Nibionno: ospitato nel 2022 dopo la fuga dalla guerra in Ucraina, torna...da laureato
Tre anni fa, un giovane ucraino di 18 anni, di nome Vlad, arrivava insieme a sua madre e alla sorella Valona a Nibionno, come profugo in fuga dalla guerra. Oggi, quel giovane ragazzo è tornato nel paese che lo ha accolto: stavolta non come rifugiato, bensì con in tasca una laurea in economia, con un sorriso che racconta di speranza e di una forza incredibile.
La sua storia è quella di una famiglia distrutta dalla guerra ma anche di rinascita, di uno sguardo rivolto al futuro. Il sogno di tornare in famiglia per Vlad Mekushkin, purtroppo, è stato segnato dalla perdita del padre, tragicamente ucciso sotto i bombardamenti. Eppure, nonostante la sofferenza, Vlad ha saputo trasformare il dolore in determinazione. La sua laurea, conquistata online durante gli attacchi e i bombardamenti, è il simbolo della sua resilienza e della sua voglia di guardare avanti.
Nel 2022, la Prefettura, nella fattispecie la dottoressa Motolese, aveva contattato il sindaco Laura Di Terlizzi informandola che una famiglia di profughi ucraini, in fuga dalla guerra, non aveva una sistemazione: nessuna esitazione o pensiero davanti a quella richiesta e anzi è arrivata immediata la risposta del Comune ad accogliere la famiglia, trovando una sistemazione presso Casa Maria delle Grazie, nell’appartamento dependance che viene utilizzato per le ospiti che fanno un percorso più avanzato di ritorno alla normalità.
''In quel momento l’appartamento era libero e abbiamo potuto collocarli lì, dove avevano un minimo di autonomia – spiega la prima cittadina - Sono state persone che si sono fatte volere bene da subito: molto riservate, discrete ed educate. Vlad era un ragazzo giovane con un grande senso del dovere, del rispetto e della famiglia; mentre la sorella Valona (all’epoca aveva 10 anni, ndr), molto taciturna, sorrideva sempre. La prima parola che hanno imparato è stata dire grazie. Non chiedevano mai nulla: eravamo noi che portavamo vestiti, cibi e tutto ciò che potesse servire loro. Erano molto discreti ed umili nel loro vivere ed essere''.
Nonostante le difficoltà, non appena la situazione in Ucraina sembrò stabilizzarsi, Vlad e la sua famiglia decisero di tornare a casa: il padre, chiamato al fronte a combattere, ha purtroppo lasciato la vita sul campo, raggiunto dalle bombe russe.
La guerra, sebbene lontana 80 chilometri da casa loro, continua ad incombere sulle loro vite, costringendoli a convivere con la paura quotidiana: ''L’abitudine del terrore, della paura, dell’andare a letto la notte sapendo che almeno 3-4 volte si sveglieranno con i rumori dei bombardamenti (120 droni e bombe al giorno che sentono in lontananza), non fa venire meno il grande amore per la loro patria e il posto dove stanno vivendo'' ha proseguito Di Terlizzi.
Nel frattempo, Vlad non ha mai smesso di studiare. Nonostante la guerra che imperversa, è riuscito a laurearsi in economia, sostenendo gli esami online tra un bombardamento e l'altro: un risultato straordinario che racconta la sua forza di volontà e la sua determinazione. La legge marziale in Ucraina (il paese ha dichiarato lo stato di emergenza e la legge marziale subito dopo l'invasione russa nel febbraio del 2022. Il governo ucraino ha imposto restrizioni sui viaggi all'estero per evitare che i giovani uomini, che sono considerati riservisti per l'esercito, abbandonino il paese e non rispondano alla chiamata alle armi) impone delle restrizioni e Vlad, compiuti i 22 anni, non potrà più uscire dal paese, tuttavia ha deciso di fare una sorpresa al paese che lo ha accolto: preso un volo e diversi pullman, ha raggiunto Nibionno. Così, l’augurio di poter essere riabbracciato da turista che gli aveva dato il sindaco Di Terlizzi salutandolo al momento del rientro in patria, si è avverato.
''Ci ha fatto una bella sorpresa – ha precisato la prima cittadina- ed è venuto a trascorrere qualche giorno prima di iniziare l’attività post laurea, avendo già un posto per lo stage. C’è già un bel profilo che si delinea per lui dal punto di vista lavorativo proprio perché il ragazzo è molto serio e ha voglia di fare: sente una grande responsabilità, essendo venuto a mancare il papà ed avendo i nonni che abitano lì vicino ed avanzano con gli anni. Sta bene e il sogno di un futuro sereno lo accompagna, anche se la sua famiglia non è più completa''.
È ospite a casa di Anna Sarnataro, presidente di Un Atomo di Ossigeno che, con il sodalizio nato in memoria del figlio, ha aiutato il sindaco a gestire la permanenza dei profughi ucraini in paese.''Mi ha fatto piacere rivedere Vlad - ha riferito Di Terlizzi - mi ha aperto il cuore, mi ha abbracciato e mi ha detto che non dimenticherà mai cosa abbiamo fatto per lui e la sua famiglia, ovvero il fatto di averli accolti nella nostra comunità, nelle nostre case e famiglie: abbiamo aperto loro il nostro cuore e lui lo porterà sempre nel cuore''.
L’ultimo giorno prima di ripartire per l’Ucraina Vlad e la sorella Valona erano andati nell’ufficio del sindaco con una scatola di cioccolatini in segno di gratitudine, ringraziandola di aver aperto loro le braccia e di avere offerto un aiuto concreto a questa famiglia che cercava riparo dalla guerra.
''Quella di Vlad – ha sostenuto il sindaco - è una bellissima storia che ha un lieto fine e che ci ha toccati davvero tutti: un frammento di dolore, ma anche di forza e rinascita. Ho detto che Nibionno avrà le porte sempre aperte per lui e la sua famiglia. Tutti noi nibionnesi portiamo nel cuore la loro educazione, la loro discrezione, il loro profondo desiderio di non essere d’intralcio a nessuno. Una dignità silenziosa che ci ha insegnato molto. Nel caso in cui dovessero avere la necessità di avere bisogno di una famiglia, di una casa, per persone come loro non ci saranno problemi e saremo ben felici di averli ancora tra noi. Ho dato il mio abbraccio alla cara mamma e a Valona''.
La storia di Vlad parla di guerra, della guerra che si consuma nel cuore dell’Europa ma anche di gesti di solidarietà e speranza: la speranza di tornare a vivere e a sognare un futuro.
La sua storia è quella di una famiglia distrutta dalla guerra ma anche di rinascita, di uno sguardo rivolto al futuro. Il sogno di tornare in famiglia per Vlad Mekushkin, purtroppo, è stato segnato dalla perdita del padre, tragicamente ucciso sotto i bombardamenti. Eppure, nonostante la sofferenza, Vlad ha saputo trasformare il dolore in determinazione. La sua laurea, conquistata online durante gli attacchi e i bombardamenti, è il simbolo della sua resilienza e della sua voglia di guardare avanti.

''In quel momento l’appartamento era libero e abbiamo potuto collocarli lì, dove avevano un minimo di autonomia – spiega la prima cittadina - Sono state persone che si sono fatte volere bene da subito: molto riservate, discrete ed educate. Vlad era un ragazzo giovane con un grande senso del dovere, del rispetto e della famiglia; mentre la sorella Valona (all’epoca aveva 10 anni, ndr), molto taciturna, sorrideva sempre. La prima parola che hanno imparato è stata dire grazie. Non chiedevano mai nulla: eravamo noi che portavamo vestiti, cibi e tutto ciò che potesse servire loro. Erano molto discreti ed umili nel loro vivere ed essere''.

La guerra, sebbene lontana 80 chilometri da casa loro, continua ad incombere sulle loro vite, costringendoli a convivere con la paura quotidiana: ''L’abitudine del terrore, della paura, dell’andare a letto la notte sapendo che almeno 3-4 volte si sveglieranno con i rumori dei bombardamenti (120 droni e bombe al giorno che sentono in lontananza), non fa venire meno il grande amore per la loro patria e il posto dove stanno vivendo'' ha proseguito Di Terlizzi.
Nel frattempo, Vlad non ha mai smesso di studiare. Nonostante la guerra che imperversa, è riuscito a laurearsi in economia, sostenendo gli esami online tra un bombardamento e l'altro: un risultato straordinario che racconta la sua forza di volontà e la sua determinazione. La legge marziale in Ucraina (il paese ha dichiarato lo stato di emergenza e la legge marziale subito dopo l'invasione russa nel febbraio del 2022. Il governo ucraino ha imposto restrizioni sui viaggi all'estero per evitare che i giovani uomini, che sono considerati riservisti per l'esercito, abbandonino il paese e non rispondano alla chiamata alle armi) impone delle restrizioni e Vlad, compiuti i 22 anni, non potrà più uscire dal paese, tuttavia ha deciso di fare una sorpresa al paese che lo ha accolto: preso un volo e diversi pullman, ha raggiunto Nibionno. Così, l’augurio di poter essere riabbracciato da turista che gli aveva dato il sindaco Di Terlizzi salutandolo al momento del rientro in patria, si è avverato.
''Ci ha fatto una bella sorpresa – ha precisato la prima cittadina- ed è venuto a trascorrere qualche giorno prima di iniziare l’attività post laurea, avendo già un posto per lo stage. C’è già un bel profilo che si delinea per lui dal punto di vista lavorativo proprio perché il ragazzo è molto serio e ha voglia di fare: sente una grande responsabilità, essendo venuto a mancare il papà ed avendo i nonni che abitano lì vicino ed avanzano con gli anni. Sta bene e il sogno di un futuro sereno lo accompagna, anche se la sua famiglia non è più completa''.
È ospite a casa di Anna Sarnataro, presidente di Un Atomo di Ossigeno che, con il sodalizio nato in memoria del figlio, ha aiutato il sindaco a gestire la permanenza dei profughi ucraini in paese.''Mi ha fatto piacere rivedere Vlad - ha riferito Di Terlizzi - mi ha aperto il cuore, mi ha abbracciato e mi ha detto che non dimenticherà mai cosa abbiamo fatto per lui e la sua famiglia, ovvero il fatto di averli accolti nella nostra comunità, nelle nostre case e famiglie: abbiamo aperto loro il nostro cuore e lui lo porterà sempre nel cuore''.
L’ultimo giorno prima di ripartire per l’Ucraina Vlad e la sorella Valona erano andati nell’ufficio del sindaco con una scatola di cioccolatini in segno di gratitudine, ringraziandola di aver aperto loro le braccia e di avere offerto un aiuto concreto a questa famiglia che cercava riparo dalla guerra.
''Quella di Vlad – ha sostenuto il sindaco - è una bellissima storia che ha un lieto fine e che ci ha toccati davvero tutti: un frammento di dolore, ma anche di forza e rinascita. Ho detto che Nibionno avrà le porte sempre aperte per lui e la sua famiglia. Tutti noi nibionnesi portiamo nel cuore la loro educazione, la loro discrezione, il loro profondo desiderio di non essere d’intralcio a nessuno. Una dignità silenziosa che ci ha insegnato molto. Nel caso in cui dovessero avere la necessità di avere bisogno di una famiglia, di una casa, per persone come loro non ci saranno problemi e saremo ben felici di averli ancora tra noi. Ho dato il mio abbraccio alla cara mamma e a Valona''.
La storia di Vlad parla di guerra, della guerra che si consuma nel cuore dell’Europa ma anche di gesti di solidarietà e speranza: la speranza di tornare a vivere e a sognare un futuro.
M.Mau.