevolmente.
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Il progetto portava la firma di Officine Gorilla, collettivo nato nel 2016 in collaborazione con il Teatro della Juta, che da sempre lavora su drammaturgie originali, tese a esplorare il presente con occhi spietati ma ironici.
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La rassegna ''La Piccola'', dopo la pausa estiva, riprenderà a settembre, con appuntamenti che abbracciano teatro, danza e cinema. Tre i prossimi eventi che chiuderanno questa rassegna estiva: il 7 settembre a Ello il collettivo Clochart porterà in scena "Despresso", spettacolo di teatro-danza con un’attrice con sindrome di Down. Il 13 settembre al Palabachelet di Oggiono andrà in scena la commedia surreale "Sorelle Prosciutti" di Grisenti-Martucci. Gran finale il 20 settembre, sempre al Palabachelet, con "La notte corta", una serata interamente dedicata alla proiezione di cortometraggi, tra cui i lavori realizzati dalle allieve del laboratorio cinematografico Cine-lab, progetto avviato quest’anno dalla scuola Stendhart.
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Il progetto Stendhart è realizzato con il contributo del Fondo ambiente e cultura e del Fondo sostegno arti dal vivo, con il sostegno di Fondazione comunitaria del Lecchese, Acinque, Lario Reti Holding e Silea.
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