Monticello: sfilata e messa con gli Alpini e la Protezione Civile
Monticello ha chiuso con emozione e grande partecipazione la tre giorni dedicata alla Sezione di Lecco dell’Associazione Nazionale Alpini e all’Unità di Protezione civile Alessandro Merlini, realtà da sempre unite da spirito di servizio e solidarietà. La manifestazione, ricca di appuntamenti, si è conclusa domenica 28 settembre offrendo alla comunità un momento di celebrazione ma anche di riflessione sul valore del volontariato e sull’impegno per il futuro.

La giornata finale si è aperta con l’ammassamento e la solenne cerimonia dell’alzabandiera presso la baita degli Alpini di Monticello, da cui è poi partita la sfilata che ha attraversato le vie del paese fino al monumento ai caduti per la commemorazione con deposizione della corona. Ad accompagnare il momento, il coro ha intonato i tradizionali canti alpini, regalando alla comunità un’atmosfera intensa di raccoglimento e orgoglio.

La sfilata è proseguita fino alla piazza del Municipio dove si è fermata per i saluti ufficiali. Ad aprire i saluti, il coordinatore della Protezione civile ANA, Cristian Mornico, che ha ringraziato le autorità presenti, gli Alpini di Monticello per l’accoglienza e i volontari della Sezione di Lecco per la costante presenza sul territorio, definendoli ''sentinelle preziose che portano avanti valori antichi come solidarietà e comunione, nati dalle prime esperienze come il terremoto del Friuli''.
Mornico ha inoltre ricordato l’importanza della formazione, dai corsi di primo livello all’uso del Dae, al primo soccorso e agli addestramenti per capisquadra e sindaci, sottolineando che ''il futuro è domani: servono nuove squadre, nuove figure e nuovi mezzi. Il volontariato da solo non basta, abbiamo bisogno della vicinanza di amministratori e Alpini. Aiutateci ad aiutarvi''.

A seguire, la presidente della Provincia di Lecco e sindaco di Monticello, Alessandra Hofmann, ha espresso la gratitudine della comunità: ''Circa un anno fa abbiamo iniziato a pensare a questa giornata. Oggi, con poche parole e tanti fatti, siamo qui a festeggiare. Siamo orgogliosi cittadini italiani, grazie per il contributo che offrite ogni giorno''.
Anche Giacomo Zamperini, consigliere regionale, ha portato i saluti del senatore Romano La Russa, ribadendo ''la gratitudine per l’entusiasmo e la generosità sempre dimostrata'' e ricordando che ''la Protezione civile è sempre pronta a intervenire quando serve''.
Il presidente della sezione ANA di Lecco, Emiliano Invernizzi, ha quindi ringraziato la comunità di Monticello per l’accoglienza, sottolineando che ''non si tratta di una festa, ma della celebrazione di attività, sogni e dimostrazioni di operatività della nostra unità di Protezione civile. Essere volontari non è solo una scelta, ma un dovere civico: ogni cittadino dovrebbe sentirsi obbligato a intervenire in caso di emergenza''.
Un momento particolarmente emozionante è stato il ringraziamento ai soci che, per raggiunti limiti di età, terminano il servizio attivo, con l’invito a trasmettere ai giovani la loro esperienza. Hanno ricevuto l’attestato Silvio Marzorati, Carlo Oltolini e Pietro Dell’Era, che nel suo saluto ha ricordato le tante esperienze condivise e le persone che hanno lasciato un segno, tra cui Alessandro Merlini, Alberto Gavazzi e Giancarlo Molteni. Tra le autorità civili erano presenti anche il senatore Tino Magni e Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale.

Il corteo si è poi spostato nella chiesa parrocchiale, dove il parroco don Marco Crippa ha celebrato la messa. Nell’omelia il sacerdote ha riflettuto sul significato della Protezione civile, ricordando che ''protezione significa prendersi cura con competenza e servizio, farsi prossimi per diventare migliori, mentre civile richiama la gentilezza''. Con un tocco di ironia ha aggiunto: ''Siamo i soliti fessi, quelli che non si tirano indietro, quelli che, una volta impegnati, non possono voltarsi'', invitando a trasformare il desiderio di bene in azioni concrete verso gli altri.
La funzione si è chiusa con la tradizionale preghiera dell’alpino, accompagnata dai canti del coro dell’Adda di Olginate–Calolzio, che hanno contribuito a creare un’atmosfera di profonda spiritualità.

Terminata la celebrazione, la sfilata è tornata alla baita degli Alpini per l’ammaina bandiera, ultimo atto ufficiale della manifestazione. A seguire si è tenuto il rinfresco e il pranzo comunitario preparato dai volontari, momenti che hanno suggellato tre giorni di incontro, memoria e rinnovata volontà di servizio; servizio che si è tradotto nel concreto, con l'attivazione di molte unità per l'emergenza lungo la SS36, tra Lecco e Abbadia.
Monticello saluta così una manifestazione che non è soltanto celebrazione, ma un invito concreto a sostenere chi, ogni giorno, sceglie di esserci.

La giornata finale si è aperta con l’ammassamento e la solenne cerimonia dell’alzabandiera presso la baita degli Alpini di Monticello, da cui è poi partita la sfilata che ha attraversato le vie del paese fino al monumento ai caduti per la commemorazione con deposizione della corona. Ad accompagnare il momento, il coro ha intonato i tradizionali canti alpini, regalando alla comunità un’atmosfera intensa di raccoglimento e orgoglio.

La sfilata è proseguita fino alla piazza del Municipio dove si è fermata per i saluti ufficiali. Ad aprire i saluti, il coordinatore della Protezione civile ANA, Cristian Mornico, che ha ringraziato le autorità presenti, gli Alpini di Monticello per l’accoglienza e i volontari della Sezione di Lecco per la costante presenza sul territorio, definendoli ''sentinelle preziose che portano avanti valori antichi come solidarietà e comunione, nati dalle prime esperienze come il terremoto del Friuli''.
Mornico ha inoltre ricordato l’importanza della formazione, dai corsi di primo livello all’uso del Dae, al primo soccorso e agli addestramenti per capisquadra e sindaci, sottolineando che ''il futuro è domani: servono nuove squadre, nuove figure e nuovi mezzi. Il volontariato da solo non basta, abbiamo bisogno della vicinanza di amministratori e Alpini. Aiutateci ad aiutarvi''.

A seguire, la presidente della Provincia di Lecco e sindaco di Monticello, Alessandra Hofmann, ha espresso la gratitudine della comunità: ''Circa un anno fa abbiamo iniziato a pensare a questa giornata. Oggi, con poche parole e tanti fatti, siamo qui a festeggiare. Siamo orgogliosi cittadini italiani, grazie per il contributo che offrite ogni giorno''.
Anche Giacomo Zamperini, consigliere regionale, ha portato i saluti del senatore Romano La Russa, ribadendo ''la gratitudine per l’entusiasmo e la generosità sempre dimostrata'' e ricordando che ''la Protezione civile è sempre pronta a intervenire quando serve''.
Il presidente della sezione ANA di Lecco, Emiliano Invernizzi, ha quindi ringraziato la comunità di Monticello per l’accoglienza, sottolineando che ''non si tratta di una festa, ma della celebrazione di attività, sogni e dimostrazioni di operatività della nostra unità di Protezione civile. Essere volontari non è solo una scelta, ma un dovere civico: ogni cittadino dovrebbe sentirsi obbligato a intervenire in caso di emergenza''.
Un momento particolarmente emozionante è stato il ringraziamento ai soci che, per raggiunti limiti di età, terminano il servizio attivo, con l’invito a trasmettere ai giovani la loro esperienza. Hanno ricevuto l’attestato Silvio Marzorati, Carlo Oltolini e Pietro Dell’Era, che nel suo saluto ha ricordato le tante esperienze condivise e le persone che hanno lasciato un segno, tra cui Alessandro Merlini, Alberto Gavazzi e Giancarlo Molteni. Tra le autorità civili erano presenti anche il senatore Tino Magni e Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale.

Il corteo si è poi spostato nella chiesa parrocchiale, dove il parroco don Marco Crippa ha celebrato la messa. Nell’omelia il sacerdote ha riflettuto sul significato della Protezione civile, ricordando che ''protezione significa prendersi cura con competenza e servizio, farsi prossimi per diventare migliori, mentre civile richiama la gentilezza''. Con un tocco di ironia ha aggiunto: ''Siamo i soliti fessi, quelli che non si tirano indietro, quelli che, una volta impegnati, non possono voltarsi'', invitando a trasformare il desiderio di bene in azioni concrete verso gli altri.
La funzione si è chiusa con la tradizionale preghiera dell’alpino, accompagnata dai canti del coro dell’Adda di Olginate–Calolzio, che hanno contribuito a creare un’atmosfera di profonda spiritualità.

Terminata la celebrazione, la sfilata è tornata alla baita degli Alpini per l’ammaina bandiera, ultimo atto ufficiale della manifestazione. A seguire si è tenuto il rinfresco e il pranzo comunitario preparato dai volontari, momenti che hanno suggellato tre giorni di incontro, memoria e rinnovata volontà di servizio; servizio che si è tradotto nel concreto, con l'attivazione di molte unità per l'emergenza lungo la SS36, tra Lecco e Abbadia.
Monticello saluta così una manifestazione che non è soltanto celebrazione, ma un invito concreto a sostenere chi, ogni giorno, sceglie di esserci.
G.S.