L’asse cervello-intestino, la nostra Autostrada del Sole

Il grado di civiltà e modernità raggiunto da un determinato Paese può essere misurato considerando svariati e disparati fattori. Si può spaziare dal numero e dalla qualità dei servizi, al livello di welfare dal punto di vista economico e della salute. Nel momento in cui, tuttavia, si procede con la visita di una città, l’attenzione cade sovente sulle opere edilizie più funzionali come acquedotti, argini ed elementi inerenti al mondo della viabilità o su strutture più stilistico-architettoniche quali monumenti, statue e mosaici. In questo puzzle dialettico, in realtà, è necessario inserire una tessera cruciale che, fin dai tempi degli antichi Romani, ha sempre avuto un peso specifico non indifferente nella definizione del concetto di civiltà: le strade.
Osservando lo sviluppo planimetrico italiano è possibile notare la presenza di rotte molto antiche quali la via Appia, la Romea e numerose arterie cruciali per la comunicazione commerciale e turistica via terra di cui la più importante è l’Autostrada del Sole.
La Bibbia dice che l’uomo è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio e numerosi studi antropologici suggeriscono in modo puramente transitivo che l’essere umano tende a sua volta a costruire a propria immagine e somiglianza. È necessario che le città più importanti del nostro Paese siano collegate così come è necessario che le nostre parti del corpo funzionalmente indispensabili lo siano. In questa logica cooperativa e sinergica si inserisce il cosiddetto asse cervello-intestino, cioè letteralmente la nostra Autostrada del Sole.
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L'asse cervello-intestino rappresenta una via di comunicazione bidirezionale tra il sistema nervoso centrale e quello enterico, collegando i centri emotivi e cognitivi del cervello con le funzioni intestinali e il microbiota. In relazione a questa logica collaborativa, l’intestino viene chiamato anche “secondo cervello” perché alcuni neurotrasmettitori importanti, che prima si pensava venissero prodotti solamente dal cervello, vengono prodotti anche a livello intestinale.
Questa strada presenta vari attori importanti che possiamo collegare, dal punto di vista concettuale, rispettivamente al catrame strutturale, flixbus e autogrill, cioè componenti corporei, biochimici e microbiologici, i quali collaborano al fine di regolare una vasta gamma di funzioni fisiologiche e psicologiche.
I primi citati rappresentano la struttura fisica ben definibile, tangibile e “toccabile con mano” come, appunto, il catrame. Si parla di cervello e midollo spinale per quanto riguarda il   sistema nervoso centrale (SNC); di sistema nervoso enterico per quanto concerne il sistema nervoso autonomo. Si tratta di una vera e propria rete neurale autonoma presente nella struttura intestinale. Infine, il sistema immunitario, le cui cellule comunicano con il cervello per mezzo di citochine, cioè molecole di natura proteica  prodotte da vari tipi di cellule  e secrete in risposta ad uno stimolo, con conseguente induzione di nuove attività. 
Nel momento in cui si arriva in corrispondenza di un casello autostradale è possibile scorgere la presenza di grandi cartelli segnalanti la presenza di una postazione di controllo. Allo stesso modo sull’asse cervello-intestino sono presenti due vere e proprie dogane chiamate barriera ematoencefalica e barriera intestinale, le quali regolano e mediano l’accesso rispettivamente al sistema nervoso centrale e all’intestino. 
Nonostante il progresso tecnologico, Il trasporto su gomma rappresenta tuttora una delle modalità di collegamento commerciale più importanti e sicuramente la presenza di magazzini ed enti di stoccaggio dislocati sul territorio fluidificano il processo. Nell’ambito di questo parallelismo possiamo parlare del microbiota, cioè un gruppo di microrganismi colonizzanti il corpo umano. Le funzioni più importanti sono la produzione di neurotrasmettitori e neuromodulatori, la modulazione del sistema immunitario, la sintesi vitaminica (soprattutto del gruppo B), digestione dei cibi e formazione della barriera intestinale. La composizione del microbiota varia in relazione ad una serie di fattori: il tipo di parto, le abitudini di vita, l’assunzione di una particolare dieta e l'orologio circadiano. Le strade sono percorse da mezzi di trasporto quali autoveicoli, motociclette e biciclette. L’asse cervello-intestino è attraversato, seppur in modo indiretto, proprio dai suddetti neurotrasmettitori e neuromodulatori. Sotto questo punto di vista la connessione fra cervello e intestino è cruciale e codesta importanza viene sottolineata dall'evidenza secondo la quale una disbiosi intestinale può avere implicazioni sulle condizioni psichiatriche e neurologiche dell'individuo. Fattori fondamentali e sostanzialmente quotidiani quali lo stress, il ruolo dei probiotici, il ritmo circadiano e la dieta sembra impattino in modo decisivo sullo sviluppo di disturbi psichiatrici, tra cui il disturbo depressivo maggiore (MDD), la schizofrenia (SCZ), il disturbo bipolare (BD), il disturbo dello spettro autistico (ASD) e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
Focalizzando l'attenzione sul disturbo depressivo maggiore (MDD), uno studio, condotto su un gruppo sperimentale composto da 116 donne di età compresa fra i 48 e i 57 anni di cui il 40,52% ha mostrato sintomi depressivi, ha evidenziato il fatto che gli individui depressi presentano un profilo SCAF (Acidi Grassi a Catena Corta) diverso rispetto ai soggetti sani. Altri studi condotti su modelli animali hanno mostrato la correlazione esistente fra la composizione del microbiota intestinale e i comportamenti caratterizzanti la personalità. 
Rimanendo sugli SCAF, cioè, appunto, acidi grassi saturi con una catena carboniosa composta da  2 a 6 atomi di carbonio (acido acetico, acido propionico, acido butirrico) importantissimi nel metabolismo e nella salute intestinale, nei pazienti con diagnosi di disturbo bipolare (BD), sembra che il numero di  microorganismi, nello specifico di Clostridiaceae, coinvolti nella produzione di SCFA, era quattro volte inferiore rispetto al gruppo di controllo. 
Per quanto riguarda il disturbo dello spettro autistico (ASD), uno studio statunitense ha dimostrato che l’82,5% di un gruppo di bambini affetti da ASD di età compresa fra i 3 e i 12 anni mostrava sintomi gastrointestinali. Anche nell’ambito di questa condizione patologica, sebbene ulteriori studi siano necessari per indagare a fondo la probabile influenza di un regime alimentare ad hoc, è stata registrata una variazione in termini di SCFA. 
Una conoscenza approfondita del microbiota intestinale può rappresentare sicuramente un'ottima prospettiva futura per poter andare ad agire sulle malattie psichiatriche, per poter identificare nuovi target su cui operare e sviluppare nuovi agenti terapeutici. A tal proposito risulta fondamentale il fatto che medici storicamente centrali e fondamentali quali gli psichiatri vadano a collaborare con figure esperte di nutrizione in quanto, alla luce degli studi più recenti, la modulazione della dieta sembrerebbe rappresentare una strategia su cui puntare.
Affinché possa essere garantita un'ottima viabilità è necessario che il catrame venga steso in modo uniforme, che i veicoli siano a norma e che le barriere funzionino in modo corretto. Allo stesso modo, l'essere umano si deve prendere cura del proprio corpo per mezzo delle abitudini di vita, dell'alimentazione e dei ritmi crono-biologici, al fine di esercitare un'azione preventiva nei confronti dello sviluppo di determinate malattie.
Mattia Giovenzana
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