Casatenovo: 'Ad alta voce' al debutto con due scrittrici
Un festival per riscoprire il piacere della lettura e il potere e la forza della voce che la esegue. In questo consiste ''Ad alta voce'', una serie di incontri itineranti in programma dall’11 al 13 settembre tra le dimore storiche, i parchi, il teatro e alcune piazze di Casatenovo.
Nel tardo pomeriggio di giovedì 11 settembre presso le scuderie di Villa Facchi si è tenuto il primo incontro intitolato ''I volti della scrittura'', un appuntamento che ha visto protagoniste due giovani autrici del territorio: Gaia Spreafico e Tecla Cattozzo.

''Si tratta della prima edizione di un festival che coinvolge diverse discipline, con particolare attenzione alla letteratura e al teatro. È un’occasione per vivere momenti coinvolgenti, rivolti a diverse fasce di pubblico, perché la lettura venga percepita come un’esperienza gradevole e accessibile a tutti. Ringraziamo la Pro Loco di Casatenovo, ideatrice della manifestazione, così come il Comune di Casatenovo e i molteplici sponsor che ne hanno permesso la realizzazione'' ha affermato Francesco Coveney, bibliotecario di Casatenovo e moderatore dell’incontro.

Le due scrittrici hanno avuto la possibilità di raccontare le loro ultime pubblicazioni, intervallate dalla lettura di alcuni brani tratti dalle loro opere resa possibile grazie alla voce di Maria Galbusera, componente del gruppo di lettura del paese. Tecla ha descritto il suo romanzo ‘A volte corro lontano’, presentato a maggio di quest’anno al Salone del libro di Torino, una storia d’avventura e d’amicizia ambientata in Louisiana negli anni ‘50.

''Questo romanzo – ha spiegato l’autrice – rientra nel genere thriller, anche se si tratta di una definizione riduttiva in quanto nel libro c’è la descrizione dell’ambiente e una ricerca di carattere antropologico ed etnografico. Il messaggio del testo consiste nel fatto che non esista nulla di scritto e che ci siano alcuni avvenimenti che l’uomo non riuscirà mai a spiegare ed è per questo che si affida al mondo magico e soprannaturale. Il protagonista è uno scrittore inconsapevole, la dimensione mentale e creativa e la dimensione concreta ed empirica si intrecciano e alla fine rimane ignota la loro influenza reciproca e quanto siamo in balia del caso''.

Gaia invece ha illustrato ‘701’, un racconto horror selezionato tra i finalisti al Festival di letteratura di Forlì e che vede come protagonista un pizzaiolo in ascensore. ''In realtà scrivo tanti racconti di genere diverso, ma l’horror mi piace particolarmente perché non si tratta solo di paura, ma è un modo per parlare di ansie e fragilità. Inoltre mi piace partire dalla quotidianità per poi uscirne e sorprendere i lettori'' ha raccontato ai partecipanti.

L’intervista si è successivamente concentrata su cosa significa essere scrittori e come funzioni il processo creativo. ''Sembrerà banale, ma per imparare a scrivere è necessario leggere perché le parole degli altri e le loro modalità di scrittura sono una continua fonte di ispirazione. Per quanto riguarda il percorso creativo, dipende dai casi; a volte mi appunto alcune parole chiave che riesco a sviluppare di getto successivamente, altre prendo spunto dai fatti di cronaca, altre ancora invece è necessario un lavoro studiato nei minimi dettagli e pianificato'' ha rivelato Gaia.

Tecla si è dichiarata concorde alla collega e ha aggiunto: ''Leggere tanto aiuta molto, anche approcciarsi ai libri brutti perché in questo modo capisci cosa non vuoi fare. Le idee per le mie storie nascono spesso dal nulla nei momenti meno opportuni, per questo le appunto su un taccuino o mi mando messaggi vocali in chat appena posso. Questo romanzo in particolare ha avuto un tempo di stesura di cinque anni, la storia è stata subito chiara, ma avevo l’impressione che fosse sempre incompleta e che fosse sempre necessario raffinare alcuni punti''.
L’incontro si è concluso con un gustoso rinfresco e con la possibilità per i partecipanti di parlare direttamente con le scrittrici e acquistare le loro opere.

Il Festival è proseguito oggi pomeriggio con letture per bambini e ragazzi alla presenza del pittore B Simo. Alle 21, presso l’Auditorium di Via Parini, l’attrice Maddalena Crippa interpreterà con intensità e intelligenza Penelope, una Penelope lucida e astuta. Biglietti disponibili online o presso le casse del cineteatro.
Per rimanere aggiornati sui futuri eventi in programma per il Festival, si consiglia la consultazione del sito della Pro Loco e del Comune di Casatenovo, oltre che delle rispettive pagine Facebook e Instagram.
Nel tardo pomeriggio di giovedì 11 settembre presso le scuderie di Villa Facchi si è tenuto il primo incontro intitolato ''I volti della scrittura'', un appuntamento che ha visto protagoniste due giovani autrici del territorio: Gaia Spreafico e Tecla Cattozzo.

Da sinistra Anna Crippa e le autrici Gaia Spreafico e Tecla Catozzo
''Si tratta della prima edizione di un festival che coinvolge diverse discipline, con particolare attenzione alla letteratura e al teatro. È un’occasione per vivere momenti coinvolgenti, rivolti a diverse fasce di pubblico, perché la lettura venga percepita come un’esperienza gradevole e accessibile a tutti. Ringraziamo la Pro Loco di Casatenovo, ideatrice della manifestazione, così come il Comune di Casatenovo e i molteplici sponsor che ne hanno permesso la realizzazione'' ha affermato Francesco Coveney, bibliotecario di Casatenovo e moderatore dell’incontro.

Le due scrittrici hanno avuto la possibilità di raccontare le loro ultime pubblicazioni, intervallate dalla lettura di alcuni brani tratti dalle loro opere resa possibile grazie alla voce di Maria Galbusera, componente del gruppo di lettura del paese. Tecla ha descritto il suo romanzo ‘A volte corro lontano’, presentato a maggio di quest’anno al Salone del libro di Torino, una storia d’avventura e d’amicizia ambientata in Louisiana negli anni ‘50.

''Questo romanzo – ha spiegato l’autrice – rientra nel genere thriller, anche se si tratta di una definizione riduttiva in quanto nel libro c’è la descrizione dell’ambiente e una ricerca di carattere antropologico ed etnografico. Il messaggio del testo consiste nel fatto che non esista nulla di scritto e che ci siano alcuni avvenimenti che l’uomo non riuscirà mai a spiegare ed è per questo che si affida al mondo magico e soprannaturale. Il protagonista è uno scrittore inconsapevole, la dimensione mentale e creativa e la dimensione concreta ed empirica si intrecciano e alla fine rimane ignota la loro influenza reciproca e quanto siamo in balia del caso''.

A destra il sindaco Filippo Galbiati
Gaia invece ha illustrato ‘701’, un racconto horror selezionato tra i finalisti al Festival di letteratura di Forlì e che vede come protagonista un pizzaiolo in ascensore. ''In realtà scrivo tanti racconti di genere diverso, ma l’horror mi piace particolarmente perché non si tratta solo di paura, ma è un modo per parlare di ansie e fragilità. Inoltre mi piace partire dalla quotidianità per poi uscirne e sorprendere i lettori'' ha raccontato ai partecipanti.

L’intervista si è successivamente concentrata su cosa significa essere scrittori e come funzioni il processo creativo. ''Sembrerà banale, ma per imparare a scrivere è necessario leggere perché le parole degli altri e le loro modalità di scrittura sono una continua fonte di ispirazione. Per quanto riguarda il percorso creativo, dipende dai casi; a volte mi appunto alcune parole chiave che riesco a sviluppare di getto successivamente, altre prendo spunto dai fatti di cronaca, altre ancora invece è necessario un lavoro studiato nei minimi dettagli e pianificato'' ha rivelato Gaia.

Tecla si è dichiarata concorde alla collega e ha aggiunto: ''Leggere tanto aiuta molto, anche approcciarsi ai libri brutti perché in questo modo capisci cosa non vuoi fare. Le idee per le mie storie nascono spesso dal nulla nei momenti meno opportuni, per questo le appunto su un taccuino o mi mando messaggi vocali in chat appena posso. Questo romanzo in particolare ha avuto un tempo di stesura di cinque anni, la storia è stata subito chiara, ma avevo l’impressione che fosse sempre incompleta e che fosse sempre necessario raffinare alcuni punti''.
L’incontro si è concluso con un gustoso rinfresco e con la possibilità per i partecipanti di parlare direttamente con le scrittrici e acquistare le loro opere.

Il Festival è proseguito oggi pomeriggio con letture per bambini e ragazzi alla presenza del pittore B Simo. Alle 21, presso l’Auditorium di Via Parini, l’attrice Maddalena Crippa interpreterà con intensità e intelligenza Penelope, una Penelope lucida e astuta. Biglietti disponibili online o presso le casse del cineteatro.
Per rimanere aggiornati sui futuri eventi in programma per il Festival, si consiglia la consultazione del sito della Pro Loco e del Comune di Casatenovo, oltre che delle rispettive pagine Facebook e Instagram.
C.Fu.