Continuiamo a restare umani
Trump che delegittima apertamente l'Onu, Israele che continua imperterrito il genocidio, la flotilla per Gaza attaccata a più riprese, provocanti sconfinamenti di velivoli nei cieli dell'Est Europa … questi sono solo alcuni di quegli elementi di un assai preoccupante mosaico mondiale che rischierebbe di frastornare chiunque.
Proprio per questo occorre che un po' tutti, e non solo i cosiddetti esperti, si cerchi di contribuire a delineare alcuni punti salienti di questo apparente frustrante caos.
Mi ero già espresso in modo netto sulla triade ( Trump, Putin, Netanyahu) accomunata da logiche distruttive simili che stanno di fatto tenendo in scacco l'intera convivenza mondiale.
Anche al più comune cittadino risulta sempre più evidente come questi 3, di fatto autocrati, stiano gradualmente affossando, mascherandosi dietro strumentali nazionalismi, una delle maggiori conquiste di Civiltà e cioè il primato del Diritto Umano Universale sulle ragioni della forza. La costante “picconatura” di tutti gli Organismi preposti alla tutela di tali inviolabili Diritti ha trovato la sua più palese consacrazione ieri con l'incredibile intervento di Trump proprio nella sede Onu di New York.
Ci sarebbe materia per essere depressi, come anche riguardo all'illegittimo e ancor più sprezzante attacco appena avvenuto alla Flotilla umanitaria da parte di droni dell'esercito israeliano seppur in acque internazionali e quindi in navigazione pienamente legittima dal punto di vista del Diritto oltre che di innegabile valore partecipativo e solidale.
Invece sul fronte di una ragionevole speranza costruita dal basso giorno per giorno ecco le grandi manifestazioni del 19 e soprattutto del 22 settembre in tutta Italia con le loro prosecuzioni a veri livelli, nonostante si cerchi strumentalmente di delegittimarle amplificando gli effetti di pochissimi facinorosi rispetto alla moltitudine dei manifestanti in decine e decine realtà del Paese.
Un crescendo di mobilitazioni di ogni estrazione e con varie modalità convergenti composte soprattutto da donne e uomini comuni dove anziani, giovani e bambini caratterizzano la trasversalità della comune appartenenza all'unico genere umano.
Un'unica responsabile consapevolezza che spinge concretamente a schierarsi senza ambiguità per la difesa di inermi uomini, donne e bambini oggi a Gaza e in Palestina ma che sappia anche andare oltre i nazionalismi proprio in nome di quell'unica appartenenza e non lasciandosi irretire dalle sirene dei cinici cultori del denaro e della più bieca prepotenza.
Una particolare responsabilità sembra auspicabilmente crescere anche nel mondo della Cristianità in nome di quel Gesù di Nazareth che continua a soffrire con ogni umile oppresso e soprattutto a giacere oggi sotto quelle enormi macerie di Gaza, proprio nei luoghi anche da lui storicamente vissuti.
In questo senso la testimonianza della Comunità di Gaza nel restare anche per proteggere le persone in gravi difficoltà, siano esse cristiane o mussulmane o ebraiche, suona come il miglior esempio di umanità possibile.
Come appare significativa la costituzione di un gruppo di “Preti (e vescovi) contro il genocidio” che già conta più di 1000 adesioni (nel video dell'iniziativa svolta a Roma lunedì 22 si può riconoscere anche un nostro sacerdote locale Don Gabriele Lovati)
https://www.vita.it/la-chiesa-e-con-gaza-nasce-la-rete-preti-e-vescovi-contro-il-genocidio/
https://www.youtube.com/watch?v=5hHmiqHyE-0
Risulta pure illuminante per concretezza e umanità questo recentissimo video del card. Pizzaballa da Gerusalemme (dal 15' circa).
https://www.youtube.com/live/JEK8iX3qxUU?si=bW_Auay5j5XcWrop
Se l'azione congiunta di più fattori, compreso l'aumentare della resistenza interna in Israele al criminale governo Netanyahu come pure le progressive defezioni nell'esercito, apre il cuore e la mente alla speranza occorre accrescere ulteriormente la spinta dal basso nei confronti delle istituzioni italiane ed europee.
Se gran parte delle classi dirigenti perdono la testa noi non dobbiamo perdere il buon senso e la mobilitazione evitando di farci trascinare in logiche di guerra e violenza.
Come diceva Vik Arrigoni: Continuiamo a restare umani.
Proprio per questo occorre che un po' tutti, e non solo i cosiddetti esperti, si cerchi di contribuire a delineare alcuni punti salienti di questo apparente frustrante caos.
Mi ero già espresso in modo netto sulla triade ( Trump, Putin, Netanyahu) accomunata da logiche distruttive simili che stanno di fatto tenendo in scacco l'intera convivenza mondiale.
Anche al più comune cittadino risulta sempre più evidente come questi 3, di fatto autocrati, stiano gradualmente affossando, mascherandosi dietro strumentali nazionalismi, una delle maggiori conquiste di Civiltà e cioè il primato del Diritto Umano Universale sulle ragioni della forza. La costante “picconatura” di tutti gli Organismi preposti alla tutela di tali inviolabili Diritti ha trovato la sua più palese consacrazione ieri con l'incredibile intervento di Trump proprio nella sede Onu di New York.
Ci sarebbe materia per essere depressi, come anche riguardo all'illegittimo e ancor più sprezzante attacco appena avvenuto alla Flotilla umanitaria da parte di droni dell'esercito israeliano seppur in acque internazionali e quindi in navigazione pienamente legittima dal punto di vista del Diritto oltre che di innegabile valore partecipativo e solidale.
Invece sul fronte di una ragionevole speranza costruita dal basso giorno per giorno ecco le grandi manifestazioni del 19 e soprattutto del 22 settembre in tutta Italia con le loro prosecuzioni a veri livelli, nonostante si cerchi strumentalmente di delegittimarle amplificando gli effetti di pochissimi facinorosi rispetto alla moltitudine dei manifestanti in decine e decine realtà del Paese.
Un crescendo di mobilitazioni di ogni estrazione e con varie modalità convergenti composte soprattutto da donne e uomini comuni dove anziani, giovani e bambini caratterizzano la trasversalità della comune appartenenza all'unico genere umano.
Un'unica responsabile consapevolezza che spinge concretamente a schierarsi senza ambiguità per la difesa di inermi uomini, donne e bambini oggi a Gaza e in Palestina ma che sappia anche andare oltre i nazionalismi proprio in nome di quell'unica appartenenza e non lasciandosi irretire dalle sirene dei cinici cultori del denaro e della più bieca prepotenza.
Una particolare responsabilità sembra auspicabilmente crescere anche nel mondo della Cristianità in nome di quel Gesù di Nazareth che continua a soffrire con ogni umile oppresso e soprattutto a giacere oggi sotto quelle enormi macerie di Gaza, proprio nei luoghi anche da lui storicamente vissuti.
In questo senso la testimonianza della Comunità di Gaza nel restare anche per proteggere le persone in gravi difficoltà, siano esse cristiane o mussulmane o ebraiche, suona come il miglior esempio di umanità possibile.
Come appare significativa la costituzione di un gruppo di “Preti (e vescovi) contro il genocidio” che già conta più di 1000 adesioni (nel video dell'iniziativa svolta a Roma lunedì 22 si può riconoscere anche un nostro sacerdote locale Don Gabriele Lovati)
https://www.vita.it/la-chiesa-e-con-gaza-nasce-la-rete-preti-e-vescovi-contro-il-genocidio/
https://www.youtube.com/watch?v=5hHmiqHyE-0
Risulta pure illuminante per concretezza e umanità questo recentissimo video del card. Pizzaballa da Gerusalemme (dal 15' circa).
https://www.youtube.com/live/JEK8iX3qxUU?si=bW_Auay5j5XcWrop
Se l'azione congiunta di più fattori, compreso l'aumentare della resistenza interna in Israele al criminale governo Netanyahu come pure le progressive defezioni nell'esercito, apre il cuore e la mente alla speranza occorre accrescere ulteriormente la spinta dal basso nei confronti delle istituzioni italiane ed europee.
Se gran parte delle classi dirigenti perdono la testa noi non dobbiamo perdere il buon senso e la mobilitazione evitando di farci trascinare in logiche di guerra e violenza.
Come diceva Vik Arrigoni: Continuiamo a restare umani.
Germano Bosisio