Brianza: si torna a risparmiare come non accadeva da anni

Nel 2025 in Brianza si torna a risparmiare come non accadeva da anni E a trainare il fenomeno è una generazione senz'altro virtuosa composta da persone con più di 60 anni di età, un gruppo demografico che sta crescendo a ritmi senza precedenti a livello globale. D'altro canto con il miglioramento delle condizioni sanitarie e un'aspettativa di vita più lunga, gli over 60 rappresentano una quota sempre più significativa della popolazione brianzola che tra i 65 e gli 80 anni, si confermano centrali nella tenuta economica delle famiglie e non solo. Oltre il 60% dei  risparmia, un dato rilevante e ben oltre il minimo di dieci anni fa (41%) e in crescita negli ultimi due anni. Tra gli ultraottantenni lo stimolo principale è quello precauzionale ma tra le fonti di risparmio degli over 60 spicca  un dato inatteso: il 60% degli uomini e del 45% delle donne nella fascia 60-71 continuano a risparmiare parte dei proventi del reddito da lavoro. Il 15% ha in programma brevi escursioni, il 18% vacanze oltre i sette giorni: non solo turismo, ma ricerca di benessere psicofisico e di relazioni umane.
Francesco_Megna.jpg (170 KB)
Accanto al risparmio prudenziale riservato a far fronte agli imprevisti cresce la percentuale di chi risparmia in maniera mirata per  accede a forme di investimento redditizie. Il baricentro del patrimonio dei brianzoli è sempre il mattone: oltre l'80% della popolazione abita in casa di proprietà. Anche tra i boomers ( le persone nate tra il 1946 ed il 1964) resta attuale il desiderio di acquistare, per disporre di una seconda casa da godersi dopo la pensione , per destinarla ai figli o semplicemente per investire parte dei risparmi. Nello specifico oltre 1/4 delle compravendite stipulate dagli over 60 riguarda beni immobili destinate alle nuove generazioni. Cresce anche la previdenza integrativa, seppur a ritmi blandi: solo il 25% aderisce ad una forma pensionistica integrativa, che garantisce un reddito complementare al momento del pensionamento, aiutando a mantenere lo stesso tenore di vita avuto durante la vita lavorativa; un dato comunque raddoppiato rispetto a vent'anni fa. Purtroppo 2/3 di coloro che non aderiscono alla previdenza integrativa non ne conoscono i benefici mentre 1/3 non dispone di liquidità sufficiente. Più bassa la diffusione delle assicurazioni sanitarie e di assistenza di lungo periodo, ovvero quelle forme di assicurazioni che coprono i costi relativi alla perdita di autosufficienza, ossia l'impossibilità di svolgere autonomamente le normali attività della vita quotidiana. Queste attività includono, vestirsi, lavarsi, mangiare, o muoversi. Il 20% è coperto da una forma di assicurazione sanitaria.
Francesco Megna
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.