Campofiorenzo: il grazie alle tre suore che lasciano la comunità

La scorsa domenica 21 settembre la comunità di Campofiorenzo ha vissuto un momento di intensa commozione nel salutare suor Anna Terenghi, suor Gabriella Orsi e suor Camilla Proserpio, in partenza dopo un breve ma significativo periodo trascorso nella comunità pastorale di Casatenovo.
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Da sinistra suor Camilla Proserpio, suor Gabriella Orsi e suor Anna Terenghi

Durante la celebrazione eucaristica, il parroco don Massimo Santambrogio ha espresso con parole profonde il sentimento condiviso dai fedeli. ''Intorno a questa mensa – ha detto nell’omelia – diamo il saluto alle nostre tre sorelle che in pochi anni hanno condiviso il cammino nella nostra comunità. Che cosa lasciano a noi? Non hanno costruito niente, non hanno inventato gruppi, non hanno rivoluzionato la pastorale. Semplicemente hanno condiviso la vita: hanno pregato con noi, hanno portato pesi e gioie, hanno ascoltato, confortato e incoraggiato. Questo è qualcosa di prezioso: la bellezza dell’ordinario, dove si è presenti senza fare troppo rumore''.
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Il parroco ha poi richiamato le parole di Ada Bianchi, fondatrice della Congregazione delle Serve di Gesù Cristo di Agrate, alla quale le tre suore appartengono: ''Sia la sorella lampada ardente quando è davanti al tabernacolo e, portando Dio con sé, ritorni alle opere di zelo e agli uffici ai quali la carità la chiama''.
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La lettura del messaggio a nome del consiglio pastorale

Anche il consiglio pastorale ha voluto ringraziare le religiose a nome di tutta la comunità: ''Cara suor Anna, cara suor Gabriella, cara suor Camilla. La voce che ora sentite leggere questo saluto vuole essere la voce della comunità parrocchiale di Campofiorenzo, unita a tutta la comunità pastorale di Casatenovo ed il contenuto di queste parole – poche - ma vogliono essere semplicemente un grazie. Grazie che consegnano a voi con il compito di raggiungere la Congregazione delle Serve di Gesù Cristo di Agrate che voi avete rappresentato in mezzo a noi. La vostra presenza tra noi è stata una pagina non piccola e non trascurabile della nostra storia di cui anche voi avete scritto qualche preziosa riga. Righe scritte con parole e gesti, righe scritte con silenzio e la preghiera, righe scritte con l’inchiostro di Dio. Di cosa allora vi possiamo ringraziare? Semplicemente non in un modo banale. Per essere state presenti. Per aver abitato il nostro paese, condiviso gioie e dolori, fatiche e speranze. Per averci ricordato che la vita non ci appartiene ma va donata e posta nelle mani del buon Dio. Per non aver mai preteso ringraziamenti ma semmai grazie da Dio. Conosciamo e immaginiamo la vostra fatica nel lasciare questa comunità o comunque nel ripartire ancora una volta da capo. Grazie e che il Signore vi benedica per il bene che avete fatto tra noi. Grazie e conservateci nel cuore''.
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Don Eusebio Stefanoni e alle sue spalle il parroco don Massimo Santambrogio

Al termine della messa alla presenza del vicario don Eusebio Stefanoni, don Massimo ha consegnato alle tre suore un’icona della Madonna Nera di Czestochowa, patrona di Campofiorenzo, come segno di affetto e riconoscenza. 
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Da parte loro, le tre sorelle hanno espresso parole di sincera gratitudine per l’accoglienza ricevuta, ringraziando la comunità per l’affetto dimostrato e augurando a tutti di custodire nel cuore le esperienze condivise in questi anni, segni preziosi di un cammino vissuto insieme nella fede. La loro missione continuerà ora in altre comunità dei paesi limitrofi, mentre a Casatenovo sono attese nuove sorelle che proseguiranno il servizio di testimonianza e vicinanza spirituale.
Ad accompagnare la liturgia, fedeli e cantori che hanno eseguito numerosi canti e preghiere in un clima di profonda spiritualità.
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La celebrazione è coincisa anche con l’inizio delle attività oratoriane: durante la funzione erano presenti bambini e giovani della comunità, portando con la loro vivacità una nota di gioia e speranza. Ad accompagnarli nel cammino, catechisti, animatori ed educatori, ai quali è stato conferito il mandato per il nuovo anno pastorale, rendendo la giornata ancora più ricca di significato e di attesa per il futuro.
G.S.
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