Missaglia: i soci CAI sulla cima del Rocciamelone (a 3558 metri)
Riceviamo e pubblichiamo il bel racconto dei soci del CAI Missaglia, impegnati in un'escursione tanto affascinante quanto impegnativa, alla cima del Rocciamelone:

Domenica 3 agosto il CAI Missaglia ha completato una delle escursioni più impegnative del programma sociale2025: la salita alla cima del Rocciamelone. Questa vetta si trova in Piemonte, precisamente tra la Val Susa e la Val di Viù, poco lontano dal confine francese. È alta 3538 metri e la via normale di salita è abbastanza impegnativa, sia per la lunghezza del percorso sia per l’attenzione necessaria a superare alcuni tratti esposti.
Dopo aver raggiunto in auto il Lago di Malciaussia, a 1805 m di altezza il gruppo del CAI Missaglia composto da 16 persone, si è incamminato in direzione del Rifugio Tazzetti (Segnavia n. 111), superando un ponticello e iniziando a salire lungo un facile sentiero, a tratti un po' ripido, all’interno della valle verde e deserta.
Dopo circa due ore e mezza, si è al Rifugio Tazzetti, piccolo ma confortevole e completo di quanto necessario. La quota è di 2642 metri. I 25 posti letto sono quasi tutti occupati. Cena e poi a dormire (più o meno) abbastanza presto, dato che il mattino seguente la sveglia è prima delle 5. Il giorno dopo, alle prime luci si parte per il Rocciamelone. Il vento è calato e per fortuna non fa molto freddo.

La nostra bella cima sta lì a guardarci con la sua imponente forma triangolare…quasi a sfidarci! Ci aspettano ancora parecchie ore di cammino tra salita e discesa, quindi, di buon passo, ci dirigiamo verso la tappa successiva: il Col della Resta.
Il percorso dal Rifugio Tazzetti al Col della Resta, a 3183 metri, è abbastanza ripido e occorre fare attenzione al terreno carico di sfasciumi. Il percorso è tracciato da bolli bianchi e rossi. Superato il colle si scende per i resti del ghiacciaio e lo si attraversa per 150 metri circa ponendo la necessaria attenzione.
Quasi ci siamo: la vetta del Rocciamelone è lì, alta e solitaria davanti a noi. Non ci resta che affrontare la lunga e ripida salita che, specie nell’ultimo tratto, oltre ad essere un po' esposta, mette a prova la resistenza fisica.
Si fatica, ma la statua della Madonna che sovrasta la cima del Rocciamelone è sempre più grande e, quindi, sempre più vicina!
Finalmente arrivati in cima, la soddisfazione è tanta e il panorama che si presenta ai nostri occhi fa la sua parte. Il cielo è terso e la vista si apre a 360° sulle vette del circondario, tra cui le più famose: Monviso, Monte Bianco, Gran Paradiso e Monte Rosa. Sotto di noi, da un lato la Valle di Viù, con il Lago di Malciaussia, e dall’altro la Valle di Susa.

Sulla cima, oltre alla statua in bronzo della Madonna, alta 3 metri e pesante ben 800 kg deposta nel 1899, si trova, poco sotto, il santuario più alto d’Europa intitolato a Nostra Signora del Rocciamelone.
L’edificio in metallo, è ricoperto al suo interno di ex voto e dediche.
Dopo una breve sosta per fotografie e qualche barretta energetica, il gruppo CAI si è avviato alla discesa passando ancora per il Tazzetti e poi per il lago di Malciaussia, che raggiungeremo dopo quasi 2000 m di discesa.
Bravi tutti.

Domenica 3 agosto il CAI Missaglia ha completato una delle escursioni più impegnative del programma sociale2025: la salita alla cima del Rocciamelone. Questa vetta si trova in Piemonte, precisamente tra la Val Susa e la Val di Viù, poco lontano dal confine francese. È alta 3538 metri e la via normale di salita è abbastanza impegnativa, sia per la lunghezza del percorso sia per l’attenzione necessaria a superare alcuni tratti esposti.
Dopo aver raggiunto in auto il Lago di Malciaussia, a 1805 m di altezza il gruppo del CAI Missaglia composto da 16 persone, si è incamminato in direzione del Rifugio Tazzetti (Segnavia n. 111), superando un ponticello e iniziando a salire lungo un facile sentiero, a tratti un po' ripido, all’interno della valle verde e deserta.
Dopo circa due ore e mezza, si è al Rifugio Tazzetti, piccolo ma confortevole e completo di quanto necessario. La quota è di 2642 metri. I 25 posti letto sono quasi tutti occupati. Cena e poi a dormire (più o meno) abbastanza presto, dato che il mattino seguente la sveglia è prima delle 5. Il giorno dopo, alle prime luci si parte per il Rocciamelone. Il vento è calato e per fortuna non fa molto freddo.

La nostra bella cima sta lì a guardarci con la sua imponente forma triangolare…quasi a sfidarci! Ci aspettano ancora parecchie ore di cammino tra salita e discesa, quindi, di buon passo, ci dirigiamo verso la tappa successiva: il Col della Resta.
Il percorso dal Rifugio Tazzetti al Col della Resta, a 3183 metri, è abbastanza ripido e occorre fare attenzione al terreno carico di sfasciumi. Il percorso è tracciato da bolli bianchi e rossi. Superato il colle si scende per i resti del ghiacciaio e lo si attraversa per 150 metri circa ponendo la necessaria attenzione.
Quasi ci siamo: la vetta del Rocciamelone è lì, alta e solitaria davanti a noi. Non ci resta che affrontare la lunga e ripida salita che, specie nell’ultimo tratto, oltre ad essere un po' esposta, mette a prova la resistenza fisica.
Si fatica, ma la statua della Madonna che sovrasta la cima del Rocciamelone è sempre più grande e, quindi, sempre più vicina!
Finalmente arrivati in cima, la soddisfazione è tanta e il panorama che si presenta ai nostri occhi fa la sua parte. Il cielo è terso e la vista si apre a 360° sulle vette del circondario, tra cui le più famose: Monviso, Monte Bianco, Gran Paradiso e Monte Rosa. Sotto di noi, da un lato la Valle di Viù, con il Lago di Malciaussia, e dall’altro la Valle di Susa.

Sulla cima, oltre alla statua in bronzo della Madonna, alta 3 metri e pesante ben 800 kg deposta nel 1899, si trova, poco sotto, il santuario più alto d’Europa intitolato a Nostra Signora del Rocciamelone.
L’edificio in metallo, è ricoperto al suo interno di ex voto e dediche.
Dopo una breve sosta per fotografie e qualche barretta energetica, il gruppo CAI si è avviato alla discesa passando ancora per il Tazzetti e poi per il lago di Malciaussia, che raggiungeremo dopo quasi 2000 m di discesa.
Bravi tutti.
