Cronache dal Lido/8: la Mostra volge ormai al termine, ma le emozioni continuano

Il Lido di Venezia pare essersi svuotato: dopo il delirio dei giorni scorsi le persone sembrano essersi dimezzate. Certo, forse i grandi film sono già passati, ma non per questo non ci sono più avventure da affrontare e persone da incontrare. Se per la maggior parte delle persone ieri doveva essere una semplice giornata di scarico, per me e per la mia amica Carlotta era LA GIORNATA che assolutamente non potevamo sbagliare. Vi ricordate l’incontro da plot twist che vi avevo raccontato ieri? Ecco, tenetevelo ben in mente perché avrà un seguito. 
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L'incontro con Oscar Isaac

La mia ottava giornata del festival si è aperta all’insegna delle visioni in sala, era da giorni che non vedevo un film dietro l’altro e finalmente ho recuperato. “Duse” è il nuovo film di Pietro Marcello, Valeria Bruni Tedeschi interpreta la grande attrice italiana in età ormai avanzata che cerca di gettarsi in nuovi progetti. La produzione è rai cinema che sta già dipingendo il film come capolavoro, ma in realtà non è nient’altro che l’ennesima fiction travestita da lungometraggio in cui Valeria Bruni Tedeschi interpreta un personaggio pazzo, insomma io vi consiglio di starvene alla larga. Dopo una quindicina di minuti di pausa siamo rientrati per “The voice of Hind Rajab” il film palestinese che investivano con le insegne di Leone D’oro già prima di proiettarlo e che è stato diretto da Kawthar Ibn Haniyya. L’ambientazione è quella del gennaio 2024 durante i combattimenti nella Striscia di Gaza, nella sala operativa della Luna Rossa arriva una chiamata, una bambina è rimasta intrappolata in una macchina mentre gli zii e i cugini sono tutti morti.
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In sala per ''In the hand of Dante''

Il film si sviluppa intorno al tentativo di mandare soccorsi utilizzando registrazioni audio originali alternando in modo sapiente realtà e finzione. In molti gridano al capolavoro ed inneggiano alla rivoluzione, sapete che io vi dico sempre il mio pensiero schietto senza troppi giri di parole e quindi non ho paura a dire che se fosse stato proiettato prima delle degli ultimi anni nessuno lo avrebbe considerato. Ho trovato lo stile di regia per certi tratti da incubo, la telecamera priva di un punto di appoggio rende la visione disturbata con tanto di effetto “mal di mare” e così a prescindere da quello che veniva raccontato già ero distaccata, anche se riconosco la storia forte e attuale che politicamente potrebbe essere premiata. 
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Noemi Merlant

Archiviato il momento proiezioni ci siamo appostata in una zona conferenze molto meno affollato del solito. Il film di punta doveva essere “In the hand of Dante”, ma il cast stellare non si è praticamente presentato, solo Oscar Isaac è tornato a presenziare la proiezione, ma a me già bastava così.
Prima dell’atteso incontro è sfilato il cast del film su Eleonora Duse con Noemi Merlant, ma soprattutto è andato in scena un plot twist clamoroso. Eravamo tutti appoggiati ala transenna quando dalla macchina sono scese due persone che sono entrate immediatamente. La gente ha iniziato ad urlare le ipotesi più disparate, ma poco dopo con l’uscita delle prime immagini si è avuta una notizia bomba: si trattava di Joauin Phoenix e Rooney Mara.
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 Rooney Mara

I due grandi attori, compagni nella vita, erano venuti ad accompagnare “The voice of hind rajab” in qualità di produttori e visto che entrambi non sembravano brillare di simpatia già sapevamo che li avremmo visti schizzare via così come erano arrivati. E invece per una volta il mondo si è capovolto: entrambi super disponibili si sono fermati a chiacchierare letteralmente con tutti, anche Rooney che non ero mai riuscita ad avvicinare prima, ha regalato sorrisi e belle parole, assurdo.
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Joauin Phoenix

Abbiamo dovuto aspettare ancora un po’ prima dell’arrivo del cast di “In the hand of Dante”, ma vi assicuro che appena è apparso Oscar Isaac non abbiamo più capito un tubo. L’euforia non sta tanto nell’incontro in sé che comunque era già avvenuto, ma nel fatto che lui mi abbia letteralmente riconosciuto dal giorno prima tanto da bloccare la serie di foto ed autografi per parlare con me. Lo so, a molti sembrerà una cosa stupida, ma si tratta di uno degli attori a cui sono maggiormente legata, dall’ormai lontano 2014 ho visto praticamente tutto di lui e questi incontri mi sembrano sempre molto surreali.
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Il premio a Julian Schnabel

Nel delirio per Oscar Isaac non abbiamo minimamente fermato Julian Schnabel, artista e regista veramente eclettico pluripremiato, ho invece incontrato il figlio Vito che praticamente nessuno conosceva. Si tratta di uno dei galleristi più rinomati della scena di New York, produttore e filantropo, ma pochi sanno che è anche attore. Nell’ottobre scorso a Roma ho visto un film folle dal titolo “The trainer” in cui lui interpreta il protagonista, è ancora inedito in Italia ma Vito mi ha assicurato che nei prossimi mesi potrebbe essere distribuito. 
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L'autografo di Vito Schnabel

Alla Mostra del Cinema si vive di corsa, ve l’ho sempre detto, non c’è mai un attimo di respiro e infatti poco dopo che Oscar Isaac se ne era andato in barca io e Chiara eravamo già da tutt’altra parte per la masterclass di una delle icone dell’età dell’oro di Hollywood: Kim Novak. Icona, diva, la grande attrice protagonista di Vertigo di Hitchcok ha letteralmente scritto la storia del cinema ed incontrarla dal vivo ha fatto veramente un certo effetto. All’età di novantadue anni si è letteralmente regalata al pubblico con una masterclass bellissima in cui non solo ha ripercorso la sua carriera, ma ha risposto alle tante curiosità con sempre un briciolo di ironia.
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L'autografo di Kim Novak

Purtroppo l’incontro, oltre che dai veri appassionati, è stato preso d’assalto dai rivenditori di autografi che hanno tentato di assalire Kim che fortunatamente è stata scortata fino all’uscita. Il mio amico Alberto era emozionatissimo, ha incoronato il sogno di incontrare una delle sue dive e devo dire che è riuscito a far emozionare pure me. Sbracciando qua e là sono riuscita a farmi autografare il poster di “strega in paradiso”, un film che avevo visto per la prima volta da bambino e a cui sono particolarmente legata, tra l’altro h pure scoperto che è uno dei preferiti della Novak. 
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La giornata fatta di mille emozioni si è chiusa in un modo totalmente e scoppiettante e soprattutto fuori di testa con la visione di “In the hand of Dante”. Prima di arrivare alla parte succosa vi parlo del film di cui in realtà non c’è molto da dire: non ci ho capito un tubo. In teoria dovrebbe svolgersi su due piani temporali, tra la vita di Dante e il tempo presente con il protagonista/ autore del romanzo alla ricerca di pezzi della divina commedia, vi dico solo che tempo fa avevo iniziato a leggere il libro, ma l’ho abbandonato dopo cinquanta pagine, era troppo anche per me.
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Altro selfie con Oscar Isaac

Il film è stato a mio avviso parecchio confusionario: sembrava mancassero diverse scene, ma posso dire che godersi per oltre due ore sullo schermo Oscar Isaac non ha assolutamente prezzo. E a proposito dell’attore americano lui sapeva di trovarci in sala e così ha salutato me e la mia amica Carlotta praticamente ovunque, dal primo ingresso, all’entrata con gli applausi e soprattutto alla fine. Sono stati momenti speciali che mi porterò nel cuore e chissà, speriamo di vederlo tra qualche giorno con la Coppa Volpi. 
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Dopo questa giornata personalmente non potrei essere più felice di così, ma a Venezia ci attendono ancora tre giorni di avventure e chi si ferma è perduto.
Giorgia Monguzzi
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