Rogeno: la gratitudine del paese a don Gianni Dell’Oro

Una serata intensa di emozioni, gratitudine e comunione ha accompagnato il saluto ufficiale della comunità pastorale di Rogeno e Casletto a don Gianni Dell’Oro, che lascia dopo quindici anni il suo incarico di parroco per assumere un nuovo ministero nella comunità pastorale di Olginate, Garlate e Pescate.
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Don Gianni Dell’Oro

I festeggiamenti hanno preso il via sabato 30 agosto alle 17.15, con un corteo partito dall’oratorio di Casletto e diretto verso la chiesa parrocchiale dei Santi Ippolito e Cassiano. A partecipare, don Gianni, i sacerdoti del decanato di Erba, le autorità civili, le associazioni del territorio in maglia rappresentativa, i giovani dell’oratorio e un folto numero di fedeli. Alle 18.00, la chiesa gremita ha accolto la santa messa solenne, celebrata da don Gianni e animata dalle due corali parrocchiali aggregate in un unico coro: un segno tangibile dell’unità pastorale costruita negli anni.
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Durante l’omelia, don Gianni ha toccato corde profonde del cuore, ricordando che il motivo centrale del ritrovarsi in chiesa è l’incontro comunitario con il Signore, nel rendimento di grazie. Ha richiamato tutti, anche i sacerdoti, a un cammino continuo di conversione autentica, spronando a non lasciarsi sedurre da “falsi profeti” ma a seguire la voce del Vangelo. Un’omelia che è stata anche una riflessione sul suo ministero, con parole cariche di verità e affetto: “Grazie, perdonaci, aiutaci”. Nel suo discorso, ha ripercorso le tappe fondamentali del cammino condiviso: l’unificazione delle scuole dell’infanzia e dell’oratorio, la collaborazione con don Mario Mistry, l’unità dei consigli pastorale ed affari economico. Non ha mancato di chiedere perdono per ciò che non si è riusciti a realizzare appieno, specie nell'avvicinare giovani e famiglie alla messa e ai sacramenti. Infine, ha espresso la speranza e la fiducia per il futuro sotto la guida di don Emilio Colombo e ha chiesto preghiere per continuare il proprio cammino sacerdotale: “In risposta a chi mi chiede se vado in pensione, credo di poter dire che il prete non va mai in pensione. Cambieranno i modi, le forme ma un sacerdote è sempre tale, a servizio della pastorale. Vado a svolgere un nuovo ministero più confacente all’età che ho” ha detto paragonando con simpatia il prossimo incarico ai “tempi supplementari” di una partita di calcio.
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Don Mario Mistry, da 8 anni a Rogeno, ha ringraziato il confratello e amico per gli anni vissuti fianco a fianco: “Abbiamo condiviso la fraternità, i sogni pastorali e qualche preoccupazione. Ci siamo anche sostenuti nei momenti meno semplici. Tu sei stato per questa comunità un pastore autentico: hai saputo accompagnare con amore e lo spirito di chi si mette al servizio e hai portato avanti il Vangelo con il cuore, con la pazienza del seminatore e la tenacia del contadino. Tutto questo resterà nei cuori delle persone e nei legami costruiti”. 
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Il parroco uscente di Bosisio don Giuseppe Farioli ha esordito con un aneddoto, ricordando che, al ginnasio di Seveso, il festeggiato è stato un suo alunno di educazione fisica: “Ringrazio don Gianni per l’aiuto che ha dato anche alla parrocchia di Bosisio, sempre disponibile e sempre pronto a venirci in aiuto. Ora c’è la nuova unione pastorale che ci impegna. Don Gianni parlava della vita sacerdotale come di una partita di calcio: la partita l’ha vinta con un primo tempo, un secondo tempo e poi i tempi supplementari. Ma si è dimenticato che dopo i tempi supplementari, ci sono i calci di rigore. Gli auguro sinceramente di imparare a fare il portiere così che pari i rigori e ci possa essere d’aiuto sempre a vincere il male. Gli auguro poi di essere selezionato per il campionato del paradiso”. 
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Sono poi seguiti i saluti ufficiali da parte del consiglio pastorale: “Siamo riconoscenti per tutto il bene che ha donato alla comunità. È stato un cammino condiviso fatto di vicinanza, impegno e dedizione. Pensiamo alla sua presenza costante in asilo e oratorio, accanto ai più piccoli e ai giovani. Il suo esserci ha lasciato un’impronta significativa. Abbiamo apprezzato il suo modo di essere sacerdote, attento indistintamente a tutti. Nel cuore di ciascuno rimarrà il segno della sua presenza”. Rievocando le parole di San Paolo sulla carità, il consiglio pastorale ha voluto donare una croce come memoria viva della comunità.
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Il personale e i volontari della scuola dell’infanzia hanno espresso profonda gratitudine a don Gianni per aver accompagnato la scuola nei suoi grandi cambiamenti, condividendo con il comitato di gestione il compito di “organizzare e dare un volto di qualità alla nostra realtà educativa”. Con commozione, hanno ricordato la sua presenza costante agli eventi scolastici, la capacità di farsi vicino “portando con sé i pesi, ma anche i sorrisi dei bambini accolti ogni giorno. Ci hai insegnato – hanno sottolineato – che educare è innanzitutto testimoniare se stessi, non l’assenza di errori. Ed è proprio questa autenticità che ci hai trasmesso negli anni vissuti insieme”.
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Al termine della messa, la comunità si è ritrovata  presso l’oratorio di Rogeno per un momento conviviale con aperitivo, taglio della torta e ulteriori saluti. Il sindaco Matteo Redaelli ha ricordato don Gianni come una vera guida pastorale e comunitaria, capace di unire con pazienza le parrocchie di Rogeno e Casletto in un cammino che inizialmente sembrava impossibile, superando resistenze e campanilismi senza mai forzare le scelte. La sua presenza, ha sottolineato, ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità. Ha poi condiviso ricordi personali, dagli anni da animatore dell’oratorio fino al proprio impegno politico in comune, sottolineando l’influenza profonda che don Gianni ha avuto sul suo percorso umano e civile. “Se oggi sono qui a parlare con questa fascia è anche grazie a lui: al suo incoraggiamento e all’educazione ricevuta anche per suo tramite. Con lui ho condiviso anche fatiche e responsabilità: e ho sempre trovato una comprensione e una vicinanza che andavano oltre i semplici fatti o le parole e oltre i limiti di ciascuno”.
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Il primo cittadino ha aggiunto che ciò che ha sempre contraddistinto don Gianni è stato l’amore concreto e incondizionato verso le persone: “Che si tratti di usare i soldi, di accogliere qualcuno che altri non accolgono, di affrontare una difficoltà, la misura è sempre questa: amare il prossimo, senza condizioni; al primo posto l’altro anche, e l’abbiamo visto, a scapito di se stesso. A volte questo suo modo di fare ci ha spiazzato, oggi poi che le telecronache del “visto da fuori” sono in voga più che mai, certe faccende avevano dell’irragionevole. Invece no, Don Gianni con la sua apertura, era proprio lì che ci insegnava il Vangelo. Ci ha insegnato che delle cose di questo mondo ci si deve occupare quel tanto che serve, ma che il vero tesoro su cui investire il proprio tempo e le proprie forze è nella vita autentica, quella che resta davvero”.
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Don Gianni, classe 1950, già parroco a Cremeno e vicario a Missaglia e Oggiono, dopo aver guidato Rogeno e Casletto per tre lustri, proseguirà ora il suo ministero a servizio delle comunità di Olginate, Garlate e Pescate, sempre con il cuore del pastore. Con il saluto a don Gianni si chiude un capitolo importante della storia della comunità, fatto di relazioni profonde, progetti condivisi e cammini di fede vissuti insieme. Nel cuore di Rogeno e Casletto rimarrà vivo il ricordo di un parroco che ha saputo essere guida, compagno di viaggio e testimone del Vangelo vissuto con semplicità e autenticità. La comunità rogenese lo ha salutato con affetto e gratitudine, consapevole che il legame costruito in questi anni rimarrà saldo nel tempo.
M.Mau.
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