Stop del Besanino: qualche criticità con i bus alternativi, fra cartellonistica carente e percorsi ''diversi''
Rispetto allo scorso anno, le cose (per fortuna) sembrano essere andate un po' meglio. Per chi si sta avvalendo dallo scorso 28 luglio, del servizio di bus navetta istituito in sostituzione della linea ferroviaria S7 Lecco–Milano via Molteno, i disagi tuttavia non sono mancati.
Se le corse - quando siamo ormai al giro di boa - si sono susseguite (quasi) regolarmente, le criticità sembrano aver riguardato soprattutto i percorsi, in alcuni casi differenti da quelli indicati ufficialmente, oltre all'aspetto relativo alla comunicazione.
''Nei primi giorni di introduzione del servizio abbiamo assistito ad un po’ di disorientamento perché manca una cartellonistica adeguata'' ci ha spiegato Alberto Viganò, portavoce dei pendolari del Besanino. ''E' vero che oggi quasi tutti sono dotati di smartphone con app e mappe, ma alcune fermate non coincidono con le stazioni. Così, in più di un caso, gli utenti attendevano il bus in un punto, mentre il mezzo passava da tutt’altra parte. Ormai con il trascorrere dei giorni ci si è abituati''.

Il problema è stato particolarmente evidente a Besana, dove i lavori in corso in piazza della stazione hanno reso necessaria una fermata provvisoria, diversa da quella abituale. E così molti, soprattutto a fine luglio, non riuscivano ad intercettare la navetta.
Seppur lo stop della linea durerà quest'anno un mese soltanto (fino a domenica 24 agosto, ndr), a differenza dei tre del 2024, per Viganò ''permane un senso di precarietà che si poteva superare con qualche cartello in più, anche sugli stessi autobus utilizzati per garantire il servizio. Si dà sempre per scontato che la gente si arrangi, sia attrezzata, invece basterebbe poco per fornire un servizio adeguato. Ora l'utenza, complice il periodo, si è molto ridotta, ma questo non conta. Le cose devono funzionare a prescindere''.
C'è poi da dire che molti hanno preferito avvalersi di un servizio alternativo: chi ha ripiegato sulla linea via Carnate, chi ha utilizzato l'auto, complice il minor traffico e infine chi da Besana ha raggiunto con il bus le stazioni di Seregno o Desio per spostarsi da lì, verso Milano.

Non mancano comunque le note positive: i lavori di RFI che hanno imposto la chiusura della linea, finalizzati all'automazione, procedono spediti. In queste settimane si sta intervenendo sugli ERTMS (sistema europeo per la gestione e il controllo del traffico ferroviario), sul prolungamento e innalzamento marciapiedi nelle fermate di Carate- Calò e di Civate, sulla manutenzione straordinaria del cavalcavia di Bulciago, sulla pulizia (e il ripristino) delle cunette da Oggiono a Molteno e a Triuggio. Infine sulla rimozione delle campate.
A Besana (punto di riferimento per molti casatesi) c’è grande attesa anche per il nuovo sottopasso pedonale, che garantirà un accesso sicuro ai binari senza doverli ogni volta attraversare.
Gli interventi sulla tratta brianzola, finanziati anche con fondi PNRR, rappresentano un investimento importante che è giusto cogliere soprattutto in questo momento storico. ''E' sintomo di un interesse verso questa linea che sino a qualche anno fa veniva considerata un ramo secco'' ha aggiunto Viganò, secondo il quale però permane ''il disinteresse dei sindaci''. Un atteggiamento difficile da comprendere visto che per molti comuni la tratta via Molteno è l’unico collegamento diretto con Monza, Milano, Lecco e diversi istituti scolastici superiori. ''Starebbe a loro mettersi al tavolo con RFI anche per risolvere la questione dei passaggi a livello, uno dei principali problemi di questa linea. Il malfunzionamento ne provoca spesso l'interruzione. Mi rendo conto che non si tratta di un intervento da poco e servono grandi risorse, ma perchè non iniziare ad affrontare questo problema?''.

Luci e ombre dunque, per il Besanino. Archiviato anche questo stop, all’orizzonte se ne preannuncia un altro: nel settembre 2026 la linea si fermerà tra Macherio e Biassono per l’avvio del cantiere di Pedemontana. Un’interruzione che durerà circa un anno e che sarà nuovamente ''tamponata'' con un servizio sostitutivo su gomma. I disagi saranno tuttavia difficili da contenere e porterà molti a raggiungere la stazione di Villasanta che diventerà il nuovo capolinea nel tratto fino a Milano Porta Garibaldi. Dall'altro versante invece, i treni correranno senza problemi fra Triuggio e Lecco.
Il problema vero lo dovranno affrontare tutti i pendolari (non pochi) della Brianza lecchese e monzese, diretti verso il capoluogo lombardo; come, al momento, non si sa ancora.
Se le corse - quando siamo ormai al giro di boa - si sono susseguite (quasi) regolarmente, le criticità sembrano aver riguardato soprattutto i percorsi, in alcuni casi differenti da quelli indicati ufficialmente, oltre all'aspetto relativo alla comunicazione.
''Nei primi giorni di introduzione del servizio abbiamo assistito ad un po’ di disorientamento perché manca una cartellonistica adeguata'' ci ha spiegato Alberto Viganò, portavoce dei pendolari del Besanino. ''E' vero che oggi quasi tutti sono dotati di smartphone con app e mappe, ma alcune fermate non coincidono con le stazioni. Così, in più di un caso, gli utenti attendevano il bus in un punto, mentre il mezzo passava da tutt’altra parte. Ormai con il trascorrere dei giorni ci si è abituati''.

Il problema è stato particolarmente evidente a Besana, dove i lavori in corso in piazza della stazione hanno reso necessaria una fermata provvisoria, diversa da quella abituale. E così molti, soprattutto a fine luglio, non riuscivano ad intercettare la navetta.
Seppur lo stop della linea durerà quest'anno un mese soltanto (fino a domenica 24 agosto, ndr), a differenza dei tre del 2024, per Viganò ''permane un senso di precarietà che si poteva superare con qualche cartello in più, anche sugli stessi autobus utilizzati per garantire il servizio. Si dà sempre per scontato che la gente si arrangi, sia attrezzata, invece basterebbe poco per fornire un servizio adeguato. Ora l'utenza, complice il periodo, si è molto ridotta, ma questo non conta. Le cose devono funzionare a prescindere''.
C'è poi da dire che molti hanno preferito avvalersi di un servizio alternativo: chi ha ripiegato sulla linea via Carnate, chi ha utilizzato l'auto, complice il minor traffico e infine chi da Besana ha raggiunto con il bus le stazioni di Seregno o Desio per spostarsi da lì, verso Milano.

Il cantiere davanti alla stazione di Besana
Non mancano comunque le note positive: i lavori di RFI che hanno imposto la chiusura della linea, finalizzati all'automazione, procedono spediti. In queste settimane si sta intervenendo sugli ERTMS (sistema europeo per la gestione e il controllo del traffico ferroviario), sul prolungamento e innalzamento marciapiedi nelle fermate di Carate- Calò e di Civate, sulla manutenzione straordinaria del cavalcavia di Bulciago, sulla pulizia (e il ripristino) delle cunette da Oggiono a Molteno e a Triuggio. Infine sulla rimozione delle campate.
A Besana (punto di riferimento per molti casatesi) c’è grande attesa anche per il nuovo sottopasso pedonale, che garantirà un accesso sicuro ai binari senza doverli ogni volta attraversare.

Alberto Viganò, referente dei pendolari del Besanino
Gli interventi sulla tratta brianzola, finanziati anche con fondi PNRR, rappresentano un investimento importante che è giusto cogliere soprattutto in questo momento storico. ''E' sintomo di un interesse verso questa linea che sino a qualche anno fa veniva considerata un ramo secco'' ha aggiunto Viganò, secondo il quale però permane ''il disinteresse dei sindaci''. Un atteggiamento difficile da comprendere visto che per molti comuni la tratta via Molteno è l’unico collegamento diretto con Monza, Milano, Lecco e diversi istituti scolastici superiori. ''Starebbe a loro mettersi al tavolo con RFI anche per risolvere la questione dei passaggi a livello, uno dei principali problemi di questa linea. Il malfunzionamento ne provoca spesso l'interruzione. Mi rendo conto che non si tratta di un intervento da poco e servono grandi risorse, ma perchè non iniziare ad affrontare questo problema?''.

Luci e ombre dunque, per il Besanino. Archiviato anche questo stop, all’orizzonte se ne preannuncia un altro: nel settembre 2026 la linea si fermerà tra Macherio e Biassono per l’avvio del cantiere di Pedemontana. Un’interruzione che durerà circa un anno e che sarà nuovamente ''tamponata'' con un servizio sostitutivo su gomma. I disagi saranno tuttavia difficili da contenere e porterà molti a raggiungere la stazione di Villasanta che diventerà il nuovo capolinea nel tratto fino a Milano Porta Garibaldi. Dall'altro versante invece, i treni correranno senza problemi fra Triuggio e Lecco.
Il problema vero lo dovranno affrontare tutti i pendolari (non pochi) della Brianza lecchese e monzese, diretti verso il capoluogo lombardo; come, al momento, non si sa ancora.
G.C.