Annone: appello del sindaco per il cessate il fuoco a Gaza
Anche Annone di Brianza si unisce al coro crescente di amministrazioni comunali italiane che chiedono un intervento immediato del governo per fermare la tragedia in corso nella Striscia di Gaza. Il sindaco Luca Marsigli, in condivisione con il proprio gruppo consiliare, ha sottoscritto un appello rivolto alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro degli Esteri Antonio Tajani.
''A Gaza - si legge nel documento - è in corso un genocidio sotto gli occhi del mondo. Alle vittime quotidiane degli attacchi militari si aggiungono ormai quotidianamente morti per la fame, molti dei quali bambini: vittime di una carestia voluta e imposta. Tutto ciò non è più guerra ma punizione collettiva''.

Il testo dell’appello, firmato da sindaci di tutta Italia, denuncia con forza la gravità della situazione umanitaria e accusa Israele di impedire deliberatamente l’ingresso degli aiuti umanitari. ''Gli aiuti sono bloccati: solo pochi camion al giorno, contro gli almeno 500 necessari. In Giordania giacciono magazzini colmi di cibo, che non viene distribuito perché il governo israeliano lo impedisce deliberatamente. Si affama una popolazione intera per piegarla con la fame''.
Con parole dure e senza ambiguità, l’appello sottolinea l’urgenza di una presa di posizione decisa da parte dell’Italia: ''Non possiamo tacere. Non possiamo continuare a guardare senza agire. Il silenzio, in questo caso, è complicità''.
Le richieste avanzate al Governo italiano sono tre: fare pressioni politiche e diplomatiche per sbloccare l’accesso agli aiuti, affidare la gestione degli aiuti esclusivamente alle Agenzie ONU (''le uniche con legittimità e imparzialità e non più la Gaza Humanitarian Foundation, ente evidentemente non in grado di assolvere a un mandato umanitario'' si legge nel testo) e promuovere attivamente un cessate il fuoco e una soluzione politica che ponga fine all’occupazione della Striscia.
Infine, l’appello si unisce a voci internazionali come quella di Papa Leone XIV e della società civile globale: ''Fermiamo la barbarie. Non c’è più tempo''.
Con questa sottoscrizione, il Comune di Annone di Brianza ribadisce l’importanza di un impegno istituzionale per la difesa dei diritti umani e la salvaguardia della dignità delle persone. In un momento in cui il silenzio rischia di trasformarsi in complicità, anche le amministrazioni locali come quella di Annone Brianza scelgono di far sentire la propria voce per chiedere il rispetto del diritto internazionale, la fine delle violenze e il ripristino di condizioni minime di umanità. Questa iniziativa si sta diffondendo anche sul territorio oggionese: poche settimane fa, l’intero consiglio comunale di Bosisio Parini si era espresso all’unanimità delle forze politiche votando un ordine del giorno sul tema della situazione umanitaria a Gaza.
''A Gaza - si legge nel documento - è in corso un genocidio sotto gli occhi del mondo. Alle vittime quotidiane degli attacchi militari si aggiungono ormai quotidianamente morti per la fame, molti dei quali bambini: vittime di una carestia voluta e imposta. Tutto ciò non è più guerra ma punizione collettiva''.
Il testo dell’appello, firmato da sindaci di tutta Italia, denuncia con forza la gravità della situazione umanitaria e accusa Israele di impedire deliberatamente l’ingresso degli aiuti umanitari. ''Gli aiuti sono bloccati: solo pochi camion al giorno, contro gli almeno 500 necessari. In Giordania giacciono magazzini colmi di cibo, che non viene distribuito perché il governo israeliano lo impedisce deliberatamente. Si affama una popolazione intera per piegarla con la fame''.
Con parole dure e senza ambiguità, l’appello sottolinea l’urgenza di una presa di posizione decisa da parte dell’Italia: ''Non possiamo tacere. Non possiamo continuare a guardare senza agire. Il silenzio, in questo caso, è complicità''.
Le richieste avanzate al Governo italiano sono tre: fare pressioni politiche e diplomatiche per sbloccare l’accesso agli aiuti, affidare la gestione degli aiuti esclusivamente alle Agenzie ONU (''le uniche con legittimità e imparzialità e non più la Gaza Humanitarian Foundation, ente evidentemente non in grado di assolvere a un mandato umanitario'' si legge nel testo) e promuovere attivamente un cessate il fuoco e una soluzione politica che ponga fine all’occupazione della Striscia.
Infine, l’appello si unisce a voci internazionali come quella di Papa Leone XIV e della società civile globale: ''Fermiamo la barbarie. Non c’è più tempo''.
Con questa sottoscrizione, il Comune di Annone di Brianza ribadisce l’importanza di un impegno istituzionale per la difesa dei diritti umani e la salvaguardia della dignità delle persone. In un momento in cui il silenzio rischia di trasformarsi in complicità, anche le amministrazioni locali come quella di Annone Brianza scelgono di far sentire la propria voce per chiedere il rispetto del diritto internazionale, la fine delle violenze e il ripristino di condizioni minime di umanità. Questa iniziativa si sta diffondendo anche sul territorio oggionese: poche settimane fa, l’intero consiglio comunale di Bosisio Parini si era espresso all’unanimità delle forze politiche votando un ordine del giorno sul tema della situazione umanitaria a Gaza.
