Casatenovo: la Palestina va riconosciuta come Stato e il 10 siamo pronti a ribadirlo
Venerdì 10 ottobre il Comune di Casatenovo aderirà alla campagna ''Lecco ha fame di pace'' insieme alla Comunità Pastorale ''Maria Regina di Tutti i Santi''. Per quella stessa data la Comunità Pastorale, le associazioni del tavolo “Umanità alla deriva” e l’Amministrazione Comunale promuovono la fiaccolata ''4 sì per Gaza''. Molte altre iniziative sul tema si sono svolte nei mesi scorsi e si svolgeranno ancora.
A distanza di due anni dagli atroci attacchi del 7 ottobre, per cui rinnoviamo la più ferma condanna, e a valle di due anni in cui le violenze sui civili nella striscia di Gaza hanno raggiunto vertici di spropositata violenza e assunto i connotati e le proporzioni di un’operazione genocidaria, che condanniamo con altrettanta fermezza, riteniamo opportuno proporre alla cittadinanza una riflessione, anche in preparazione delle iniziative del prossimo venerdì.
Viviamo un’epoca in cui con frequenza e rapidità inaspettate si sono ripresentati all’attenzione mondiale, senza purtroppo essersene mai completamente andati, gli spettri più terribili del secolo scorso: la violenza come opzione politica, i rapporti di forza come naturale interazione tra i gruppi umani e tra i singoli, l’arroccamento identitario come risposta alle insicurezze, troppo spesso cavalcate o sollecitate per tornaconto politico in un quadro economico globale che vede aumentare costantemente il divario tra ricchi e poveri.
Come amministratori pubblici crediamo che, se esiste una concreta prospettiva politica in cui i diritti umani, la dignità della persona e la libertà individuale non sono solo tutelati e garantiti, ma costituiscono il presupposto imprescindibile di ogni pensiero e programma politico che non siano distruttivi, questa prospettiva si trovi oggi in una congiuntura storica cruciale per la sua credibilità e la sua efficacia nei decenni a venire.
Riteniamo che il terreno di questo banco di prova si collochi su un piano culturale e, per così dire, “prepolitico”. Occorre una reale e rinnovata presa di coscienza della comune umanità. Occorre contemplare, nelle scelte politiche ed economiche della nostra quotidianità, la dignità dell’altro in quanto essere umano come noi. Occorre, in una parola, ''ri-conoscere'' l’altro.
Se non maturerà collettivamente questa presa di coscienza, le soluzioni politiche contingenti non potranno che riprodurre i modelli che hanno generato i problemi, secondo logiche ora predatorie, ora identitarie e così via, secondo le varie declinazioni che la disumanità assume in politica quando manca questo riconoscimento. È con questo spirito che il consiglio comunale di Casatenovo, nella seduta del 30 aprile scorso, ha approvato all’unanimità una mozione per chiedere al governo di riconoscere lo Stato di Palestina nella prospettiva dei ''due popoli, due stati'' prevista dal diritto internazionale.
Proprio la speranza di questo riconoscimento è uno dei motivi che animerà la fiaccolata di venerdì 10 ottobre. Riteniamo che il riconoscimento dello Stato di Palestina sia la traduzione concreta e politica del riconoscimento prepolitico della comune umanità. Se non riconosceremo lo stato di Palestina, non potremo contribuire in alcun modo all’isolamento, nella Striscia di Gaza e in Israele, delle forze che usurpano la democrazia, producono violenza e fomentano l’odio etnico-religioso.
Se non riconosceremo lo Stato di Palestina, non potremo nemmeno indicarlo come interlocutore a Israele nella speranza che reagisca alla vertiginosa deriva autoritaria e omicida del governo Netanyahu.
Se non riconosceremo lo Stato di Palestina, non potremo aiutare il popolo palestinese a liberarsi dall’oppressione da parte di Hamas nella Striscia di Gaza. Se non riconosceremo lo Stato di Palestina, insomma, mancherà il nostro concreto contributo a un reale processo di pace e sarà messo in dubbio il valore stesso degli ideali che professiamo. Vogliamo poter dire, come disse un uomo di fronte alle sofferenze di un suo simile, ''sono un uomo: tutto ciò che è umano mi riguarda''. Vogliamo, come diceva Vittorio Arrigoni, restare umani.
A distanza di due anni dagli atroci attacchi del 7 ottobre, per cui rinnoviamo la più ferma condanna, e a valle di due anni in cui le violenze sui civili nella striscia di Gaza hanno raggiunto vertici di spropositata violenza e assunto i connotati e le proporzioni di un’operazione genocidaria, che condanniamo con altrettanta fermezza, riteniamo opportuno proporre alla cittadinanza una riflessione, anche in preparazione delle iniziative del prossimo venerdì.

Filippo Galbiati
Viviamo un’epoca in cui con frequenza e rapidità inaspettate si sono ripresentati all’attenzione mondiale, senza purtroppo essersene mai completamente andati, gli spettri più terribili del secolo scorso: la violenza come opzione politica, i rapporti di forza come naturale interazione tra i gruppi umani e tra i singoli, l’arroccamento identitario come risposta alle insicurezze, troppo spesso cavalcate o sollecitate per tornaconto politico in un quadro economico globale che vede aumentare costantemente il divario tra ricchi e poveri.
Come amministratori pubblici crediamo che, se esiste una concreta prospettiva politica in cui i diritti umani, la dignità della persona e la libertà individuale non sono solo tutelati e garantiti, ma costituiscono il presupposto imprescindibile di ogni pensiero e programma politico che non siano distruttivi, questa prospettiva si trovi oggi in una congiuntura storica cruciale per la sua credibilità e la sua efficacia nei decenni a venire.

Se non maturerà collettivamente questa presa di coscienza, le soluzioni politiche contingenti non potranno che riprodurre i modelli che hanno generato i problemi, secondo logiche ora predatorie, ora identitarie e così via, secondo le varie declinazioni che la disumanità assume in politica quando manca questo riconoscimento. È con questo spirito che il consiglio comunale di Casatenovo, nella seduta del 30 aprile scorso, ha approvato all’unanimità una mozione per chiedere al governo di riconoscere lo Stato di Palestina nella prospettiva dei ''due popoli, due stati'' prevista dal diritto internazionale.
Proprio la speranza di questo riconoscimento è uno dei motivi che animerà la fiaccolata di venerdì 10 ottobre. Riteniamo che il riconoscimento dello Stato di Palestina sia la traduzione concreta e politica del riconoscimento prepolitico della comune umanità. Se non riconosceremo lo stato di Palestina, non potremo contribuire in alcun modo all’isolamento, nella Striscia di Gaza e in Israele, delle forze che usurpano la democrazia, producono violenza e fomentano l’odio etnico-religioso.

Francesco Sironi
Se non riconosceremo lo Stato di Palestina, non potremo nemmeno indicarlo come interlocutore a Israele nella speranza che reagisca alla vertiginosa deriva autoritaria e omicida del governo Netanyahu.
Se non riconosceremo lo Stato di Palestina, non potremo aiutare il popolo palestinese a liberarsi dall’oppressione da parte di Hamas nella Striscia di Gaza. Se non riconosceremo lo Stato di Palestina, insomma, mancherà il nostro concreto contributo a un reale processo di pace e sarà messo in dubbio il valore stesso degli ideali che professiamo. Vogliamo poter dire, come disse un uomo di fronte alle sofferenze di un suo simile, ''sono un uomo: tutto ciò che è umano mi riguarda''. Vogliamo, come diceva Vittorio Arrigoni, restare umani.
Francesco Sironi
Consigliere Comunale e Capogruppo Persona Ambiente Comunità
Filippo Galbiati
Sindaco di Casatenovo
