Oggiono: le 'ultime volontà' tema della serata promossa dal Fondo di Comunità
Venerdì 10 ottobre, nell’auditorium di Via Vittorio Veneto, si è svolto un incontro che ha riscosso l'interesse di numerosi cittadini, desiderosi di approfondire un tema spesso poco affrontato, ma di grande importanza: come redigere un testamento e le differenze fondamentali rispetto alle donazioni. L’evento, nata dalla proficua collaborazione tra l’amministrazione comunale e il Fondo di Comunità di Oggiono, ha offerto un’occasione unica per fare chiarezza su aspetti giuridici spesso complessi, grazie all’intervento della dottoressa Sonia Donegana.

''Vi ringrazio per aver accettato questo invito e per essere qui stasera'' ha detto il sindaco Chiara Narciso, accoglendo il pubblico intervenuto. ''Non sapevamo quale risposta aspettarci da questo genere di appuntamento, ma siamo felici di vedervi in tanti. Rispetto ad altre iniziative, quello di questo incontro è un tema inconsueto, ovvero i lasciti testamentari. Questa proposta è nata in collaborazione con il Fondo di Comunità di Oggiono: in questo ultimo periodo, in cui ci stiamo avvicinando a questa tematica, ci siamo accorti che sorgono dubbi e incertezze a riguardo. Per questo motivo, abbiamo colto l’occasione per proporre un approfondimento, chiedendo la disponibilità della dottoressa Sonia Donegana. Dedico anche a lei un ringraziamento per aver accolto il nostro invito e per aiutarci a comprendere questo aspetto dal punto di vista tecnico''.

La parola è stata poi lasciata alla dottoressa Donegana, che dopo una breve presentazione è entrata nel vivo del tema della serata. ''Quello odierno è un argomento di interesse, che in qualche modo tocca tutti'' ha esordito la relatrice. ''Per questo, pianificare gli aspetti patrimoniali dopo la nostra vita è un atto sensato e utile: spesso queste conoscenze giuridiche sono meno accessibili e conosciute da chi non pratica il mestiere. Per questo, spero di riuscire a darvi qualche input in modo semplice: nel caso, sarei felice di rispondere alle vostre domande. Per dare un quadro più completo vorrei mostrarvi le differenze principali tra donazione e testamento. Il primo strumento giuridico è un contratto, che richiede la presenza di due soggetti, uno dei quali intende donare all’altro. Per questa ragione, ci deve essere una accettazione, a differenza del testamento che riguarda unicamente la persona che si rivolge al notaio''.

Grazie a una chiara e immediata presentazione power point i presenti sono stati guidati nella comprensione delle peculiarità e delle differenze dei due documenti. ''Anche la revocabilità è un elemento fondamentale'' ha specificato la specialista. ''Dal momento che la donazione è un atto pubblico, come impone il codice civile. In mancanza di questa formalità, l’atto è nullo: questo significa che la donazione deve essere stipulata con una forma solenne. Il giudice è sempre necessario perché tornare sui propri passi non è semplice, a differenza del testamento, modificabile fino all’ultimo istante. Le forme principali di testamento sono tre: olografo, pubblico e segreto. In realtà, quest’ultimo non si utilizza quasi mai: a differenza dell’olografo, può anche essere scritto a macchina, anche da una terza persona, purché il diretto interessato possa sottoscriverlo e consegnarlo al notaio''.

Addentrandosi nella precisazione di queste nozioni, la dottoressa Donegana ha offerto qualche spunto, fornendo esempi pratici tratti da esperienze professionali. ''Banalmente - ha proseguito - persone ipovedenti non possono redigere un testamento olografo perché una delle prerogative di questo genere di documento è l’obbligo di scriverlo di proprio pugno. Il testatore deve datare e sottoscrivere a mano il documento, per renderlo valido: ci tengo a precisare che ogni testamento ha il medesimo valore. Tutti presentano alcuni svantaggi e vantaggi. Per esempio, il testamento olografo si potrebbe facilmente perdere, ci si potrebbe dimenticare di datarlo e di firmarlo. Oltre a questo, si potrebbero aggiungere difficoltà interpretative. Quello pubblico, invece, non presenta questa problematica, grazie alla sua tracciabilità e al supporto di un notaio, che assiste il testatore durante l’intera procedura''.

La spiegazione della dottoressa Donegana ha saputo catturare l’attenzione del pubblico, creando un clima di vivo interesse e partecipazione attiva. Le sue parole hanno stimolato un dibattito costruttivo, durante il quale i presenti si sono sentiti liberi di porre domande, condividere esperienze personali e offrire spunti di riflessione.

Un momento di confronto prezioso che ha dimostrato quanto il tema dei lasciti testamentari, spesso considerato distante e complesso, possa invece coinvolgere e appassionare quando affrontato con chiarezza e apertura.

La dottoressa Sonia Donegana
''Vi ringrazio per aver accettato questo invito e per essere qui stasera'' ha detto il sindaco Chiara Narciso, accoglendo il pubblico intervenuto. ''Non sapevamo quale risposta aspettarci da questo genere di appuntamento, ma siamo felici di vedervi in tanti. Rispetto ad altre iniziative, quello di questo incontro è un tema inconsueto, ovvero i lasciti testamentari. Questa proposta è nata in collaborazione con il Fondo di Comunità di Oggiono: in questo ultimo periodo, in cui ci stiamo avvicinando a questa tematica, ci siamo accorti che sorgono dubbi e incertezze a riguardo. Per questo motivo, abbiamo colto l’occasione per proporre un approfondimento, chiedendo la disponibilità della dottoressa Sonia Donegana. Dedico anche a lei un ringraziamento per aver accolto il nostro invito e per aiutarci a comprendere questo aspetto dal punto di vista tecnico''.

La parola è stata poi lasciata alla dottoressa Donegana, che dopo una breve presentazione è entrata nel vivo del tema della serata. ''Quello odierno è un argomento di interesse, che in qualche modo tocca tutti'' ha esordito la relatrice. ''Per questo, pianificare gli aspetti patrimoniali dopo la nostra vita è un atto sensato e utile: spesso queste conoscenze giuridiche sono meno accessibili e conosciute da chi non pratica il mestiere. Per questo, spero di riuscire a darvi qualche input in modo semplice: nel caso, sarei felice di rispondere alle vostre domande. Per dare un quadro più completo vorrei mostrarvi le differenze principali tra donazione e testamento. Il primo strumento giuridico è un contratto, che richiede la presenza di due soggetti, uno dei quali intende donare all’altro. Per questa ragione, ci deve essere una accettazione, a differenza del testamento che riguarda unicamente la persona che si rivolge al notaio''.

Il sindaco Chiara Narciso
Grazie a una chiara e immediata presentazione power point i presenti sono stati guidati nella comprensione delle peculiarità e delle differenze dei due documenti. ''Anche la revocabilità è un elemento fondamentale'' ha specificato la specialista. ''Dal momento che la donazione è un atto pubblico, come impone il codice civile. In mancanza di questa formalità, l’atto è nullo: questo significa che la donazione deve essere stipulata con una forma solenne. Il giudice è sempre necessario perché tornare sui propri passi non è semplice, a differenza del testamento, modificabile fino all’ultimo istante. Le forme principali di testamento sono tre: olografo, pubblico e segreto. In realtà, quest’ultimo non si utilizza quasi mai: a differenza dell’olografo, può anche essere scritto a macchina, anche da una terza persona, purché il diretto interessato possa sottoscriverlo e consegnarlo al notaio''.

Addentrandosi nella precisazione di queste nozioni, la dottoressa Donegana ha offerto qualche spunto, fornendo esempi pratici tratti da esperienze professionali. ''Banalmente - ha proseguito - persone ipovedenti non possono redigere un testamento olografo perché una delle prerogative di questo genere di documento è l’obbligo di scriverlo di proprio pugno. Il testatore deve datare e sottoscrivere a mano il documento, per renderlo valido: ci tengo a precisare che ogni testamento ha il medesimo valore. Tutti presentano alcuni svantaggi e vantaggi. Per esempio, il testamento olografo si potrebbe facilmente perdere, ci si potrebbe dimenticare di datarlo e di firmarlo. Oltre a questo, si potrebbero aggiungere difficoltà interpretative. Quello pubblico, invece, non presenta questa problematica, grazie alla sua tracciabilità e al supporto di un notaio, che assiste il testatore durante l’intera procedura''.

La spiegazione della dottoressa Donegana ha saputo catturare l’attenzione del pubblico, creando un clima di vivo interesse e partecipazione attiva. Le sue parole hanno stimolato un dibattito costruttivo, durante il quale i presenti si sono sentiti liberi di porre domande, condividere esperienze personali e offrire spunti di riflessione.

Un momento di confronto prezioso che ha dimostrato quanto il tema dei lasciti testamentari, spesso considerato distante e complesso, possa invece coinvolgere e appassionare quando affrontato con chiarezza e apertura.
V.I.