Barzago: Natalina racconta la (difficile) missione nel Congo

Venerdì 3 ottobre la comunità di Barzago ha vissuto un incontro speciale con suor Natalina Isella, missionaria laica originaria del paese e da quasi cinquant’anni impegnata nella Repubblica Democratica del Congo. L’iniziativa è stata promossa dalla parrocchia di Barzago in sinergia con l’amministrazione comunale.
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Suor Natalina Isella tra il sindaco Melissa Cereda e il parroco don Giovanni Colombo

Suor Natalina, appartiene alla Congregazione Istituto secolare delle discepole del Crocifisso e dedica la propria vita al prossimo in una situazione di estrema povertà nella Repubblica Democratica del Congo dal 1976. Qui ha fondato e tutt’ora è responsabile della casa di accoglienza Ek’abana situata a Bukavu, nella regione del Kivu, in cui segue e accompagna in percorsi di sostegno le numerosissime bambine accusate dai parenti di essere streghe, cause di disgrazie ed avversità contro tutta la famiglia e quindi molto spesso rinnegate. Per loro Casa Ek’Abana è un rifugio sicuro, ma anche un nuovo inizio fatto di scuola, reinserimenti familiari e speranza di un futuro diverso.
La testimonianza di suor Natalina, insignita nel corso degli anni di prestigiosi riconoscimenti internazionali – tra cui il Premio Donna dell’Anno (2008), l’Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana (2024) e il Premio Cuore Amico (2025) – è stata per la comunità esempio concreto di umiltà, coraggio e fedeltà ai più fragili.
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L’appuntamento è stato l’occasione per ascoltare dalla viva voce della missionaria i racconti sull’attuale situazione in Congo, sui reinserimenti familiari già realizzati e sui progetti futuri.
Durante la serata, suor Natalina ha descritto con lucidità la difficile situazione geopolitica del paese: da mesi l’area al confine con il Ruanda è teatro di violenti scontri tra esercito locale e gruppi ribelli. Gli scontri sono dovuti a radicate ragioni etniche, ma non solo: la zona di confine tra i due paesi è ricca di risorse minerarie e animali rari tra cui i gorilla. ''Non esiste più un’amministrazione civile, i tribunali sono chiusi e molte famiglie vengono perseguitate. La maggior parte delle organizzazioni umanitarie ha lasciato il paese, eccetto la Croce Rossa'' ha raccontato.
Eppure, nel centro da lei gestito, la vita quotidiana prosegue con una forza sorprendente: bambine che fanno teatro, disegnano, costruiscono giochi con materiali di recupero e imparano a scuola. Tra le esperienze condivise, attraverso dei video: la realizzazione di muretti Ek’Abana, piccole opere in bottiglie e fango per ridurre l’erosione del terreno, l’accoglienza di bambini epilettici nel centro, aiutati con cure mediche invece che con pratiche superstiziose e l’inserimento a scuola di una bambina disabile che gli altri compagni hanno imparato a proteggere anziché a escludere.
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Al termine dell’incontro non sono mancati i ringraziamenti del sindaco Melissa Cereda che ha preso la parola esprimendo gratitudine a nome della comunità: ''È stata una serata particolare: molte cose non le conoscevo. Il video che mi ha colpito di più è quello della bambina disabile accolta con protezione e non con esclusione. Una logica diversa dalla nostra e una grande lezione di vita''.
Da parte sua suor Natalina ha espresso parole di riconoscenza verso le associazioni locali – il Gruppo missionario, Associazione La Piazza e Associazione Da donna a donna – che da anni sostengono la sua opera donando loro una piccolo presente congolese. ''Ogni donatore di Barzago – ha ricordato – ha contribuito a trasformare la sofferenza in possibilità: acqua, cure, istruzione e dignità che hanno preso forma concreta a Bukavu''.
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Come segno di riconoscenza, la missionaria ha inoltre donato al sindaco un libro che raccoglie le storie di nove donne straordinarie, tra cui la sua. A ciascun presente è stata data la possibilità di prendere un rosario realizzato dai bambini del centro.
La serata si è chiusa con la riflessione di don Giovanni Colombo, il parroco, che ha dato appuntamento a suor Natalina tra due anni e ha assicurato che ''Barzago non ti dimentica: l’albero di Natalina continuerà a crescere qui con noi''. L’incontro si è concluso con la preghiera di San Francesco, nel mese dedicato al Rosario e alle missioni: sull’esempio di Natalina un invito a ciascuno a essere costruttore di pace nelle piccole cose quotidiane: "Signore fa di me uno strumento della tua pace".
G.S.
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