Barzago: doppia festa per gli Alpini che ricordano con una targa Giacomo Sirtori

Una mattinata di memoria, comunità e musica ha attraversato Barzago domenica 31 agosto: la targa in ricordo dello storico capogruppo degli Alpini Giacomo Sirtori e la Baita sono state benedette, nel trentesimo anniversario della costruzione della struttura e nel quarantacinquesimo di fondazione del Gruppo.
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La sfilata per le vie del paese, accompagnata dal Corpo Bandistico di Annone, ha aperto una cerimonia partecipata da autorità civili, rappresentanti associativi e tanti cittadini.
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A fare gli onori di casa il capogruppo delle penne nere Ierardo Ierardi, che ha sottolineato il senso della doppia ricorrenza e la figura di Sirtori come guida e motore del sodalizio.
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''Oggi festeggiamo due anniversari. A questa duplice ricorrenza vogliamo aggiungere la dedica al nostro storico capogruppo Giacomo Sirtori. Anche la costruzione della stessa baita la si deve alla sua capacità di gettarsi nelle imprese e trascinare gli altri''.
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Quindi l’appello a custodire i valori alpini nell’oggi: ''Amicizia, solidarietà e aiuto, specialmente in questi tempi dove violenza e guerra prendono il sopravvento. Viva gli Alpini!''.
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Nel suo saluto, il sindaco Melissa Cereda, ha richiamato ''valori autentici in un mondo dove si fa fatica ad essere fedeli ai principi''.
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L'amministratrice ha poi ringraziato il gruppo per la collaborazione costante con associazioni e scuole, rimarcando come lo spirito di servizio degli Alpini resti ''una grande risorsa'' per il bene comune, da perseguire ''camminando insieme''.
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Presente anche il senatore Tino Magni, barzaghese, che ha espresso gli auguri per l’anniversario e uno sguardo al contesto globale: ''Viviamo quotidianamente impotenti di fronte allo stato attuale del pianeta. Gli Alpini hanno dimostrato sempre di trasmettere coesione e socialità'' ha detto, indicando nella comunità un antidoto alla frammentazione.
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Un passaggio commosso è arrivato dai figli di Giacomo Sirtori: ''Per noi gli Alpini erano il mondo. Ogni volta che vediamo uno di voi, è come se vedessimo nostro padre'', hanno raccontato con commozione, definendo la dedica ''un ringraziamento agrodolce'' per una presenza tenace e generosa come quella del loro padre.
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Lo sguardo al futuro è stato al centro dell’intervento del presidente sezionale Emiliano Invernizzi: ''È bello ricominciare con una celebrazione come questa, quella di un gruppo che ha la sostanza. Ora guardiamo avanti. Gli Alpini fanno comunità e devono continuare a farlo''. Un invito, il suo, a lavorare per la pace ''a partire dai nostri cuori, famiglie e comunità''.
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Gli interventi e saluti, condotti dal direttore generale Mauro Farina, si è conclusa con la benedizione della targa da parte del parroco don Giovanni Colombo, che ha auspicato che la baita resti ''luogo di pace, gentilezza e rispetto'', capace di ''costruire legami di vera amicizia'' e offrire ''rifugio accogliente per tutti''.
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In un paese che si stringe attorno ai suoi Alpini, la dedica a Giacomo Sirtori rinnova un patto di memoria attiva: ricordare per sostenere chi opera, ogni giorno, per la comunità.
M.E.
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