"Cassago chiama Chernobyl" porta 25 bambini in Alto Adige

Il nuovo progetto di accoglienza promosso dall’associazione Cassago chiama Chernobyl riuscirà ad unire solidarietà e turismo sociale portando in Alto Adige 25 bambini ucraini provenienti da Chernihiv, accompagnati da 3 adulti, per una vacanza di speranza lontano dai rumori della guerra.
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L'iniziativa ha trovato nel territorio della Val Pusteria un partner d'eccezione: Christian Pirker, titolare dell'ADLER Suite & Stube di Villabassa (località 39039 Val Pusteria, Bolzano), che ha messo a disposizione gratuitamente vitto e alloggio per due settimane. Il gruppo raggiungerà nella prima settimana di ottobre l'Alto Adige dopo un lungo viaggio che li porterà da Chernihiv a Kiev, poi fino a Leopoli e nuovamente fino a Bolzano sempre a bordo di pullman.
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L'accoglienza non si limiterà al semplice soggiorno: i piccoli ospiti potranno partecipare a passeggiate ed escursioni, utilizzando anche la funivia per raggiungere le cime che d'inverno ospitano gli impianti sciistici, vivendo così un'esperienza di montagna completa.
"È stato un progetto faticoso ma importante", spiega Armando Crippa dell'associazione promotrice, che sottolinea come questa particolare iniziativa sia nata grazie al coordinamento di Davide La Cecilia, ex ambasciatore d'Italia in Ucraina, attualmente impegnato negli aiuti per la ricostruzione del paese.
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L'ambizione dell’iniziativa va oltre questa prima esperienza. "Dopo questo progetto speriamo di riuscire a mobilitare questa valle per aiutare l'Ucraina", continua Crippa, annunciando che tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, è prevista una visita delle autorità locali per valutare ulteriori progetti di aiuto umanitario.
"Christian e i suoi collaboratori sono entusiasti di questa iniziativa e la collaborazione con l'ADLER Suite & Stube rappresenta un modello virtuoso di accoglienza. Un ringraziamento particolare a Christian, il titolare dell'hotel, per la sua disponibilità e generosità. Mai come in questo momento è necessario far sentire la nostra vicinanza alla popolazione ucraina. Sono piccoli gesti ma importantissimi che servono anche a far sentire al sicuro questi bambini, lontani dalla guerra."
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Il progetto "Cassago chiama Chernobyl" dimostra come la solidarietà può trovare forme concrete e efficaci, trasformando il soggiorno in montagna in un momento di serenità e speranza per chi vive quotidianamente l'incertezza e la soffrenza derivanti dal conflitto.
M.E.
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