Missaglia: l'addio a Pasquale Pistorio, manager capace con una grande attenzione rivolta al prossimo
Un manager che ha saputo fare grandi cose, ''lanciando'' aziende e coltivando relazioni da un capo all'altro del mondo, senza mai perdere la sua semplicità e l'attenzione verso il prossimo.

E' il ritratto di Pasquale Pistorio, venuto a mancare negli scorsi giorni a 89 anni, emerso quest'oggi nel corso delle esequie celebrate nella basilica di San Vittore a Missaglia. Qui l'ex CEO di STMicroelectronics si era insediato negli scorsi decenni, scegliendo quale dimora questa fetta di Brianza, all'apparenza così lontana dalla ''sua'' Sicilia, ma di cui si era poi innamorato.
Seppur riservato nella sua intimità familiare (con la moglie Lisa, i tre figli Elena, Vittorio, Carmelo e i nipoti), anche nel casatese Pistorio è stato capace di conquistare stima e affetto in chi ha avuto la possibilità di conoscerlo.

''E' bello sapere che ci è promessa una vita nuova, garantita dal Dio stesso'' ha detto don Carlo Pirotta in esordio di omelia, pronunciata dinnanzi ad una chiesa gremita di familiari, amici, ex colleghi e dipendenti del manager. ''Lì i sogni e i desideri di una vita umana trovano il posto dove riescono a compiersi. Nei suoi cari resta ora la solitudine, ma anche l'esempio di una vita sicura e buona, spinta dalla carità e dalla fede''.

Il parroco – che ha conosciuto l'89enne soprattutto in questo ultimo anno segnato dalla malattia - ha ricordato il compianto manager per la sua dolcezza e affabilità. ''Dava attenzione al potente, così come all'umile. Cercava di capire se poteva andare incontro a chi si trovava in difficoltà. Ci ha fornito uno straordinario esempio di carità. L'eredità che lascia è forte, grazie a quella capacità di dare anche agli altri. Cerchiamo come lui, di diventare gente che non ha paura di donare''.

Un personaggio di fama internazionale Pasquale Pistorio, che aveva saputo segnare la storia dell’industria tecnologica italiana ed europea trasformando la SGS-Thomson in STMicroelectronics, oggi tra i leader globali dei semiconduttori, con quartier generale ad Agrate Brianza. La sua carriera internazionale l'aveva costruita in Motorola, prima di rientrare in Italia negli anni Ottanta per assumere la guida della SGS. Con la sua visione manageriale e strategica riuscì a dare vita a una realtà capace di competere con potenze mondiali, scommettendo altresì sul rilancio dello stabilimento di Catania e dando impulso a quella che sarebbe stata conosciuta come l’Etna Valley.

L'approccio concreto, tipico del manager, non aveva per nulla scalfito il suo attaccamento alla famiglia, alla quale era legatissimo. Lo ha ricordato, salendo sull'altare, la figlia Elena. ''Papà è stato un dono straordinario per noi. Avrebbe sacrificato tutto per i suoi figli, per i suoi nipoti: ci amava incondizionatamente. Era una persona sempre allegra, potente ma umile e soprattutto giusta. Un gigante, anche nelle cose piccole'' ha detto, snocciolando diversi aneddoti di quotidianità condivisa. ''Aveva grande attenzione anche per chi stava male: questa è stata la sua più grande forza. Ora tocca a noi trasmettere la bontà del suo insegnamento''.
Anche il figlio Carmelo ha ricordato i valori trasmessigli dal padre: ''metteva tutto il suo cuore, senza mai risparmiarsi e con semplicità. Il suo era un entusiasmo contagioso''.

Fra i ricordi condivisi da amici e collaboratori sull'altare, quello di Enzo Bianco, già ministro nel Governo D'Alema e legato a Pistorio da un rapporto di sincera amicizia. ''Ho avuto la fortuna di conoscerlo nel 1988 quando fui eletto sindaco di Catania'' ha affermato l'ex parlamentare, evidenziando l'impronta profonda che l'89enne aveva saputo lasciare su più fronti. ''La ST andava male, ma sotto la sua guida nel giro di qualche tempo divenne un fiore all'occhiello. Anche in Sicilia gli siamo riconoscenti: l'intuizione dell'Etna Valley fu sua. Ha saputo costruire una vita all'insegna della semplicità, trovando il coraggio di rischiare. Oggi tutti lo salutano con gratitudine'' ha concluso Bianco, portando ai familiari anche i saluti dell'ex premier Romano Prodi.

In tanti si sono poi alternati al microfono, evocando le capacità manageriali di Pistorio, ma anche e soprattutto le sue doti umane e il grande altruismo. Da segnalare ad esempio, il ricordo di Jean-Marc Chery, attuale CEO di STMicroelectronics e il messaggio inviato dal Governo di Singapore, Paese con il quale l'89enne aveva saputo creare un legame che non si era mai spezzato, nemmeno alla conclusione della sua esperienza professionale.
''Per me Pasquale è stato un maestro di vita, un amico vero: mi ha insegnato tanto. Sapeva mettere gli altri al centro, valorizzarli. Sicuramente mancherà molto'' le parole del conte Alberto Uva, missagliese come il compianto manager, che ha ricordato i pranzi condivisi e le tante chiacchierate formative.

Al termine dei tanti ricordi - molti dei quali pronunciati in lingua inglese - il feretro del manager ha lasciato la parrocchiale avviandosi al vicino cimitero per la sepoltura, circondato ancora una volta dall'affetto di tanti.

E' il ritratto di Pasquale Pistorio, venuto a mancare negli scorsi giorni a 89 anni, emerso quest'oggi nel corso delle esequie celebrate nella basilica di San Vittore a Missaglia. Qui l'ex CEO di STMicroelectronics si era insediato negli scorsi decenni, scegliendo quale dimora questa fetta di Brianza, all'apparenza così lontana dalla ''sua'' Sicilia, ma di cui si era poi innamorato.
Seppur riservato nella sua intimità familiare (con la moglie Lisa, i tre figli Elena, Vittorio, Carmelo e i nipoti), anche nel casatese Pistorio è stato capace di conquistare stima e affetto in chi ha avuto la possibilità di conoscerlo.

Un'immagine di Pasquale Pistorio condivisa sulle pagine social di ST
''E' bello sapere che ci è promessa una vita nuova, garantita dal Dio stesso'' ha detto don Carlo Pirotta in esordio di omelia, pronunciata dinnanzi ad una chiesa gremita di familiari, amici, ex colleghi e dipendenti del manager. ''Lì i sogni e i desideri di una vita umana trovano il posto dove riescono a compiersi. Nei suoi cari resta ora la solitudine, ma anche l'esempio di una vita sicura e buona, spinta dalla carità e dalla fede''.

Il parroco – che ha conosciuto l'89enne soprattutto in questo ultimo anno segnato dalla malattia - ha ricordato il compianto manager per la sua dolcezza e affabilità. ''Dava attenzione al potente, così come all'umile. Cercava di capire se poteva andare incontro a chi si trovava in difficoltà. Ci ha fornito uno straordinario esempio di carità. L'eredità che lascia è forte, grazie a quella capacità di dare anche agli altri. Cerchiamo come lui, di diventare gente che non ha paura di donare''.

Un personaggio di fama internazionale Pasquale Pistorio, che aveva saputo segnare la storia dell’industria tecnologica italiana ed europea trasformando la SGS-Thomson in STMicroelectronics, oggi tra i leader globali dei semiconduttori, con quartier generale ad Agrate Brianza. La sua carriera internazionale l'aveva costruita in Motorola, prima di rientrare in Italia negli anni Ottanta per assumere la guida della SGS. Con la sua visione manageriale e strategica riuscì a dare vita a una realtà capace di competere con potenze mondiali, scommettendo altresì sul rilancio dello stabilimento di Catania e dando impulso a quella che sarebbe stata conosciuta come l’Etna Valley.

L'approccio concreto, tipico del manager, non aveva per nulla scalfito il suo attaccamento alla famiglia, alla quale era legatissimo. Lo ha ricordato, salendo sull'altare, la figlia Elena. ''Papà è stato un dono straordinario per noi. Avrebbe sacrificato tutto per i suoi figli, per i suoi nipoti: ci amava incondizionatamente. Era una persona sempre allegra, potente ma umile e soprattutto giusta. Un gigante, anche nelle cose piccole'' ha detto, snocciolando diversi aneddoti di quotidianità condivisa. ''Aveva grande attenzione anche per chi stava male: questa è stata la sua più grande forza. Ora tocca a noi trasmettere la bontà del suo insegnamento''.
Anche il figlio Carmelo ha ricordato i valori trasmessigli dal padre: ''metteva tutto il suo cuore, senza mai risparmiarsi e con semplicità. Il suo era un entusiasmo contagioso''.

Fra i ricordi condivisi da amici e collaboratori sull'altare, quello di Enzo Bianco, già ministro nel Governo D'Alema e legato a Pistorio da un rapporto di sincera amicizia. ''Ho avuto la fortuna di conoscerlo nel 1988 quando fui eletto sindaco di Catania'' ha affermato l'ex parlamentare, evidenziando l'impronta profonda che l'89enne aveva saputo lasciare su più fronti. ''La ST andava male, ma sotto la sua guida nel giro di qualche tempo divenne un fiore all'occhiello. Anche in Sicilia gli siamo riconoscenti: l'intuizione dell'Etna Valley fu sua. Ha saputo costruire una vita all'insegna della semplicità, trovando il coraggio di rischiare. Oggi tutti lo salutano con gratitudine'' ha concluso Bianco, portando ai familiari anche i saluti dell'ex premier Romano Prodi.

In tanti si sono poi alternati al microfono, evocando le capacità manageriali di Pistorio, ma anche e soprattutto le sue doti umane e il grande altruismo. Da segnalare ad esempio, il ricordo di Jean-Marc Chery, attuale CEO di STMicroelectronics e il messaggio inviato dal Governo di Singapore, Paese con il quale l'89enne aveva saputo creare un legame che non si era mai spezzato, nemmeno alla conclusione della sua esperienza professionale.
''Per me Pasquale è stato un maestro di vita, un amico vero: mi ha insegnato tanto. Sapeva mettere gli altri al centro, valorizzarli. Sicuramente mancherà molto'' le parole del conte Alberto Uva, missagliese come il compianto manager, che ha ricordato i pranzi condivisi e le tante chiacchierate formative.

Al termine dei tanti ricordi - molti dei quali pronunciati in lingua inglese - il feretro del manager ha lasciato la parrocchiale avviandosi al vicino cimitero per la sepoltura, circondato ancora una volta dall'affetto di tanti.
G.C.