Costa: l'oratorio al Giubileo dei Giovani, tra amicizie, fatiche ed emozioni

Una settimana di emozioni, conoscenze, amicizie, sorrisi, faticate, pianti: questa, in sintesi, la settimana romana dei giovani dell'oratorio di Costa Masnaga che, insieme ad altri 55 giovani del Decanato di Erba, hanno vissuto il Giubileo dei Giovani incontrando Papa Leone XIV.
Una settimana iniziata un pò in sordina, con tanto entusiasmo e tantissima curiosità per quello che stava aspettando i giovani, ma anche per capire come si sarebbero interfacciati con i ragazzi degli altri oratori che, grazie anche al cammino decanale vissuto quest'anno, hanno potuto imparare a conoscere piano piano, ma la convivenza "forzata", sicuramente avrebbe portato altre situazioni.
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Massimiliano Rotta, educatore dell’oratorio ha raccontato come sono andate queste giornate: ''L'arrivo a Roma è subito parso colorato, felice, allegro: migliaia di giovani in stazione Termini, altrettanti sul piazzale antistante la stazione, e già qualcosa si iniziava a intuire. Sarebbe stata una settimana piena e vissuta con migliaia di altri ragazzi e giovani pervenuti lì con la stessa motivazione e con alla base la stessa spinta: vogliamo incontrare Gesù, ascoltare la Sua parola, vedere il Papa. Il nostro entusiamo è stato smorzato solamente in parte dall'alloggio che ci era stato affidato, comodo in vista del weekend finale a Tor Vergata, ma per il resto molto limitato in tutto: ma anche questo problema è stato vissuto con entusiasmo ed energia da tutto il gruppo, tanto che anche la doccia con la canna in giardino si è trasformata in un momento di festa, divertimento, condivisione, sorrisi''.
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La settimana dei giovani del decanato erbese è stata caratterizzata da tantissimi appuntamenti: dai musei vaticani alle catacombe, dalle catechesi alle testimonianze, dalla messa di apertura in piazza san Pietro presieduta da Monsignor Rino Fisichella con la visita a sorpresa di Papa Leone, al momento per gli italiani sempre in San Pietro con il cardinale Matteo Maria Zuppi che ha ricordato quanto sia importante seguire Gesù, essere suoi discepoli, prendersi cura della madre chiesa "malata e addolorata" dalle vicende del mondo per essere case di pace e pietre vive insieme agli altri e mai da soli. Oltre all'incontro delle diocesi lombarde in san Paolo fuori le mura, ci sono poi state le confessioni comunitarie al Circo Massimo che hanno rappresentato un momento di grande emotività e di grande intensità.

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''Una settimana - ha proseguito Rotta - molto intensa e molto ricca, che ha sicuramente portato via energie e ore di sonno, ma che le ha rese in quantità molto maggiori attraverso le esperienze che vivevamo. Il tutto questo contornato da rapporti di amicizie nati e costruiti con molto impegno ed entusiasmo, condividendo ogni istante della giornata come se si fosse una grande famiglia''.
Per aver fatto vivere questa esperienza ai giovani della comunità, Rotta ha espresso un ringraziamento agli organizzatori e ai promotori, in particolare don Marco Cesana e don Raffaele Lazzara responsabili della pastorale giovanile decanale.
Sabato mattina c’è stato il breve cammino verso Tor Vergata, l'attesa spasmodica dell'arrivo del Papa per la veglia, preceduta da testimonianze e momenti musicali di grande intensità e finalmente il momento tanto atteso per tutta la settiamana è arrivato. 
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''Papa Leone, puntualissimo, è atterrato sulla spianata e subito si è messo in macchina per incontrare l'immensa folla oceanica, "un'onda perfetta" (Cit. The Sun) di giovani entusiasti, che sicuramente ha smosso anche le emozioni del Santo Padre'' ha aggiunto Rotta. ''Poi durante la veglia il richiamo all'importanza dell'amicizia, che è vera solo quando nasce in Gesù e che può arrivare a cambiare il mondo (e noi di Costa questo monito l'abbiamo vissuto pienamente durante la settimana insieme ai ragazzi di Albese); il richiamo a fare scelte importanti riprendendo il monito che aveva già lanciato Papa Giovanni Paolo II durante il giubileo del 2000 sempre a Tor Vergata (io ero prensente anche allora): è Gesù che cercate quando non vi soddisfa il resto''.
È stato descritto come toccante il momento dell'adorazione eucaristica: un grande silenzio ha avvolto tutta la spianata in una grande preghiera personale davanti alla luce della vita: ''Quel pane per cui, anche con tante fatiche, siamo arrivati a Roma e quello era il momento da gustare ripensando alle parole dette poco prima dal Papa''.
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Infine la domenica: la sveglia già all'alba con tanta musica, per esser prontissimi per l'arrivo del Papa - che non si è fatto attendere affatto e che ha fatto di tutto per incontrare tutti i presenti girando in tutti i settori della spianata - per la celebrazione eucaristica. Anche questo è stato un ulteriore momento molto profondo e toccante in cui Papa Leone ha lasciato ai giovani davanti a lui un'immagine dolcissima e concretissima per indirizzare la nostra barca: "Noi non siamo per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un'esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell'amore. E così aspiriamo continuamente a un "di più" che nessuna realtà creata ci può dare; sentiamo una sete grande e bruciante a tal punto, che nessuna bevanda di questo mondo la può estinguere. Di fronte ad essa, non inganniamo il nostro cuore, cercando di spegnerla con surrogati inefficaci! Ascoltiamola, piuttosto! Facciamone uno sgabello su cui salire per affacciarci, come bambini, in punta di piedi, alla finestra dell'incontro con Dio. Ci troveremo di fronte a Lui, che ci aspetta, anzi che bussa gentilmente al vetro della nostra anima''.
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Le lacrime di gioia sono state il filo rosso di questa esperienza, ha rimarcato Massimiliano Rotta: ''Nessuno di noi è rimasto con gli occhi asciutti dopo queste emozioni così forti ed intense, cariche di quella speranza che il giubileo ci sta donando; lacrime che hanno rigato il volto di tutti per la consapevolezza che non si aveva buttato via nemmeno un minuto di quella settimana; lacrime di dispiacere che quell'esperienza così forte fosse arrivata alla fine, ma anche lacrime di speranza perchè il domani è nelle mani di questi giovani e noi abbiamo l'obbligo di aiutarli a rendere migliore il mondo in cui vivranno. Eh sì: il giubileo ti cambia! Il giubileo non può passare inosservato...e noi ne siamo testimoni. Ora in marcia per la GMG di Seul del 2027''. 
M.Mau.
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