Bevera: giovane a processo per la rapina ad un bar nel 2023. Il PM ne chiede l'assoluzione

Per il pubblico ministero l'istruttoria dibattimentale non avrebbe fornito con certezza - e al di là di ogni ragionevole dubbio - la prova in ordine alla penale responsabilità dell'imputata, per la quale è stata dunque chiesta l'assoluzione. 
A distanza di quasi due anni dalla rapina messa a segno ai danni de ''Il Piccolo Bar'' di Barzago, in località Bevera, della vicenda si è discusso in tribunale a Lecco, dinnanzi al collegio giudicante presieduto dal giudice Bianca Maria Bianchi, con a latere le colleghe Giulia Barazzetta e Martina Beggio. Imputata V.S., classe 1990, ritenuta appunto la protagonista del grave episodio avvenuto nel dicembre 2023. 
In quell'occasione una persona dalla corporatura esile, vestita di scuro, con accento italiano e dal tono di voce quasi artefatto – così era stata descritta dalla parte offesa - aveva varcato l'accesso del pubblico esercizio di Via Santuario Superiore, chiedendo al titolare di consegnarle del denaro contante. 
Volto parzialmente celato da una sciarpa e da un cappello, il soggetto – forse per rendere più convincente la sua pretesa - avrebbe brandito anche un oggetto appuntito, non meglio identificato. Poi era fuggito, senza ottenere quanto richiesto – al netto di tre pacchetti di sigarette - di fatto accompagnato verso l'uscita dallo stesso titolare.
tribunalelecco_1.jpg (100 KB)
Le indagini avviate negli istanti successivi dai Carabinieri della Compagnia di Merate – raccolte alcune testimonianze -  avevano consentito di ''accendere i riflettori'' su una giovane residente in un comune limitrofo, dalla corporatura esile e vestita  di scuro, in maniera simile alla persona che aveva fatto irruzione nel bar tabaccheria di Bevera. La donna era stata notata salire, nel cortile adiacente l'attività commerciale, a bordo di un'auto, poi allontanatasi. V.S. è stata dunque iscritta nel registro degli indagati e poi rinviata a giudizio in udienza preliminare, con il procedimento incardinato dinnanzi al collegio.
Le risultanze investigative sono state tuttavia ritenute insufficienti dal PM Chiara Di Francesco che quest'oggi, al termine della propria requisitoria, ha chiesto l'assoluzione della 35enne, difesa d'ufficio dall'avvocato Alessandra Carsana, oggi sostituita in aula dalla collega Ester Invernizzi. 
Quest'ultima non ha potuto che associarsi alle conclusioni rassegnate dall'esponente della Procura, evidenziando appunto alcune contraddizioni fra i fatti verificatisi e quanto contenuto invece nel capo di imputazione. 
''Non c'è stata alcuna minaccia, né gesti di violenza da parte del soggetto che ha messo a segno la rapina'' ha evidenziato il legale, ribadendo la precarietà degli elementi probatori raccolti, che non avrebbero neppure fornito certezze rispetto al sesso dell'autore della rapina. Neppure dal fascicolo fotografico sottoposto ad uno dei testimoni, sarebbero emersi elementi utili.
Chiusa la discussione, l'udienza è stata aggiornata al prossimo 16 ottobre per eventuali repliche e per la sentenza finale.
G.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.