Rogoredo, caso sottotetti: errore del Comune, Ghezzi non merita il 'predicozzo'
Caro direttore,
leggo solo ora il botta e risposta arch. Ildefonso Ghezzi – sindaco di Casatenovo Galbiati e mi vedo costretto ad intervenire per correggere una narrazione errata dei fatti, avendo patrocinato nelle liti in questione il costruttore Sassella e le 6 famiglie coinvolte nella vicenda.
Mi pare che il caldo ferragostano giochi qualche scherzo alla memoria del sindaco, laddove afferma che Ghezzi avrebbe mal consigliato i suoi clienti rifiutandosi di presentare subito - appena arrivata l’ordinanza di ripristino dei luoghi - la sanatoria per la maggiore altezza di pochissimi centimetri realizzata in fase di cantiere in modo difforme dai permessi ottenuti e di aver atteso solo l’esito delle cause giunto nel 2023.
Non è vero.
Come puo’ avere conferma leggendo i documenti che le trasmetto l’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi comunale è pervenuta in data 26.02.2020 e la domanda di sanatoria è stata presentata in data 11.05.2021, dopo vane interlocuzioni iniziali con l’ufficio tecnico e dopo il costretto avvio del contenzioso (i termini scadono …), ma è stata respinta subito dall’amministrazione comunale in data 19.05.2021 (gliene ho girata una e relativo diniego, le altre sono identiche) siccome ritenuta non ammissibile.
Quindi il contenzioso è proseguito doverosamente con ulteriori impugnative consequenziali e alla fine il Consiglio di Stato dopo due anni ha invece confermato quanto l’ufficio tecnico negava in modo categorico, ossia che la sanatoria fosse possibile.
Anche nel processo penale in cui ho difeso gli imputati di abuso edilizio denunciati dall’amministrazione comunale l’ufficio tecnico ha ribadito la stessa tesi della non sanabilità delle opere e della necessita’ di demolire tutto il tetto per abbassarlo di pochi centimetri ma anche in questo caso i miei clienti sono stati assolti.
Quindi, caro direttore, l’errore non lo ha commesso l’arch. Ildefonso Ghezzi, serio e stimato professionista che molti apprezzano e che non merita un predicozzo ferragostano, ma gli uffici comunali.
Cordialmente
leggo solo ora il botta e risposta arch. Ildefonso Ghezzi – sindaco di Casatenovo Galbiati e mi vedo costretto ad intervenire per correggere una narrazione errata dei fatti, avendo patrocinato nelle liti in questione il costruttore Sassella e le 6 famiglie coinvolte nella vicenda.
Mi pare che il caldo ferragostano giochi qualche scherzo alla memoria del sindaco, laddove afferma che Ghezzi avrebbe mal consigliato i suoi clienti rifiutandosi di presentare subito - appena arrivata l’ordinanza di ripristino dei luoghi - la sanatoria per la maggiore altezza di pochissimi centimetri realizzata in fase di cantiere in modo difforme dai permessi ottenuti e di aver atteso solo l’esito delle cause giunto nel 2023.
Non è vero.
Come puo’ avere conferma leggendo i documenti che le trasmetto l’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi comunale è pervenuta in data 26.02.2020 e la domanda di sanatoria è stata presentata in data 11.05.2021, dopo vane interlocuzioni iniziali con l’ufficio tecnico e dopo il costretto avvio del contenzioso (i termini scadono …), ma è stata respinta subito dall’amministrazione comunale in data 19.05.2021 (gliene ho girata una e relativo diniego, le altre sono identiche) siccome ritenuta non ammissibile.
Quindi il contenzioso è proseguito doverosamente con ulteriori impugnative consequenziali e alla fine il Consiglio di Stato dopo due anni ha invece confermato quanto l’ufficio tecnico negava in modo categorico, ossia che la sanatoria fosse possibile.
Anche nel processo penale in cui ho difeso gli imputati di abuso edilizio denunciati dall’amministrazione comunale l’ufficio tecnico ha ribadito la stessa tesi della non sanabilità delle opere e della necessita’ di demolire tutto il tetto per abbassarlo di pochi centimetri ma anche in questo caso i miei clienti sono stati assolti.
Quindi, caro direttore, l’errore non lo ha commesso l’arch. Ildefonso Ghezzi, serio e stimato professionista che molti apprezzano e che non merita un predicozzo ferragostano, ma gli uffici comunali.
Cordialmente
Avv. Umberto Grella