Cassago piange la scomparsa di Fabio Frigerio, marito e papà. Aveva solo 40 anni
Don Renato Bardelli, nel pronunciare l'omelia lo ha detto a chiare lettere: siamo di fronte ad una tragedia improvvisa, inaspettata ed ingiusta che lascia tutti spiazzati e mette a dura prova anche chi, come nel suo caso, è chiamato ad alleviare il dolore della famiglia e a fornire – attraverso la fede – delle risposte.
Era a dir poco gremita stamani la chiesa parrocchiale dei SS Giacomo e Brigida di Cassago in occasione delle esequie funebri di Fabio Frigerio, spentosi sul finire della scorsa settimana a soli 40 anni. Un malore tanto repentino quanto fatale, ha infatti stroncato l'esistenza di un figlio, un marito, un papà, spezzando via in pochi minuti, infiniti progetti e sogni.
Impossibile trattenere le lacrime dinnanzi ad una vicenda drammatica come quella che ha colpito il cassaghese e la sua famiglia, in particolare moglie Nadia ed i loro bambini.
Il guanelliano don Renato – referente dell'istituto Sant'Antonio – ci ha provato a dare una speranza ai presenti, aggrappandosi alla parola di Dio ed esortando i tantissimi fedeli che hanno riempito la chiesa ed il sagrato della parrocchia cassaghese a tenere vivo il ricordo del loro congiunto, a ricordare i tanti attimi vissuti insieme, i gesti di bontà compiuti da Fabio.
Un uomo la cui esistenza – dopo la spensieratezza della gioventù – ruotava ormai intorno al lavoro e alla sua famiglia; solo qualche settimana fa, le tanto attese vacanze estive trascorse in serenità per poi tornare alla routine quotidiana.
Tutto sembrava procedere come sempre fino a qualche giorno fa, ad un passo dal weekend, con la tragedia che ha posto fine all'esistenza di una persona molto conosciuta fra l'oggionese e il casatese, territorio dove appunto Fabio Frigerio – Friz per gli amici - era cresciuto e risiedeva. Da Costa Masnaga a Garbagnate passando per Molteno e Cremella, il ricordo del 40enne è ancora profondamente vivo.
''La morte non è un salto nel buio: è l'incontro con il Dio della vita'' ha detto il sacerdote, portando i saluti del parroco don Giuseppe Cotugno che non ha potuto presenziare alle esequie, ma che in questi giorni ha incontrato i familiari del compianto marito e papà, colpiti da un dolore lacerante.
''E' una tragedia grande: quello che è successo è ingiusto e innaturale'' ha detto il religioso, facendo appunto riferimento alla giovane età del cassaghese, sposato e padre di due bambini ancora piccoli. Nel vedere la chiesa - che solo tre anni fa aveva ospitato le nozze del 40enne e della consorte - gremita di amici, colleghi, conoscenti (tantissimi davvero) don Renato ha però evidenziato il grande affetto che Fabio Frigerio era riuscito a seminare nella sua esistenza, invitando appunto la sua famiglia a trarre anche da questo la forza per andare avanti, seppur la ferita nel loro cuore difficilmente si potrà rimarginare.
''Anche se quello che è accaduto è stato terribile, non viviamo la quotidianità con ansia. Cerchiamo di trasformare questo momento in una nuova professione di fede. Ora Fabio è nella pace del Signore'' ha concluso il guanelliano.
Al termine delle esequie il feretro del 40enne – che oltre alla moglie con i due figli piccoli, lascia i genitori, i fratelli, i suoceri - è stato condotto in corteo fino al vicino cimitero, in un percorso che a tutti gli effetti si è trasformato nel suo ultimo viaggio terreno.
Era a dir poco gremita stamani la chiesa parrocchiale dei SS Giacomo e Brigida di Cassago in occasione delle esequie funebri di Fabio Frigerio, spentosi sul finire della scorsa settimana a soli 40 anni. Un malore tanto repentino quanto fatale, ha infatti stroncato l'esistenza di un figlio, un marito, un papà, spezzando via in pochi minuti, infiniti progetti e sogni.
Impossibile trattenere le lacrime dinnanzi ad una vicenda drammatica come quella che ha colpito il cassaghese e la sua famiglia, in particolare moglie Nadia ed i loro bambini.

Un'immagine di Fabio Frigerio tratta dalla sua pagina FB
Il guanelliano don Renato – referente dell'istituto Sant'Antonio – ci ha provato a dare una speranza ai presenti, aggrappandosi alla parola di Dio ed esortando i tantissimi fedeli che hanno riempito la chiesa ed il sagrato della parrocchia cassaghese a tenere vivo il ricordo del loro congiunto, a ricordare i tanti attimi vissuti insieme, i gesti di bontà compiuti da Fabio.
Un uomo la cui esistenza – dopo la spensieratezza della gioventù – ruotava ormai intorno al lavoro e alla sua famiglia; solo qualche settimana fa, le tanto attese vacanze estive trascorse in serenità per poi tornare alla routine quotidiana.
Tutto sembrava procedere come sempre fino a qualche giorno fa, ad un passo dal weekend, con la tragedia che ha posto fine all'esistenza di una persona molto conosciuta fra l'oggionese e il casatese, territorio dove appunto Fabio Frigerio – Friz per gli amici - era cresciuto e risiedeva. Da Costa Masnaga a Garbagnate passando per Molteno e Cremella, il ricordo del 40enne è ancora profondamente vivo.
''La morte non è un salto nel buio: è l'incontro con il Dio della vita'' ha detto il sacerdote, portando i saluti del parroco don Giuseppe Cotugno che non ha potuto presenziare alle esequie, ma che in questi giorni ha incontrato i familiari del compianto marito e papà, colpiti da un dolore lacerante.

La chiesa di Cassago, scenario delle esequie del giovane papà
''E' una tragedia grande: quello che è successo è ingiusto e innaturale'' ha detto il religioso, facendo appunto riferimento alla giovane età del cassaghese, sposato e padre di due bambini ancora piccoli. Nel vedere la chiesa - che solo tre anni fa aveva ospitato le nozze del 40enne e della consorte - gremita di amici, colleghi, conoscenti (tantissimi davvero) don Renato ha però evidenziato il grande affetto che Fabio Frigerio era riuscito a seminare nella sua esistenza, invitando appunto la sua famiglia a trarre anche da questo la forza per andare avanti, seppur la ferita nel loro cuore difficilmente si potrà rimarginare.
''Anche se quello che è accaduto è stato terribile, non viviamo la quotidianità con ansia. Cerchiamo di trasformare questo momento in una nuova professione di fede. Ora Fabio è nella pace del Signore'' ha concluso il guanelliano.
Al termine delle esequie il feretro del 40enne – che oltre alla moglie con i due figli piccoli, lascia i genitori, i fratelli, i suoceri - è stato condotto in corteo fino al vicino cimitero, in un percorso che a tutti gli effetti si è trasformato nel suo ultimo viaggio terreno.
