Casatenovo: la chiusura di una scuola non è un bel segnale per la comunità
E così a Casatenovo si iniziano a chiudere le scuole. Dopo le aziende, dopo i negozi, le saracinesche calano anche sui servizi pubblici. Il calo delle nascite si fa sentire, le risorse pubbliche non sono sufficienti al mantenimento dei 4 plessi di scuola Primaria. Le frazioni non possono più permettersi la loro scuola, che durante il mio lontano mandato da Consigliere Comunale, più di 20 anni fa, sembrava una conditio sine qua non, tanto è vero che il mio progetto per la creazione di un Polo Scolastico unico, nell'ambito del recupero delle ex aree Vismara e Vister, fu cassato proprio per questo motivo. Eppure già allora avrebbe costituito una razionalizzazione non indifferente, quanto a risorse, appalti per mense e trasporti, oltre che una rivitalizzazione di un centro che ancora oggi si erge come una rovina a turbare la quotidianità dei casatesi. La chiusura di un plesso di scuola Primaria, psicologicamente, sembra davvero un macigno su questa Comunità, un presagio di non futuro, che stride rumorosamente con gli annunci della prossima partenza-finalmente-della riqualificazione dell'area ex industriale, su cui dovrebbero sorgere anche diversi edifici residenziali. Nessun futuro alunno da quel comparto, dunque? L'annuncio fatto poco tempo fa è in realtà ben lungi dal concretizzarsi? Il paese resterà senza bambini e con un gigantesco sarcofago urbanistico e sociale? Lo scorso anno, dopo il crollo del tetto dell'Auditorium della Scuola media di Crotta, diversi sopralluoghi sono stati effettuati sul comparto, che comprende anche la scuola Primaria che verrà chiusa. Le conclusioni erano state rassicuranti, e la frequenza era continuata. Ma ora proprio un plesso di quel comparto viene chiuso, nonostante sia il più recente fra gli edifici scolastici casatesi. E a pochi metri di distanza sorge, ben impacchettato, un altro sarcofago, si spera solo temporaneo, di una nuova scuola che, a quanto pare, non soffrirà di calo degli iscritti. Se e quando aprirà. Nel frattempo, in questo paese bello ma triste, si vedono solo chiusure. Grazie per l'attenzione.
Concetta Chiaramida