Maresso: messa solenne per la festa del S.Crocifisso
Una giornata molto importante per la comunità parrocchiale di Maresso che, domenica 14 settembre, si è riunita nella chiesa dedicata ai Santi Faustino e Giovita per celebrare la festa del S.Crocifisso Miracoloso.

Risalente al XVI secolo e originariamente collocato presso la basilica di Sant’Ambrogio a Milano, il Crocifisso era ''da tempo antico'' venerato dai milanesi. Tuttavia, nel dicembre 1869, a causa di urgenti lavori di ristrutturazione della chiesa, monsignor Francesco M.Rossi, prevosto della basilica e vicario generale della diocesi, lo rimosse e decise di donarlo, insieme alle statue della Madonna addolorata e del discepolo prediletto (Giovanni), a tutti i maressesi a titolo di conoscenza e amicizia personale con Don Alessandro Bollati, allora parroco di Maresso.
La comunità accolse con grande gioia l’arrivo del Crocifisso e, ancora oggi, gli è molto devota. I fedeli non mancano di attribuirgli speciali grazie, come ne fanno fede gli ex-voto e l’immancabile immaginetta che si trova in tutte le case di Maresso.
Anche la solenne celebrazione di domenica si è aperta con un momento molto significativo: l’incensazione al Crocifisso. Un gesto di onore e devozione che simboleggia la preghiera, la grazia divina e il legame tra il cielo e la terra, dove il fumo dell'incenso rappresenta l'ascesa delle preghiere a Dio.
La messa solenne è stata presieduta da don Giuseppe Cotugno, attuale parroco di Cassago e decano di Missaglia, alla presenza di don Carlo Pirotta e don Guido Limonta, rispettivamente prevosto e vicario della comunità.

Nel corso dell’omelia don Giuseppe ha esortato i fedeli a ''utilizzare la logica della croce tra gli amici, al lavoro e nella comunità cristiana e anche in ambiti più difficili come impegno politico e impegno sociale e il mondo della scuola''.
''Facciamo festa ed esaltiamo la croce perché questa speranza ci è data ancora oggi e in modo speciale alla comunità di Maresso che ospita un simbolo che ha un valore altissimo storicamente, artisticamente e ancora di più se pensiamo che davanti a questo crocifisso persone semplici hanno trovato attraverso la preghiera un motivo di speranza per la loro vita, e loro stessi hanno poi donato e trasmesso questo tesoro agli altri'' ha concluso il sacerdote.
Ad accompagnare la liturgia, fedeli e cantori che hanno eseguito numerosi canti e preghiere in un clima di festa e profonda spiritualità. Tra i fedeli era presente anche Paolo Redaelli, sindaco di Missaglia.

Infine, prima della conclusione, don Carlo ha espresso parole di ringraziamento verso don Giuseppe, la corale e tutti i presenti. Da parte sua, il decano ha ringraziato la comunità di Maresso e ha esortato i fedeli nel proseguire la devozione verso il Crocifisso e, spinti dalla comunione fraterna, ''nell’aiutarsi gli uni gli altri a portare insieme le croci degli altri anche nelle difficoltà''.
Al termine della funzione, il sacerdote ha ricordato che le celebrazioni proseguiranno domenica sera alle 20.30 con la processione e lunedì, sempre alle 20.30, con una messa a suffragio dei defunti presso il cimitero.

Don Giuseppe Cotugno tra don Carlo Pirotta (a sinistra) e don Guido Limonta)
Risalente al XVI secolo e originariamente collocato presso la basilica di Sant’Ambrogio a Milano, il Crocifisso era ''da tempo antico'' venerato dai milanesi. Tuttavia, nel dicembre 1869, a causa di urgenti lavori di ristrutturazione della chiesa, monsignor Francesco M.Rossi, prevosto della basilica e vicario generale della diocesi, lo rimosse e decise di donarlo, insieme alle statue della Madonna addolorata e del discepolo prediletto (Giovanni), a tutti i maressesi a titolo di conoscenza e amicizia personale con Don Alessandro Bollati, allora parroco di Maresso.
La comunità accolse con grande gioia l’arrivo del Crocifisso e, ancora oggi, gli è molto devota. I fedeli non mancano di attribuirgli speciali grazie, come ne fanno fede gli ex-voto e l’immancabile immaginetta che si trova in tutte le case di Maresso.
Anche la solenne celebrazione di domenica si è aperta con un momento molto significativo: l’incensazione al Crocifisso. Un gesto di onore e devozione che simboleggia la preghiera, la grazia divina e il legame tra il cielo e la terra, dove il fumo dell'incenso rappresenta l'ascesa delle preghiere a Dio.
La messa solenne è stata presieduta da don Giuseppe Cotugno, attuale parroco di Cassago e decano di Missaglia, alla presenza di don Carlo Pirotta e don Guido Limonta, rispettivamente prevosto e vicario della comunità.

Nel corso dell’omelia don Giuseppe ha esortato i fedeli a ''utilizzare la logica della croce tra gli amici, al lavoro e nella comunità cristiana e anche in ambiti più difficili come impegno politico e impegno sociale e il mondo della scuola''.
''Facciamo festa ed esaltiamo la croce perché questa speranza ci è data ancora oggi e in modo speciale alla comunità di Maresso che ospita un simbolo che ha un valore altissimo storicamente, artisticamente e ancora di più se pensiamo che davanti a questo crocifisso persone semplici hanno trovato attraverso la preghiera un motivo di speranza per la loro vita, e loro stessi hanno poi donato e trasmesso questo tesoro agli altri'' ha concluso il sacerdote.
Ad accompagnare la liturgia, fedeli e cantori che hanno eseguito numerosi canti e preghiere in un clima di festa e profonda spiritualità. Tra i fedeli era presente anche Paolo Redaelli, sindaco di Missaglia.

Infine, prima della conclusione, don Carlo ha espresso parole di ringraziamento verso don Giuseppe, la corale e tutti i presenti. Da parte sua, il decano ha ringraziato la comunità di Maresso e ha esortato i fedeli nel proseguire la devozione verso il Crocifisso e, spinti dalla comunione fraterna, ''nell’aiutarsi gli uni gli altri a portare insieme le croci degli altri anche nelle difficoltà''.
Al termine della funzione, il sacerdote ha ricordato che le celebrazioni proseguiranno domenica sera alle 20.30 con la processione e lunedì, sempre alle 20.30, con una messa a suffragio dei defunti presso il cimitero.
G.S.