Global Sumud Flotilla
Esistono momenti speciali in cui la speranza e la volontà di cambiamento sembrano riemergere dal buio dell'impotenza e dal rischio della rassegnazione.
La poderosa iniziativa della Global Sumud Flotilla appartiene ad una di queste rare anche se sperabilmente reiterabili occasioni.
Ritengo che in qualche modo ognuno di noi abbia ormai sentito parlare di questa sfida via mare organizzata dal basso allo scopo di far giungere aiuti a Gaza sinora ignobilmente isolata dalla protervia assassina del Governo di un irriconoscibile Israele.
In effetti una miriade di siti più o meno grandi ne stanno in crescendo parlando ma non stupisce che invece siano poche le trattazioni, almeno sulla sua fase preparatoria e spesso in modo assai marginale, sui grandi media televisivi che comunque, a quanto ci dicono gli esperti, costituiscono ancora la primaria fonte di informazione su cui poi inevitabilmente si forma le proprie convinzioni la gran parte dell'opinione pubblica.
Per chi volesse saperne di più qui una eloquente intervista https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/28/global-sumud-flotilla-gaza-gomez-delia-video/8106632/ e più sotto (*) un paio di contributi significativi su quanto è appena successo ad esempio a Genova, una dei punti di partenza nel Mediterraneo della complessiva spedizione di varie tonnellate di generi alimentari trasportati su decine di vascelli guidati da qualche centinaio di volontari di ben 44 nazionalità diverse.
Da semplice cittadino che non si rassegna ad essere solo spettatore mi limito ad alcune brevi considerazioni che immagino possano essere non solo mie.
Dal breve video dell'intervista, ma anche da vari contributi che ho letto non da ora, affiorano la caratteristiche principali di questa enorme iniziativa:
La volontà esercitata da persone comuni, ma al contempo ben preparate, nel contribuire dal basso a smuovere una tragicissima situazione di stallo delle Istituzioni a tutti i livelli che di fatto rischiano di sancire la predominanza dell'uso della forza sul Diritto Umanitario e di fatto l'annientamento di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti.
Il senso di una consapevole valutazione degli inevitabili rischi connessi e delle effettive possibilità di riuscita ma al contempo la certezza di contribuire assieme a molte altre iniziative a scuotere dal grande male dell'impotenza e dell'assuefazione.
La valenza umanitaria traversale di questa iniziativa rispetto a molte altre analoghe situazioni d'ingiustizia in tutto il mondo (eloquente la destinazione al Sudan e alla distribuzione settimanale per persone senza dimora in città della gran parte delle merci raccolte in poco tempo a Genova, ben oltre ogni aspettativa).
La scossa prodotta per dar ulteriormente gambe e concretezza ad altre convergenti forme di resistenza contro l'Ingiustizia, qualunque forma assuma e qualunque destinatario abbia (ben significativa ed esemplare la volontà dei portuali di Genova di impedire ogni movimento di merci per Israele in caso di blocco della Flotilla).
Ecco, assieme a molte altre possibili motivazioni, il perché almeno col cuore ma anche razionalmente con la mente, eravamo in tanti ieri a Genova ad accompagnare le migliaia di convenuti alla partenza di alcuni vascelli. Un accompagnamento che dovrà proseguire durante l'intero svolgimento mantenendo viva l'attenzione su chi in qualche modo ci rappresenta. Perché si potranno pur legittimamente avere dei dubbi sulla sua riuscita o sulle modalità adottate ma una cosa è sin d'ora ben chiara: la vittoria sull'impotenza e sulla delega a quella parte delle Istituzioni che non ci rappresenta.
Queste le ragioni di una “utopica” quanto realistica speranza. E non è un ossimoro perché fondata sulla volontà di ognuno di noi.
(*) https://share.google/o22LW7fpAwPS2uq43
https://www.youtube.com/watch?v=Td3C8oEjUug
La poderosa iniziativa della Global Sumud Flotilla appartiene ad una di queste rare anche se sperabilmente reiterabili occasioni.
Ritengo che in qualche modo ognuno di noi abbia ormai sentito parlare di questa sfida via mare organizzata dal basso allo scopo di far giungere aiuti a Gaza sinora ignobilmente isolata dalla protervia assassina del Governo di un irriconoscibile Israele.
In effetti una miriade di siti più o meno grandi ne stanno in crescendo parlando ma non stupisce che invece siano poche le trattazioni, almeno sulla sua fase preparatoria e spesso in modo assai marginale, sui grandi media televisivi che comunque, a quanto ci dicono gli esperti, costituiscono ancora la primaria fonte di informazione su cui poi inevitabilmente si forma le proprie convinzioni la gran parte dell'opinione pubblica.
Per chi volesse saperne di più qui una eloquente intervista https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/28/global-sumud-flotilla-gaza-gomez-delia-video/8106632/ e più sotto (*) un paio di contributi significativi su quanto è appena successo ad esempio a Genova, una dei punti di partenza nel Mediterraneo della complessiva spedizione di varie tonnellate di generi alimentari trasportati su decine di vascelli guidati da qualche centinaio di volontari di ben 44 nazionalità diverse.
Da semplice cittadino che non si rassegna ad essere solo spettatore mi limito ad alcune brevi considerazioni che immagino possano essere non solo mie.
Dal breve video dell'intervista, ma anche da vari contributi che ho letto non da ora, affiorano la caratteristiche principali di questa enorme iniziativa:
La volontà esercitata da persone comuni, ma al contempo ben preparate, nel contribuire dal basso a smuovere una tragicissima situazione di stallo delle Istituzioni a tutti i livelli che di fatto rischiano di sancire la predominanza dell'uso della forza sul Diritto Umanitario e di fatto l'annientamento di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti.
Il senso di una consapevole valutazione degli inevitabili rischi connessi e delle effettive possibilità di riuscita ma al contempo la certezza di contribuire assieme a molte altre iniziative a scuotere dal grande male dell'impotenza e dell'assuefazione.
La valenza umanitaria traversale di questa iniziativa rispetto a molte altre analoghe situazioni d'ingiustizia in tutto il mondo (eloquente la destinazione al Sudan e alla distribuzione settimanale per persone senza dimora in città della gran parte delle merci raccolte in poco tempo a Genova, ben oltre ogni aspettativa).
La scossa prodotta per dar ulteriormente gambe e concretezza ad altre convergenti forme di resistenza contro l'Ingiustizia, qualunque forma assuma e qualunque destinatario abbia (ben significativa ed esemplare la volontà dei portuali di Genova di impedire ogni movimento di merci per Israele in caso di blocco della Flotilla).
Ecco, assieme a molte altre possibili motivazioni, il perché almeno col cuore ma anche razionalmente con la mente, eravamo in tanti ieri a Genova ad accompagnare le migliaia di convenuti alla partenza di alcuni vascelli. Un accompagnamento che dovrà proseguire durante l'intero svolgimento mantenendo viva l'attenzione su chi in qualche modo ci rappresenta. Perché si potranno pur legittimamente avere dei dubbi sulla sua riuscita o sulle modalità adottate ma una cosa è sin d'ora ben chiara: la vittoria sull'impotenza e sulla delega a quella parte delle Istituzioni che non ci rappresenta.
Queste le ragioni di una “utopica” quanto realistica speranza. E non è un ossimoro perché fondata sulla volontà di ognuno di noi.
(*) https://share.google/o22LW7fpAwPS2uq43
https://www.youtube.com/watch?v=Td3C8oEjUug
Germano Bosisio