Missaglia: un'esperienza estiva all'insegna dell'inclusione per l'Oratorio
''O tutti o nessuno''. È questo il motto che ha guidato la toccante esperienza, raccontata sul sito della Diocesi di Milano, dell'Oratorio di Missaglia, dove un gruppo di 25 adolescenti ha intrapreso un cammino di formazione per imparare a relazionarsi con le persone con disabilità, culminato in una vacanza estiva condivisa a Marina di Cervia.
L'iniziativa, fortemente voluta da don Andrea Scaltritti, responsabile della Pastorale giovanile locale, non è stata solo una semplice gita, ma un vero e proprio laboratorio di inclusione che ha trasformato lo sguardo dei partecipanti.

''Gli adolescenti immaginavano un'esperienza più faticosa, anche dal punto di vista della cura dell'altro'' racconta don Andrea. ''In realtà si sono ritrovati a condividere una settimana al mare in amicizia e in allegria, senza affrontare particolari problemi''.
Il cammino è iniziato ben prima della partenza per il mare. Durante l'anno, i ragazzi hanno collaborato con la cooperativa La Vecchia Quercia e l'associazione Fede e Luce di Gratosoglio, partecipando a incontri mensili e ospitando il gruppo a Missaglia.
Jessica Mattarolo, pedagogista ed educatrice che collabora con la FOM, ha accompagnato il percorso aiutando i ragazzi a superare la tipica obiezione del ''non so come si fa''.

''Il primo passo - spiega l’esperta - è portare i ragazzi a raccontare cos'è la disabilità per loro, mettendo al centro i propri dubbi e limiti, ma anche condividendo i propri punti di forza''.

La vacanza ha visto la partecipazione di 35 persone tra giovani delle parrocchie, 20 persone con disabilità, alcuni genitori e amici. L'esperienza è stata vissuta ''nello stile dell'oratorio, con momenti di preghiera, riflessione, messa e vita di mare''.
''Non c'è stata di fatto una distinzione, come si pensava all'inizio, tra amici e persone con disabilità, ma è stata una vacanza in condivisione tra tutti'', è emerso nel recente Consiglio dell'oratorio.

Liliana, una delle coordinatrici di Fede e Luce, parla di ''una normalità nella diversità'', mentre un partecipante, Umberto, ha scritto: ''Ho imparato che le disabilità non sono limiti invalicabili, ma piuttosto sfide che possono essere superate con la determinazione e la giusta mentalità''.
L'esperienza di Missaglia è ora oggetto di studio nei tavoli della fase immersiva di Èoratorio, il progetto che la FOM sta realizzando per ripensare l'oratorio in relazione alle nuove sfide educative.

Avviato nel 2024 e destinato a proseguire fino al 2027, Èoratorio esplora come l'inclusione delle persone con disabilità possa generare nei contesti oratoriani un cambio di paradigma, creando spazi di prossimità in cui ciascuno trova posto e valore.
Don Andrea assicura che l'oratorio manterrà viva la riflessione con i ragazzi e il rapporto con le associazioni del territorio, confermando l'impegno verso un oratorio sempre più inclusivo e aperto a tutti.
L'iniziativa, fortemente voluta da don Andrea Scaltritti, responsabile della Pastorale giovanile locale, non è stata solo una semplice gita, ma un vero e proprio laboratorio di inclusione che ha trasformato lo sguardo dei partecipanti.

''Gli adolescenti immaginavano un'esperienza più faticosa, anche dal punto di vista della cura dell'altro'' racconta don Andrea. ''In realtà si sono ritrovati a condividere una settimana al mare in amicizia e in allegria, senza affrontare particolari problemi''.
Il cammino è iniziato ben prima della partenza per il mare. Durante l'anno, i ragazzi hanno collaborato con la cooperativa La Vecchia Quercia e l'associazione Fede e Luce di Gratosoglio, partecipando a incontri mensili e ospitando il gruppo a Missaglia.
Jessica Mattarolo, pedagogista ed educatrice che collabora con la FOM, ha accompagnato il percorso aiutando i ragazzi a superare la tipica obiezione del ''non so come si fa''.

''Il primo passo - spiega l’esperta - è portare i ragazzi a raccontare cos'è la disabilità per loro, mettendo al centro i propri dubbi e limiti, ma anche condividendo i propri punti di forza''.

La vacanza ha visto la partecipazione di 35 persone tra giovani delle parrocchie, 20 persone con disabilità, alcuni genitori e amici. L'esperienza è stata vissuta ''nello stile dell'oratorio, con momenti di preghiera, riflessione, messa e vita di mare''.
''Non c'è stata di fatto una distinzione, come si pensava all'inizio, tra amici e persone con disabilità, ma è stata una vacanza in condivisione tra tutti'', è emerso nel recente Consiglio dell'oratorio.

Liliana, una delle coordinatrici di Fede e Luce, parla di ''una normalità nella diversità'', mentre un partecipante, Umberto, ha scritto: ''Ho imparato che le disabilità non sono limiti invalicabili, ma piuttosto sfide che possono essere superate con la determinazione e la giusta mentalità''.
L'esperienza di Missaglia è ora oggetto di studio nei tavoli della fase immersiva di Èoratorio, il progetto che la FOM sta realizzando per ripensare l'oratorio in relazione alle nuove sfide educative.

Avviato nel 2024 e destinato a proseguire fino al 2027, Èoratorio esplora come l'inclusione delle persone con disabilità possa generare nei contesti oratoriani un cambio di paradigma, creando spazi di prossimità in cui ciascuno trova posto e valore.
Don Andrea assicura che l'oratorio manterrà viva la riflessione con i ragazzi e il rapporto con le associazioni del territorio, confermando l'impegno verso un oratorio sempre più inclusivo e aperto a tutti.
