La spedizione in Islanda e Groenlandia nel racconto di Giorgio Meroni
Da un lato i paesaggi vulcanici in ebollizione dell’Islanda, dall’altro gli antichi ghiacciai della Groenlandia; due mondi opposti, eppure uniti dalla volontà di un ristretto gruppo di ricercatori di coniugare esplorazione ambientale, innovazione tecnologica e divulgazione scientifica.

Giorgio Meroni, ingegnere di Cremella, tra il 28 agosto e il 19 settembre si è cimentato in una spedizione scientifica che ha toccato le terre dell’Islanda e della Groenlandia, un viaggio organizzato da RipartiAmo con StudioTEC e GPSBRIANZA e reso possibile dal contributo e patrocinio di alcuni comuni e associazioni locali. Insieme a lui un team d’eccellenza composto dall’architetto di Olgiate Molgora Cristian Crippa, dalle ingegnere di Oggiono Marta Longhi ed Elena Formenti, dal pilota di droni di Saronno Matteo Lonni e dall’operatore video di Cassago Mirko Tumbiolo.

''La spedizione è andata molto bene in quanto abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo posti prima di partire. Infatti siamo riusciti a esplorare nuovi territori e a mappare tramite il rilevamento Gps sentieri innovativi caratterizzati da paesaggi naturalistici, punti panoramici, rifugi e zone di interesse biologico e geologico; a tal proposito successivamente abbiamo avuto modo di pubblicare in versione sia cartacea sia digitale le mappe escursionistiche. Abbiamo poi compiuto l’analisi dei parametri ambientali del territorio e con grande sorpresa e dispiacere abbiamo scoperto un alto livello di anidride carbonica e di inquinamento, dovuto sia alla mancanza di piante sia alla presenza di diversi inceneritori. Inoltre siamo rimasti molto colpiti dal clima, ci aspettavamo temperature molto basse, mentre ci siamo ritrovati a camminare in maniche corte o solo con il maglioncino'' ha raccontato il capospedizione Meroni.

Oltre alle indagini scientifiche e ambientali, i ricercatori hanno voluto approfondire l’aspetto sociale di questi territori attraverso molteplici interviste svolte alla popolazione. ''Abbiamo intervistato gli abitanti dei villaggi prima a proposito del cambiamento climatico, poi trattando argomenti più ampi come le loro tradizioni o problematiche locali quali la depressione e l’alcolismo. Ci hanno sempre accolto con gentilezza e allegria e più volte ci hanno invitato a tornare in futuro, un invito allettante considerando anche le bellezze naturalistiche del territorio. Siamo rimasti stupefatti dagli iceberg, così come ci ha profondamente colpito la bellissima aurora boreale'' ha continuato Meroni.

Da segnalare il fatto che l’escursione sia stata organizzata in autonomia, senza il coinvolgimento di agenzie specifiche e favorendo in questo modo il turismo sostenibile a basso costo. ''Siamo riusciti a spendere poco più di 6000€ - ha affermato il capogruppo a proposito – una cifra bassissima in confronto ai costi esorbitanti proposti dalle crociere o dagli hotel. Abbiamo sfruttato alloggi economici, siamo riusciti a favorire il lavoro locale e abbiamo utilizzato spesso mezzi come i traghetti e le biciclette. Siamo stati tanto bravi nell’organizzazione quanto fortunati per il clima favorevole che ci ha permesso di rispettare l’intero programma''.
Ancora con l’Islanda e la Groenlandia nel cuore, il gruppo pensa alla sua prossima spedizione: ''Ora abbiamo avuto modo di esplorare il Nord-Ovest, ma ci piacerebbe puntare al Nord-Est, una zona più selvaggia e per questo un po’ più complessa da perlustrare. L’ideale sarebbe andarci d’inverno, così da vedere anche più animali rispetto a quest’anno'' ha concluso Meroni.
In attesa della prossima avventura, il gruppo non vede l’ora di concludere la sistemazione dei dati raccolti e delle foto fatte per organizzare un momento di condivisione di questa esperienza con gli abitanti del territorio brianzolo.

Giorgio Meroni, ingegnere di Cremella, tra il 28 agosto e il 19 settembre si è cimentato in una spedizione scientifica che ha toccato le terre dell’Islanda e della Groenlandia, un viaggio organizzato da RipartiAmo con StudioTEC e GPSBRIANZA e reso possibile dal contributo e patrocinio di alcuni comuni e associazioni locali. Insieme a lui un team d’eccellenza composto dall’architetto di Olgiate Molgora Cristian Crippa, dalle ingegnere di Oggiono Marta Longhi ed Elena Formenti, dal pilota di droni di Saronno Matteo Lonni e dall’operatore video di Cassago Mirko Tumbiolo.

''La spedizione è andata molto bene in quanto abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo posti prima di partire. Infatti siamo riusciti a esplorare nuovi territori e a mappare tramite il rilevamento Gps sentieri innovativi caratterizzati da paesaggi naturalistici, punti panoramici, rifugi e zone di interesse biologico e geologico; a tal proposito successivamente abbiamo avuto modo di pubblicare in versione sia cartacea sia digitale le mappe escursionistiche. Abbiamo poi compiuto l’analisi dei parametri ambientali del territorio e con grande sorpresa e dispiacere abbiamo scoperto un alto livello di anidride carbonica e di inquinamento, dovuto sia alla mancanza di piante sia alla presenza di diversi inceneritori. Inoltre siamo rimasti molto colpiti dal clima, ci aspettavamo temperature molto basse, mentre ci siamo ritrovati a camminare in maniche corte o solo con il maglioncino'' ha raccontato il capospedizione Meroni.

Oltre alle indagini scientifiche e ambientali, i ricercatori hanno voluto approfondire l’aspetto sociale di questi territori attraverso molteplici interviste svolte alla popolazione. ''Abbiamo intervistato gli abitanti dei villaggi prima a proposito del cambiamento climatico, poi trattando argomenti più ampi come le loro tradizioni o problematiche locali quali la depressione e l’alcolismo. Ci hanno sempre accolto con gentilezza e allegria e più volte ci hanno invitato a tornare in futuro, un invito allettante considerando anche le bellezze naturalistiche del territorio. Siamo rimasti stupefatti dagli iceberg, così come ci ha profondamente colpito la bellissima aurora boreale'' ha continuato Meroni.

Da segnalare il fatto che l’escursione sia stata organizzata in autonomia, senza il coinvolgimento di agenzie specifiche e favorendo in questo modo il turismo sostenibile a basso costo. ''Siamo riusciti a spendere poco più di 6000€ - ha affermato il capogruppo a proposito – una cifra bassissima in confronto ai costi esorbitanti proposti dalle crociere o dagli hotel. Abbiamo sfruttato alloggi economici, siamo riusciti a favorire il lavoro locale e abbiamo utilizzato spesso mezzi come i traghetti e le biciclette. Siamo stati tanto bravi nell’organizzazione quanto fortunati per il clima favorevole che ci ha permesso di rispettare l’intero programma''.

In attesa della prossima avventura, il gruppo non vede l’ora di concludere la sistemazione dei dati raccolti e delle foto fatte per organizzare un momento di condivisione di questa esperienza con gli abitanti del territorio brianzolo.
C.Fu.