Campofiorenzo ha accolto i tedofori in arrivo...da Roma
Sulle note di Eye of the Tiger e di Bad Romance nella serata di sabato 30 agosto i corridori della fiaccolata organizzata dalla Comunità Pastorale Maria Regina di Tutti i Santi di Casatenovo sono giunti alla chiesa di Campofiorenzo dopo un lungo cammino.

L’esibizione della Triuggio Marching Band ha accompagnato la sfilata dei tedofori illuminati dal sole del tramonto per poi lasciare spazio a quest’ultimi che hanno corso gli ultimi metri fino al sagrato della chiesa e hanno unito le loro fiaccole nei bracieri lì presenti.

Tantissimi i cittadini e i fedeli che li hanno accolti all’arrivo, a partire dal sindaco Filippo Galbiati, accompagnato da alcuni assessori e consiglieri comunali, e dal prevosto don Massimo Santambrogio, affiancato dagli altri sacerdoti della Comunità.

L’esperienza, iniziata la sera del 27 agosto in seguito all’accensione e alla benedizione della fiaccola da parte di Papa Leone XIV a Roma, ha coinvolto più di un centinaio di partecipanti di tutte le età, dai più piccoli che hanno dato tutti sé stessi nella corsa agli adulti e anziani che si sono occupati di offrire assistenza con macchine, moto, servizio sanitario e servizio cucina. Un’organizzazione precisa ed efficiente, pensata ormai da mesi e resa possibile grazie alle diverse raccolte fondi e ai duri allenamenti previsti nei tre mesi estivi.

Stamani il gruppo partito dalla capitale - dopo aver macinato chilometri su chilometri - è arrivato a Caravaggio (Bergamo), dove si è tenuto il passaggio di consegna della fiaccola ai bambini dell’Iniziazione Cristiana, per poi raggiungere tutti insieme il sagrato della chiesa di Campofiorenzo.

Qui, durante l’omelia della messa iniziata alle 20, don Lorenzo Motta, responsabile della Pastorale Giovanile di Casatenovo, ha tenuto a specificare che non si è trattato di una semplice corsa, ma di un cammino condiviso di luce e di fede.

''Ci sono tre immagini che vorrei far emergere per riassumere il nostro percorso. Prima di tutto è importante ricordare come tutti i partecipanti non hanno scelto la strada più semplice utilizzando i classici mezzi di trasporto, ma hanno optato per la strada più complessa, così che i loro cuori fossero illuminati da un cammino condiviso attraverso diversi paesi. In secondo luogo nessuno di loro ha scelto di mettersi al centro, piuttosto si sono focalizzati sulla luce che deve accendere noi stessi e la nostra vita. La terza immagine è quella del continuo inizio, un arrivo alla meta che non è mai fine, ma solo uno slancio per ripartire e affrontare anche la quotidianità di ogni giorno. In questi giorni abbiamo vissuto questi tre doni e non posso fare altro che ringraziare tutti coloro che si sono messi in gioco e che sono qui stasera a condividere questi momenti''.
I ragazzi, sebbene stremati dai chilometri percorsi e dal brutto tempo, hanno raccontato di aver vissuto dei momenti molto intensi, come la visita alla tomba di Papa Francesco e l’udienza di Papa Prevost, e di essersi sostenuti a vicenda con cori, danze, sorrisi e divertimento. Un’esperienza unica nel suo genere, che ha insegnato loro cosa voglia dire essere comunità e che per una buona causa ogni fatica vale la pena di essere vissuta.

Anche gli adulti e gli anziani hanno avuto modo di crescere insieme ai giovani, mettendo in pratica i valori in cui credono e gestendo con responsabilità tutti gli ostacoli che sono sorti lungo il cammino.
In attesa di decidere quale sarà la meta dei prossimi anni, i volontari che si sono occupati dell’organizzazione hanno tenuto a ribadire quale sia il vero significato dell'iniziativa.

''La fiaccolata è un cammino simbolico. Non si resta fermi: si va insieme verso una meta. Questo atto condiviso rappresenta unità, solidarietà e impegno comune verso un ideale più grande. Avete mai acceso una torcia nel buio? Cosa succede? La luce si vede da lontano. Una fiaccolata è proprio questo: camminare insieme portando la luce. Non è solo una passeggiata con le fiaccole, ma un gesto che parla senza parole. Insieme, con tante luci accese, diciamo: Noi ci siamo. Noi vogliamo fare la nostra parte''.

L’esibizione della Triuggio Marching Band ha accompagnato la sfilata dei tedofori illuminati dal sole del tramonto per poi lasciare spazio a quest’ultimi che hanno corso gli ultimi metri fino al sagrato della chiesa e hanno unito le loro fiaccole nei bracieri lì presenti.

Tantissimi i cittadini e i fedeli che li hanno accolti all’arrivo, a partire dal sindaco Filippo Galbiati, accompagnato da alcuni assessori e consiglieri comunali, e dal prevosto don Massimo Santambrogio, affiancato dagli altri sacerdoti della Comunità.

L’esperienza, iniziata la sera del 27 agosto in seguito all’accensione e alla benedizione della fiaccola da parte di Papa Leone XIV a Roma, ha coinvolto più di un centinaio di partecipanti di tutte le età, dai più piccoli che hanno dato tutti sé stessi nella corsa agli adulti e anziani che si sono occupati di offrire assistenza con macchine, moto, servizio sanitario e servizio cucina. Un’organizzazione precisa ed efficiente, pensata ormai da mesi e resa possibile grazie alle diverse raccolte fondi e ai duri allenamenti previsti nei tre mesi estivi.

Stamani il gruppo partito dalla capitale - dopo aver macinato chilometri su chilometri - è arrivato a Caravaggio (Bergamo), dove si è tenuto il passaggio di consegna della fiaccola ai bambini dell’Iniziazione Cristiana, per poi raggiungere tutti insieme il sagrato della chiesa di Campofiorenzo.

Qui, durante l’omelia della messa iniziata alle 20, don Lorenzo Motta, responsabile della Pastorale Giovanile di Casatenovo, ha tenuto a specificare che non si è trattato di una semplice corsa, ma di un cammino condiviso di luce e di fede.

''Ci sono tre immagini che vorrei far emergere per riassumere il nostro percorso. Prima di tutto è importante ricordare come tutti i partecipanti non hanno scelto la strada più semplice utilizzando i classici mezzi di trasporto, ma hanno optato per la strada più complessa, così che i loro cuori fossero illuminati da un cammino condiviso attraverso diversi paesi. In secondo luogo nessuno di loro ha scelto di mettersi al centro, piuttosto si sono focalizzati sulla luce che deve accendere noi stessi e la nostra vita. La terza immagine è quella del continuo inizio, un arrivo alla meta che non è mai fine, ma solo uno slancio per ripartire e affrontare anche la quotidianità di ogni giorno. In questi giorni abbiamo vissuto questi tre doni e non posso fare altro che ringraziare tutti coloro che si sono messi in gioco e che sono qui stasera a condividere questi momenti''.

Anche gli adulti e gli anziani hanno avuto modo di crescere insieme ai giovani, mettendo in pratica i valori in cui credono e gestendo con responsabilità tutti gli ostacoli che sono sorti lungo il cammino.
In attesa di decidere quale sarà la meta dei prossimi anni, i volontari che si sono occupati dell’organizzazione hanno tenuto a ribadire quale sia il vero significato dell'iniziativa.

''La fiaccolata è un cammino simbolico. Non si resta fermi: si va insieme verso una meta. Questo atto condiviso rappresenta unità, solidarietà e impegno comune verso un ideale più grande. Avete mai acceso una torcia nel buio? Cosa succede? La luce si vede da lontano. Una fiaccolata è proprio questo: camminare insieme portando la luce. Non è solo una passeggiata con le fiaccole, ma un gesto che parla senza parole. Insieme, con tante luci accese, diciamo: Noi ci siamo. Noi vogliamo fare la nostra parte''.
C.Fu.