Docenti del Greppi: condanniamo ogni forma di occupazione apartheid e genocidio e le atrocità contro il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo la nota integrale- corredata da una mozione - a firma del collegio docenti dell'Istituto superiore Greppi di Monticello sulla situazione a Gaza:

Il collegio docenti del Greppi ha approvato all’unanimità una mozione di condanna di ogni forma di occupazione, apartheid e genocidio, con particolare riferimento alle atrocità compiute nei confronti del popolo palestinese.

Nota
''Il collegio dei docenti (una sorta di parlamento della scuola, e cioè un organo tecnico che riunisce i docenti, è presieduto dal dirigente, e ha il compito di deliberare collegialmente l’indirizzo didattico, educativo e formativo della scuola) dell’Istituto Alessandro Greppi di Monticello Brianza ha approvato all’unanimità, nella seduta del 12 settembre, una mozione che condanna ogni forma di occupazione, apartheid e genocidio, con particolare riferimento alla situazione in Palestina e a Gaza. La mozione rappresenta «una presa di posizione chiara e pubblica a favore della pace, della dignità̀ umana e della legalità̀ internazionale» e impegna i docenti a «promuovere momenti di riflessione pubblica''.
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La scuola non può essere neutrale di fronte alla disumanità̀ e all’ingiustizia: ''Se educare è anche un atto politico e morale, allora implica la responsabilità di scegliere da che parte stare, soprattutto nei momenti storici in cui i valori fondanti della convivenza civile vengono messi in discussione''.

Il collegio dei docenti dell'Istituto Alessandro Greppi di Monticello Brianza

MOZIONE: “La scuola non è neutrale: mozione per la condanna di ogni forma di occupazione, apartheid e genocidio.”

PREMESSA 

Riteniamo che il nostro lavoro richieda di osservare criticamente la realtà, di riconoscerne le dinamiche, di nominarle per ciò che sono e di assumersi la responsabilità di prendere consapevolmente posizione. Se educare è anche un atto politico e morale, allora implica la responsabilità di scegliere da che parte stare, soprattutto nei momenti storici in cui i valori fondanti della convivenza civile vengono messi in discussione.

Il popolo palestinese, soprattutto a Gaza, è sprofondato negli ultimi due anni in una crisi umanitaria di forme e dimensioni estreme che molte voci autorevoli della comunità internazionale definiscono genocidio.

Chiediamo che il nostro paese e l’Unione Europea prendano posizione contro il progetto di sistematica occupazione militare dei territori, di discriminazione e di segregazione dei palestinesi da parte di Israele.

La guerra, il riarmo, la cancellazione del diritto internazionale e il ritorno a logiche inaccettabili di colonialismo e apartheid devono essere oggetto del dibattito pubblico e dell’attenzione dei governi.

È nostro dovere denunciarlo ed esigere l’individuazione di soluzioni diplomatiche che portino alla fine delle ostilità.

Il governo di Israele continua ad agire impunemente, con l’appoggio o il silenzio complice di Europa e Stati Uniti. Usa indiscriminatamente la violenza contro la popolazione civile e la fame come arma. Medici, giornalisti, insegnanti, studenti ma anche mamme e bambini sono considerati alla stregua di obiettivi di guerra. Tutto ciò che è stato lungamente costruito da una società è sistematicamente ridotto in polvere e cenere. Ci uniamo a quella parte dell’opinione pubblica nazionale, europea e internazionale, che si sta mobilitando contro le barbarie e il massacro.

Alla ripresa dell’anno scolastico in Italia, è bene ricordare che, secondo l’UNRWA, a Gaza 660.000 bambini e ragazzi saranno privati dell’istruzione per il terzo anno consecutivo.

In base a tutto quanto sin qui premesso, IL COLLEGIO DOCENTI DELL’ISTITUTO Alessandro Greppi

DELIBERA

-di esprimere una ferma condanna contro ogni forma di occupazione, terrorismo, apartheid, colonialismo e genocidio, con particolare riferimento alla situazione in Palestina;
-di promuovere, fin dall’inizio dell’anno scolastico, momenti di riflessione pubblica, anche in collaborazione con gli studenti, le famiglie e il territorio, sui temi della pace, dei diritti umani e del diritto internazionale;
-di trasmettere la mozione ai media e ai giornali locali e nazionali, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica;
-di ribadire con forza che la scuola non può essere neutrale di fronte alla disumanità̀ e all’ingiustizia, e che il nostro ruolo educativo implica una presa di posizione chiara e pubblica a favore della pace, della dignità̀ umana e della legalità̀ internazionale.
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