Barzago celebra la festa patronale con la messa solenne, un pranzo e il mercatino
E' stato un fine settimana di festa per la comunità di Barzago che ha organizzato un programma fitto di eventi in occasione della ricorrenza di San Bartolomeo, patrono della Parrocchia. Le iniziative sono entrate nel vivo domenica 7 settembre, con la celebrazione della messa alla presenza del parroco don Giovanni Colombo e del vicario don Simone Tremolada, alla presenza anche di suor Giovanna Mauri.

Ad aprire la liturgia sono state le parole di don Giovanni, che ha voluto esprimere la sua gioia nel vedere la chiesa gremita di fedeli, tra grandi, piccini, autorità, membri delle associazioni e referenti dei rioni; se il Palio si svolgerà infatti il prossimo anno, diversi momenti in questi giorni hanno richiamato l'attesa sfida fra le varie ''anime'' barzaghesi.

Successivamente, è stato celebrato il tradizionale rito del faro che si svolge in occasione delle feste dei Santi Martiri come San Bartolomeo, scuoiato vivo. Il rito del faro è una tradizione che è nata tra il VI e il VII secolo e rappresenta un’allegoria: come il martire ha bruciato la vita per il Signore così noi bruciamo il pallone.

''Questo rito anticamente serviva per accendere le luci delle chiese e significava non il bruciare della vita ma la luce che serve nella vita. Quindi, il bruciare è qualcosa che ha tanti significati e molto spesso si ha paura del fuoco. Tutti sappiamo cosa vuol dire avere paura: dai più piccoli ai più grandi. Se il fuoco è paura diventa anche liberazione per bruciare ciò che non piace e ricominciare, con la consapevolezza che le nostre paure esistono ma non ci determinano. Il faro che viene accesso, come in porto, è quindi simbolo di speranza, luce sul cammino che riprende'' ha esordito don Giovanni durante l’omelia.

Riprendendo le letture, il parroco ha anche esortato i presenti ad essere una comunità accogliente che si prende cura di tutti. ''Non siamo solamente un gruppo di persone capitate insieme per caso, ma siamo comunità scelta, messa insieme dal Signore''.
Sul finire dell’omelia, don Giovanni ha ricordato la cerimonia di santificazione in corso in Piazza San Pietro, presieduta da Papa Leone XIV, di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, sottolineando il legame di Carlo con il nostro territorio precisando che ha ricevuto il sacramento della prima comunione presso il Monastero della Bernaga a La Valletta Brianza (ex Perego).

A celebrazione quasi conclusa, la parola è passata al sindaco Melissa Cereda, che ha voluto condividere con i suoi concittadini la gioia nel poter prendere parte ad una giornata così importante per la comunità indossando la fascia tricolore.

''San Bartolomeo è per noi molto più che una figura religiosa: è il simbolo della nostra identità, delle nostre radici e della nostra speranza. La sua figura ci ricorda il valore della testimonianza, della fede vissuta con coraggio e della coerenza tra le parole e la vita. In un mondo che spesso corre troppo in fretta, la sua presenza ci invita a fermarci e riflettere e a riscoprire ciò che conta davvero'' ha affermato la prima cittadina.

Al termine della funzione i fedeli si sono spostati sul sagrato della chiesa dove hanno assistito al ''ballo dei rioni'', omaggio a tutta la comunità da parte dei giovani dell’oratorio che hanno danzato con abiti tradizionali.

La celebrazione del Santo Patrono è proseguita con un ricco pranzo presso la struttura polivalente del centro sportivo. Nella stessa location, a partire dalle 10, tante le bancarelle allestite da associazioni, sodalizi e piccoli venditori che hanno proposto prodotti dell’artigianato locali.

Presenti tra gli altri: Caritas di Barzago, Comitato Mario Tentori, Fondazione Vittorio Arrigoni, Da Donna a Donna e Gruppo Amici del Cielo che offriva ai visitatori la possibilità di osservare il sole con il telescopio.

Numerosi i cittadini che hanno voluto contribuire, attraverso i loro acquisti, a sostenere i progetti proposti.

Al termine della funzione foto di gruppo con i sacerdoti, i membri dei rioni e dell'amministrazione comunale
Ad aprire la liturgia sono state le parole di don Giovanni, che ha voluto esprimere la sua gioia nel vedere la chiesa gremita di fedeli, tra grandi, piccini, autorità, membri delle associazioni e referenti dei rioni; se il Palio si svolgerà infatti il prossimo anno, diversi momenti in questi giorni hanno richiamato l'attesa sfida fra le varie ''anime'' barzaghesi.

Successivamente, è stato celebrato il tradizionale rito del faro che si svolge in occasione delle feste dei Santi Martiri come San Bartolomeo, scuoiato vivo. Il rito del faro è una tradizione che è nata tra il VI e il VII secolo e rappresenta un’allegoria: come il martire ha bruciato la vita per il Signore così noi bruciamo il pallone.

''Questo rito anticamente serviva per accendere le luci delle chiese e significava non il bruciare della vita ma la luce che serve nella vita. Quindi, il bruciare è qualcosa che ha tanti significati e molto spesso si ha paura del fuoco. Tutti sappiamo cosa vuol dire avere paura: dai più piccoli ai più grandi. Se il fuoco è paura diventa anche liberazione per bruciare ciò che non piace e ricominciare, con la consapevolezza che le nostre paure esistono ma non ci determinano. Il faro che viene accesso, come in porto, è quindi simbolo di speranza, luce sul cammino che riprende'' ha esordito don Giovanni durante l’omelia.

Riprendendo le letture, il parroco ha anche esortato i presenti ad essere una comunità accogliente che si prende cura di tutti. ''Non siamo solamente un gruppo di persone capitate insieme per caso, ma siamo comunità scelta, messa insieme dal Signore''.
Sul finire dell’omelia, don Giovanni ha ricordato la cerimonia di santificazione in corso in Piazza San Pietro, presieduta da Papa Leone XIV, di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, sottolineando il legame di Carlo con il nostro territorio precisando che ha ricevuto il sacramento della prima comunione presso il Monastero della Bernaga a La Valletta Brianza (ex Perego).

A celebrazione quasi conclusa, la parola è passata al sindaco Melissa Cereda, che ha voluto condividere con i suoi concittadini la gioia nel poter prendere parte ad una giornata così importante per la comunità indossando la fascia tricolore.

Il sindaco Melissa Cereda (a sinistra) con l'assessore Valentina Magni
''San Bartolomeo è per noi molto più che una figura religiosa: è il simbolo della nostra identità, delle nostre radici e della nostra speranza. La sua figura ci ricorda il valore della testimonianza, della fede vissuta con coraggio e della coerenza tra le parole e la vita. In un mondo che spesso corre troppo in fretta, la sua presenza ci invita a fermarci e riflettere e a riscoprire ciò che conta davvero'' ha affermato la prima cittadina.

Al termine della funzione i fedeli si sono spostati sul sagrato della chiesa dove hanno assistito al ''ballo dei rioni'', omaggio a tutta la comunità da parte dei giovani dell’oratorio che hanno danzato con abiti tradizionali.

La celebrazione del Santo Patrono è proseguita con un ricco pranzo presso la struttura polivalente del centro sportivo. Nella stessa location, a partire dalle 10, tante le bancarelle allestite da associazioni, sodalizi e piccoli venditori che hanno proposto prodotti dell’artigianato locali.

Presenti tra gli altri: Caritas di Barzago, Comitato Mario Tentori, Fondazione Vittorio Arrigoni, Da Donna a Donna e Gruppo Amici del Cielo che offriva ai visitatori la possibilità di osservare il sole con il telescopio.

Numerosi i cittadini che hanno voluto contribuire, attraverso i loro acquisti, a sostenere i progetti proposti.
G.S.