Cremella: dichiarati inagibili i sette appartamenti coinvolti nel rogo. L'origine forse è dolosa

Tutte le ipotesi restano aperte, pure quella del dolo che pare proprio la pista presa in esame dagli inquirenti. L'incendio divampato questa notte a Cremella non sarebbe di natura accidentale: molto di più di questo al momento non si sa. Bocche cucite da parte di chi – fra Vigili del Fuoco e Carabinieri – si sta occupando degli accertamenti per ricostruire con esattezza quanto accaduto intorno alle 3 di questa notte in Via San Giovanni fra i civici 36 e 38, nel cuore del paese, dove insiste la porzione di cascinale scenario del rogo. 
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Sette gli appartamenti andati (totalmente o in parte) distrutti; tutti sono stati dichiarati inagibili al termine delle indagini condotte dai tecnici del Vigili del Fuoco, con la dozzina o poco più di sfollati e costretti a trovare, perlomeno in questi primi giorni, riparo da amici o familiari. 
Alcuni di loro sono rimasti feriti o intossicati – compreso un vigile del fuoco colpito alla schiena da alcuni detriti precipitatigli addosso durante le operazioni di soccorso - ma nessuno versa in gravi condizioni. 

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''Sappiamo che mamma e bambina precauzionalmente trasportate in ospedale per via del fumo inalato sono state dimesse. Restano ricoverate altre due persone'' ci ha detto il sindaco Cristina Brusadelli al termine di una serie di riunioni portate avanti per l'intera giornata, alla presenza anche del vicesindaco Marco Testori. ''Avevamo già recuperato una serie di brandine da mettere a disposizione dei residenti sfollati, ma per ora si sono arrangiati in altro modo e non risulta necessario. Entro questa sera potranno invece rientrare in casa gli inquilini degli alloggi comunali di Via Sessa, che erano stati evacuati a scopo precauzionale per via del fumo''.
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Tornando agli occupanti del cascinale andato a fuoco, i tempi di rientro non si preannunciano affatto brevi. Gran parte dell'edificio ha riportato conseguenze strutturali pesanti, fra tetto collassato e solette danneggiate. Per altri invece i danni sono di minore entità, ma comunque significativi; serviranno tempo e ingenti risorse affinchè la situazione possa tornare alla normalità.
Un vero e proprio incubo quello vissuto dagli occupanti della palazzina tra Via Sessa e Via San Giovanni, iniziato intorno alle 3 di questa notte, quando le fiamme hanno iniziato a propagarsi rapidamente, avvolgendo la copertura, ma anche molte altre parti della struttura.
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I Vigili del Fuoco sono intervenuti con dieci mezzi e diverse squadre, incluse tre autopompe, tre autobotti, un carro aria e un funzionario tecnico, supportati anche dal personale sanitario e dalle forze dell'ordine. Le operazioni di spegnimento - non semplici a livello logistico per via delle arterie strette e degli spazi angusti di cui si compone il centro storico del paese - sono proseguite per l'intera notte, mentre quest'oggi è stata completata una prima messa in sicurezza complessiva dell'area.
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Fronteggiata l'emergenza, le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Merate – in particolare della stazione di Cremella - e dal Nucleo investigativo regionale dei Vigili del Fuoco, hanno potuto entrare nel vivo per accertare l'origine del rogo. A questo proposito una serie di elementi avrebbero contribuito ad assegnare all'incendio – rispetto al quale è stata notiziata anche la Procura della Repubblica - una probabile causa dolosa. Un contributo utile ai fini investigativi, potrebbe giungere dal sistema di videosorveglianza comunale che monitora da più punti, il piccolo centro storico cremellese, scenario a tutti gli effetti di una potenziale strage che ha lasciato attonita l'amministrazione comunale e la comunità tutta.
G.C.
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