Cronache dal Lido/2 e 3: tanta pioggia ma anche George Clooney e Giulia Roberts
Parto subito con un mea culpa, ieri non vi ho fatto avere mie notizie e ne sono tremendamente dispiaciuta. Tranquilli, non è successo nulla di grave, stiamo tutti bene e continuiamo a vedere film, ma la pioggia si è abbattuta sul Lido ed è stato un totale disastro. Strade allagate, gente che correva, in pratica un specie di uragano che ci ha travolto e ci ha devastato. Ora il meteo pare essersi calmato e tra un proiezione e l’altra è tempo di raccontarvi il secondo e terzo giorno della mia Mostra del cinema.

Quest’anno incontrare gli attori si è fatto più complicato, una volta bastava arrivare presto nella zona conferenze, ma ora non è più possibile. Il tempismo non è più un fattore determinante, ma ha dovuto piegarsi nel segno della maleducazione degli spintoni. Stiamo cercando di muoverci di conseguenza attuando un meccanismo quasi maniacale fatto di incastri e pianificazione, siamo ancora in fase di rodaggio e spero di potervi dare presto un bilancio positivo. La mia seconda giornata di Festival si è aperta con la visione di Bugonia diretto da Yorgos Lanthimos, un film che attendevo particolarmente perché diretto da uno dei miei registi preferiti. Si tratta della storia di un apicoltore con la fissa per gli alieni che, con l’aiuto di un amico decide di rapire e torturare la CEO di una casa farmaceutica convito che si tratti di una messaggera venuta dallo spazio. Trattandosi di un autore che amo particolarmente le aspettative erano molto alte, ma purtroppo la pellicola è stata per tre quarti deludente con un’ultima quarantina di minuti davvero spaziali. Insomma, davvero un peccato perché avrebbe potuto venir fuori un gran bel lavoro.

Terminata la proiezione sono corsa subito in zona conferenza stampa per l’appostamento, era il grande giorno di George Clooney ed Emma Stone, ma purtroppo un vero e proprio acquazzone si è abbattuto su di noi a più riprese e far fermare il cast è stato praticamente impossibile. Per Bugonia ci sono appunto passati davanti il regista Yorgos Lanthimos e i protagonisti Jesse Plemons ed Emma Stone che logicamente hanno tirato dritto.

Meglio ci è andato con il cast di Jay Kelly con i disponibili Laura Dern, Adam Sandler, Greta Gerwig (la regista di Barbie) e Noah Baumbach, il regista del film. Ma George Clooney? Logicamente non c’era. Lo so, fa un po’ ridere ma proprio lui è stato bloccato da una sinusite che lo ha obbligato a saltare la conferenza stampa ma non la proiezione serale dove si è concesso ai fan nonostante ancora un po’ acciaccato. Fortunatamente sono riuscita ad accaparrarmi i biglietti della prima con il cast che mi ha permesso di incontrare proprio George a cui ho fatto firmare una piccola foto de “l’uomo che fissa le capre”, un film a cui sono particolarmente legata.

Durante la serata non sono mancate le sorprese, c’è stato l’incontro infatti con Benedetta Porcaroli e con Shailene Woodley che è tra i protagonisti di “motor city”.

Per quanto riguarda il film è stata una sofferenza, una storia che doveva avere al centro Jay Kelly interpretato proprio da Clooney, un attore che ha sacrificato tutto per la sua carriera, ma purtroppo presto la messa in scena diventa un casino folle di cui ho capito meno di niente. Insomma visione non consigliata.

Ciò che invece consiglio vivamente è il documentario che ho visto nel pomeriggio in una saletta di cui non sapevo nemmeno l’esistenza. Mike Figgis, già regista di via da Las Vegas, ha ricevuto il permesso da Francis Ford Coppola di visitare il set di Megalopolis creando così “Megadoc”, un documentario sulla realizzazione di un film folle. Se guardando Megalopolis si poteva intuire del clima del set, qui se ne ha veramente la conferma con un regista che cambia continuamente idea e un reparto tecnico veramente in rivolta. Non so se mai uscirà in sala ma vi consiglio fortemente di vederlo perché ne vale proprio la pena. Subito usciti dalla proiezione siamo stati accolti da un tuono e un attimo dopo le strade del Lido erano già allagate, il nostro appartamento non è molto lontano, ma vi assicuro che arrivare a casa è stata una vera e propria impresa. Lo stesso è successo al termine di Jay Kelly quando a causa di una pioggia fortissima abbiamo dovuto aspettare addirittura in sala che il tempo si calmasse, un vero e proprio disastro.

Venerdì il tempo è stato molto più clemente, un sole caldo ci ha permesso di affrontare al meglio la prima volta di Julia Roberts al Lido. Proprio per avere la certezza di poterla incontrare abbiamo cancellato tutte le proiezioni mattutine e ci siamo appostate in zona conferenze stampa. Verso le 11 è arrivato il cast di After The Hunt capitanato dal regista Luca Guadagnino con Ayo Edebiri (la Sydney della serie The Bear), Andrew Garfield e appunto Julia Roberts.

Tendo a specificare una cosa, non sono una sua fan, ma ne riconosco l’iconicità ed incontrarla è stato come mettere un ulteriore tassello all’elenco dei divi che ho avuto l’opportunità di vedere da vicino che diventa sempre più ricco e di cui vado estremamente orgogliosa.

Se tutti intorno a me si sono fatti firmare film celeberrimi come Pretty Woman o Notthing Hill, io sono andata un po’ più sul personale e le ho portato una scena di “Erin Brockovich” a cui sono particolarmente legata.

Il resto della giornata l’ho finalmente dedicato alle visioni, nel pomeriggio ho infatti assistito alla prima di “at work” film di Valerie Donzelli che racconta di un fotografo che decide di mollare tutto pr diventare scrittore, una nuova vita difficile che presto lo manda sul lastrico. Una pellicola che aveva un tema molto attuale e interessante ma che purtroppo si è trasformata in qualcosa di inutile e assolutamente non necessario.

È stata la serata a regalare grandi emozioni con la prima di “No other choice” il nuovo film del leggendario regista sud coreano Park Chan Wook a cui partecipava proprio il cast. Il film è un ritratto molto interessante dei problemi della società, il protagonista ritrovatosi improvvisamente senza lavoro è costretto a reagire e lo farà in un modo molto particolare.
In sala è stato un fiume di applausi e da parte mia è stata grande l’emozione di poter vedere da vicino uno dei grandi della storia del cinema e, grazie all’amica Ginevra, posso tornare a casa contenta con il poster di Lady Vendetta (tra l’altro regalatomi dall’amica Alessia) autografato.

Tra un film e l’altro mentre ci riparavamo nel fresco dell’Hotel Excelsior siamo capitati per caso alla consegna del Premio Ente dello Spettacolo a Stephane Brizè, cineasta francese e membro della giuria del concorso. E’ stato un momento molto interessante a cui hanno partecipato anche Alba Rohrwacher e Don Davide Milani, ex prevosto di Lecco.
Archiviati George Clooney e Julia Roberts il mio festival si accende, oggi al Lido è atteso il cast di Frankenstein capitanato da Guillermo del Toro e Oscar Isaac, di prima mattina ho in programma la visione del film, speriamo che anche il resto vada altrettanto bene.

Quest’anno incontrare gli attori si è fatto più complicato, una volta bastava arrivare presto nella zona conferenze, ma ora non è più possibile. Il tempismo non è più un fattore determinante, ma ha dovuto piegarsi nel segno della maleducazione degli spintoni. Stiamo cercando di muoverci di conseguenza attuando un meccanismo quasi maniacale fatto di incastri e pianificazione, siamo ancora in fase di rodaggio e spero di potervi dare presto un bilancio positivo. La mia seconda giornata di Festival si è aperta con la visione di Bugonia diretto da Yorgos Lanthimos, un film che attendevo particolarmente perché diretto da uno dei miei registi preferiti. Si tratta della storia di un apicoltore con la fissa per gli alieni che, con l’aiuto di un amico decide di rapire e torturare la CEO di una casa farmaceutica convito che si tratti di una messaggera venuta dallo spazio. Trattandosi di un autore che amo particolarmente le aspettative erano molto alte, ma purtroppo la pellicola è stata per tre quarti deludente con un’ultima quarantina di minuti davvero spaziali. Insomma, davvero un peccato perché avrebbe potuto venir fuori un gran bel lavoro.

George Clooney e il cast di Jay Kelly
Terminata la proiezione sono corsa subito in zona conferenza stampa per l’appostamento, era il grande giorno di George Clooney ed Emma Stone, ma purtroppo un vero e proprio acquazzone si è abbattuto su di noi a più riprese e far fermare il cast è stato praticamente impossibile. Per Bugonia ci sono appunto passati davanti il regista Yorgos Lanthimos e i protagonisti Jesse Plemons ed Emma Stone che logicamente hanno tirato dritto.

Laura Dern
Meglio ci è andato con il cast di Jay Kelly con i disponibili Laura Dern, Adam Sandler, Greta Gerwig (la regista di Barbie) e Noah Baumbach, il regista del film. Ma George Clooney? Logicamente non c’era. Lo so, fa un po’ ridere ma proprio lui è stato bloccato da una sinusite che lo ha obbligato a saltare la conferenza stampa ma non la proiezione serale dove si è concesso ai fan nonostante ancora un po’ acciaccato. Fortunatamente sono riuscita ad accaparrarmi i biglietti della prima con il cast che mi ha permesso di incontrare proprio George a cui ho fatto firmare una piccola foto de “l’uomo che fissa le capre”, un film a cui sono particolarmente legata.

Benedetta Porcaroli
Durante la serata non sono mancate le sorprese, c’è stato l’incontro infatti con Benedetta Porcaroli e con Shailene Woodley che è tra i protagonisti di “motor city”.

Shailene Woodley
Per quanto riguarda il film è stata una sofferenza, una storia che doveva avere al centro Jay Kelly interpretato proprio da Clooney, un attore che ha sacrificato tutto per la sua carriera, ma purtroppo presto la messa in scena diventa un casino folle di cui ho capito meno di niente. Insomma visione non consigliata.

La presentazione di Megadoc
Ciò che invece consiglio vivamente è il documentario che ho visto nel pomeriggio in una saletta di cui non sapevo nemmeno l’esistenza. Mike Figgis, già regista di via da Las Vegas, ha ricevuto il permesso da Francis Ford Coppola di visitare il set di Megalopolis creando così “Megadoc”, un documentario sulla realizzazione di un film folle. Se guardando Megalopolis si poteva intuire del clima del set, qui se ne ha veramente la conferma con un regista che cambia continuamente idea e un reparto tecnico veramente in rivolta. Non so se mai uscirà in sala ma vi consiglio fortemente di vederlo perché ne vale proprio la pena. Subito usciti dalla proiezione siamo stati accolti da un tuono e un attimo dopo le strade del Lido erano già allagate, il nostro appartamento non è molto lontano, ma vi assicuro che arrivare a casa è stata una vera e propria impresa. Lo stesso è successo al termine di Jay Kelly quando a causa di una pioggia fortissima abbiamo dovuto aspettare addirittura in sala che il tempo si calmasse, un vero e proprio disastro.

Andrew Garfield
Venerdì il tempo è stato molto più clemente, un sole caldo ci ha permesso di affrontare al meglio la prima volta di Julia Roberts al Lido. Proprio per avere la certezza di poterla incontrare abbiamo cancellato tutte le proiezioni mattutine e ci siamo appostate in zona conferenze stampa. Verso le 11 è arrivato il cast di After The Hunt capitanato dal regista Luca Guadagnino con Ayo Edebiri (la Sydney della serie The Bear), Andrew Garfield e appunto Julia Roberts.

Julia Roberts
Tendo a specificare una cosa, non sono una sua fan, ma ne riconosco l’iconicità ed incontrarla è stato come mettere un ulteriore tassello all’elenco dei divi che ho avuto l’opportunità di vedere da vicino che diventa sempre più ricco e di cui vado estremamente orgogliosa.

L'autografo di Julia Roberts
Se tutti intorno a me si sono fatti firmare film celeberrimi come Pretty Woman o Notthing Hill, io sono andata un po’ più sul personale e le ho portato una scena di “Erin Brockovich” a cui sono particolarmente legata.

La sala di “at work”
Il resto della giornata l’ho finalmente dedicato alle visioni, nel pomeriggio ho infatti assistito alla prima di “at work” film di Valerie Donzelli che racconta di un fotografo che decide di mollare tutto pr diventare scrittore, una nuova vita difficile che presto lo manda sul lastrico. Una pellicola che aveva un tema molto attuale e interessante ma che purtroppo si è trasformata in qualcosa di inutile e assolutamente non necessario.

È stata la serata a regalare grandi emozioni con la prima di “No other choice” il nuovo film del leggendario regista sud coreano Park Chan Wook a cui partecipava proprio il cast. Il film è un ritratto molto interessante dei problemi della società, il protagonista ritrovatosi improvvisamente senza lavoro è costretto a reagire e lo farà in un modo molto particolare.

Il poster di Lady Vendetta con la firma di Park Chan Wook

A sinistra Stephane brize a destra Alba Rohrwacher
Tra un film e l’altro mentre ci riparavamo nel fresco dell’Hotel Excelsior siamo capitati per caso alla consegna del Premio Ente dello Spettacolo a Stephane Brizè, cineasta francese e membro della giuria del concorso. E’ stato un momento molto interessante a cui hanno partecipato anche Alba Rohrwacher e Don Davide Milani, ex prevosto di Lecco.
Archiviati George Clooney e Julia Roberts il mio festival si accende, oggi al Lido è atteso il cast di Frankenstein capitanato da Guillermo del Toro e Oscar Isaac, di prima mattina ho in programma la visione del film, speriamo che anche il resto vada altrettanto bene.
Giorgia Monguzzi