Mi riguarda, ergo sum

Proprio in questi martoriati tempi di ipocriti conflitti, efferatezze di ogni genere e ingiustizie su larga scala un interrogativo si pone a tutti coloro che non rinunciano a coltivare uno spirito critico: cosa posso fare io e noi per in qualche modo contrastare tutto ciò?

Senza pretesa alcuna cerco di dire la mia.

Innanzitutto in una società che spesso smarrisce il noi è proprio il riscoprire la dimensione comunitaria, o collettiva che dir si voglia, il primo antidoto contro un misto maleodorante di delega, impotenza, cinismo con conseguente diffusa rassegnazione.

L' antico motto " L' unione fa la forza" disturba più che mai coloro che non casualmente praticano all'opposto il classico " dividi et impera" per conservare posizioni di forza e privilegi ma purtroppo la consapevolezza della forza dell' azione comune sembra anche smarrirsi in coloro che potrebbero trovarne giovamento.

Lo so, specie di questi tempi tutto ciò può suonare come minimo retorico, ma siamo sicuri che questa non sia una delle chiavi di volta per il cambiamento?

Se la democrazia è il più avanzato strumento, perlomeno potenziale, per garantire maggior giustizia sociale ed economica perché coloro che sono vittime di questo sistema di vita, che ci vorrebbe tutti individualisti, non si accorgono quali siano i veri interessi collettivi da tutelare?

Perché ad esempio si rinuncia al diritto/ dovere del voto che, se adeguatamente esercitato, può realmente parificare il peso decisionale del povero a quello del ricco, del debole al forte, del semplice all'erudito?

Quale genere di manipolazione delle menti sta riuscendo a trasformare le vittime in pur inconsapevoli coartefici del sistema?

La risposta potrebbe apparire semplice se non fosse invece tragicamente complessa perché tale manipolazione può essere generata da molte cause ed utilizzare svariati mezzi distorsivi.

Un fattore mi sembra però di particolare rilevanza visti i tempi di overdose comunicativa: la solo presunta imparzialità di quello che da qualche tempo chiamo il GCM (Grande Circo Mediatico).

Un solo esempio che il lettore/telespettatore più accorto avrà probabilimente già percepito: la triste vicenda della (presunta) aggressione

antisemita al turista francese di origine ebrea, un caso che ha suscitato commenti e sdegno negli ultimi tre giorni. Poi si scopre che i fatti potrebbero avere cause esattamente contrarie. Ci si chiede: possibile che quasi tutte le fonti giornalistiche oltre che le autorità competenti non avessero dubbi sui reali accadimenti sposando senza indugio alcuno la tesi del turista francese e senza perlomeno avvertire l' opinione pubblica in forma dubitativa dei fatti? A chi ha giovato tale "certezza"? E ora la controdenuncia con vari elementi di credibilità potrà godere degli stessi spazi di primaria risonanza?

https://www.milanotoday.it/cronaca/aggressione-ebrei-autogrill-ultime-notizie-2025.html

Lascio ad ognuno di noi le relative considerazioni con la certezza che tutto ciò ci riguarda.
Germano Bosisio
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