Bulciago finisce di nuovo sott'acqua: esasperati gli amministratori
Anche quest'oggi il maltempo ha messo in ginocchio Bulciago. Le strade - nell'area adiacente l'ex cementeria, al confine con Cassago - si sono di nuovo riempite di fanghiglia e detriti, i collegamenti ferroviari sono stati sospesi e i volontari della Protezione Civile hanno lavorato senza sosta per garantire la viabilità, da poco interamente ripristinata dopo la temporanea chiusura della SS342 e delle arterie che collegano quest'ultima ai due comuni.
Dalle testimonianze raccolte emerge un sentimento comune: la frustrazione di chi vive e lavora sul territorio e chiede soluzioni strutturali, non più interventi tampone.

Il proprietario dell'Hotel Arrigoni di Via Roma, una delle zone più fragili dal punto di vista idrogeologico poichè attraversata dal torrente Bevera - esondato anche oggi - racconta di un problema ormai ciclico che, a ogni temporale, si ripresenta identico. Indica come punto critico ''la strozzatura della ferrovia che impedisce all’acqua di defluire da una parte all’altra dei binari'' e spiega di aver perso diversi clienti, tra disdette e partenze anticipate. ''Si decidano a fare qualcosa una volta per tutte… Siamo davvero stanchi di non poter uscire di casa'' è lo sfogo che riassume l’esasperazione dell'operatore.
Dal Comune, il sindaco Luca Cattaneo descrive una situazione che ''esplode quando arriva da noi'' in un'area già di per sé parecchio problematica. L’amministrazione, che rivendica risorse limitate, annuncia a breve l’invio di una comunicazione ufficiale per aprire un tavolo tra tutti gli enti coinvolti e definire un percorso condiviso. ''Siamo davvero stufi. Dobbiamo trovare una soluzione definitiva. Basta. Se ci fosse un intervento unico da fare, lo avremmo già fatto. Se non ci si siede a parlarne, la vera risoluzione non arriva. È impensabile affrontare ogni volta tutto questo'' ha aggiunto il primo cittadino.
Nel frattempo, Cattaneo ringrazia il gruppo comunale di Merate, arrivato in supporto per la rimozione del fango, e i mezzi messi a disposizione dalla Provincia. L’amministrazione si dimostra ancor più riconoscente nei confronti dei propri volontari di Protezione Civile: ''Ci sono qui persone in piedi dalle 4 del mattino. Impensabile continuare così, anche nei loro confronti''.

Sul territorio, infatti, il coordinatore della Protezione Civile Riccardo Ghezzi segue dall’alba le operazioni con il gruppo, impegnato prima per l’incendio avvenuto a Cremella, poi nella messa in sicurezza dei punti più colpiti e nella pulizia della zona verso la stazione di Cassago. Sempre in prima linea, i volontari non nascondono però l'esasperazione e la fatica legati a interventi divenuti quasi all'ordine del giorno. ''Siamo operativi sul territorio e già questo richiede fatica, se in più dobbiamo occuparci anche del lato provinciale, diventa davvero impossibile. Si tratta di una situazione che sta diventando sempre più insostenibile, soprattutto considerando che gli interventi di prima battuta sono proprio quelli dei volontari" le parole del bulciaghese.
Dalla necessità di un piano organico condiviso alla tutela delle attività economiche locali, la richiesta è univoca: basta emergenze ripetute, servono interventi duraturi.

Anche il capogruppo di maggioranza in consiglio comunale Antonino Filippone conferma la gravità del quadro: ''Mai viste quattro alluvioni in un anno''. Il segno, dice l'amministratore, ''di una fragilità che non può essere affrontata solo a livello comunale e che richiede l’assunzione di seria responsabilità da parte di tutte le autorità competenti''.

Nel frattempo, come dicevamo, la circolazione viabilistica è stata ripristinata e anche quella ferrroviaria: il Besanino è tornato a viaggiare lungo la Lecco-Milano via Molteno; diversi i treni cancellati nella tarda mattinata odierna nel tratto compreso tra le stazioni di Costa Masnaga e Besana, sino alla chiusura dell'emergenza.
Dalle testimonianze raccolte emerge un sentimento comune: la frustrazione di chi vive e lavora sul territorio e chiede soluzioni strutturali, non più interventi tampone.

Il proprietario dell'Hotel Arrigoni di Via Roma, una delle zone più fragili dal punto di vista idrogeologico poichè attraversata dal torrente Bevera - esondato anche oggi - racconta di un problema ormai ciclico che, a ogni temporale, si ripresenta identico. Indica come punto critico ''la strozzatura della ferrovia che impedisce all’acqua di defluire da una parte all’altra dei binari'' e spiega di aver perso diversi clienti, tra disdette e partenze anticipate. ''Si decidano a fare qualcosa una volta per tutte… Siamo davvero stanchi di non poter uscire di casa'' è lo sfogo che riassume l’esasperazione dell'operatore.

Nel frattempo, Cattaneo ringrazia il gruppo comunale di Merate, arrivato in supporto per la rimozione del fango, e i mezzi messi a disposizione dalla Provincia. L’amministrazione si dimostra ancor più riconoscente nei confronti dei propri volontari di Protezione Civile: ''Ci sono qui persone in piedi dalle 4 del mattino. Impensabile continuare così, anche nei loro confronti''.

Sul territorio, infatti, il coordinatore della Protezione Civile Riccardo Ghezzi segue dall’alba le operazioni con il gruppo, impegnato prima per l’incendio avvenuto a Cremella, poi nella messa in sicurezza dei punti più colpiti e nella pulizia della zona verso la stazione di Cassago. Sempre in prima linea, i volontari non nascondono però l'esasperazione e la fatica legati a interventi divenuti quasi all'ordine del giorno. ''Siamo operativi sul territorio e già questo richiede fatica, se in più dobbiamo occuparci anche del lato provinciale, diventa davvero impossibile. Si tratta di una situazione che sta diventando sempre più insostenibile, soprattutto considerando che gli interventi di prima battuta sono proprio quelli dei volontari" le parole del bulciaghese.
Dalla necessità di un piano organico condiviso alla tutela delle attività economiche locali, la richiesta è univoca: basta emergenze ripetute, servono interventi duraturi.

Anche il capogruppo di maggioranza in consiglio comunale Antonino Filippone conferma la gravità del quadro: ''Mai viste quattro alluvioni in un anno''. Il segno, dice l'amministratore, ''di una fragilità che non può essere affrontata solo a livello comunale e che richiede l’assunzione di seria responsabilità da parte di tutte le autorità competenti''.

Nel frattempo, come dicevamo, la circolazione viabilistica è stata ripristinata e anche quella ferrroviaria: il Besanino è tornato a viaggiare lungo la Lecco-Milano via Molteno; diversi i treni cancellati nella tarda mattinata odierna nel tratto compreso tra le stazioni di Costa Masnaga e Besana, sino alla chiusura dell'emergenza.
M.E.