Cremella: come difendersi dalle truffe? Lo spiega il maresciallo Riboldi
In un mondo in cui le truffe sono (purtroppo) in continua evoluzione, imparare a riconoscerle e a difendersi con consapevolezza diventa più che mai necessario. Per questo motivo nel pomeriggio di mercoledì 15 ottobre il Comune di Cremella ha tenuto presso la sala civica, un incontro di sensibilizzazione e prevenzione contro il pericolo di truffe e furti, un momento dedicato in primo luogo agli anziani, vittime per eccellenza di questi reati. Lo scopo dell’iniziativa, sostenuta dalla locale Stazione dei Carabinieri, è stato quello di offrire consigli utili per evitare di diventare vittime dei malviventi e per confrontare la propria esperienza personale con quella degli altri.

A seguito dei saluti e dei ringraziamenti da parte del sindaco Cristina Brusadelli, ha preso parola il maresciallo Ezio Riboldi, comandante della Stazione dei Carabinieri del comune: ''Ho molto a cuore questi incontri che si tengono su tutto il territorio e cerco di portare avanti questi appuntamenti per spiegare i rischi e i pericoli che oggi, tra cellulari, telefoni e citofoni, sono all’ordine del giorno. Ci capitano molti casi in cui i cittadini vengono derubati o subiscono delle truffe e diventa dunque basilare sapersi difendere e trovarsi preparati per ogni evenienza. Si può partire riconoscendo il profilo del truffatore, il quale corrisponde a una persona apparentemente per bene, che sa parlare e argomentare in modo corretto, capace di circuire la preda per farle credere delle cose non vere''.

Il maresciallo ha poi proseguito illustrando alcuni esempi di raggiro che possono avvenire nelle abitazioni, rese possibili dall’ottenimento della fiducia delle vittime e dal conseguente invito a entrare in casa. ''Di solito le truffe faccia a faccia avvengono con i malviventi che si fingono tecnici del gas o dell’acqua e che inventano un pericolo immaginario che garantisca loro di superare il cancelletto o la porta di casa, le prime barriere di protezione. Il passo successivo per loro è la richiesta di denaro, una domanda che viene posta frettolosamente e creando un’atmosfera di urgenza così da confondere i proprietari interpellati e da non lasciar loro tempo di riflettere. La cosa migliore da fare è non avere fretta, verificare che gli eventuali controlli siano reali e necessari e chiamare i carabinieri o il comune o qualche parente. Le truffe possono avvenire anche a livello telefonico, è molto importante verificare l’origine delle chiamate o delle notifiche scritte e non inviare mai e poi mai soldi se vengono richiesti'' ha spiegato Riboldi.

L’attenzione deve essere tenuta alta non solo presso le proprie abitazioni, ma anche all’aria aperta. Di frequente capita che le signore lascino la borsa nel carrello del supermercato oppure che i signori tengano nella tasca posteriore il portafogli, tutte occasioni d’oro per i delinquenti. Così come appare fondamentale non tenere il codice PIN segnato su un foglietto all’interno del borsello oppure non prelevare un quantitativo di contanti eccessivo. Tra le truffe più diffuse il maresciallo ha ricordato le frodi tramite cellulare, l’esistenza dello skinner che è in grado di clonare le carte di credito durante un prelievo e la truffa dello specchietto, un grande classico che purtroppo colpisce ancora molti cittadini.

''Tre sono i campanelli d’allarme che devono insospettirci: la fretta con cui i truffatori stanno agendo, l’instaurazione di un’atmosfera di allarme e la richiesta di denaro. In ogni caso, se mai dovesse capitarvi di essere vittime di queste truffe, è importante non colpevolizzarsi, può succedere a chiunque. Possiamo vivere serenamente, ma anche usare questi consigli per restare all’erta e per difenderci'' ha concluso Riboldi.

L’incontro si è concluso con l’intervento della prima cittadina: ''Questi argomenti toccano tutti noi, conoscere le dinamiche di difesa è un grande contributo per ciascuno e per questo ringrazio il maresciallo Riboldi per la disponibilità e l’intervento. Anch’io in questi anni sto imparando a conoscere bene la realtà dei Carabinieri e a mettere da parte quel senso di timore e di vergogna che può cogliere i cittadini quando si rivolgono a loro; in realtà sono molto aperti e accoglienti rispetto alle nostre necessità. È giusto sfruttare la loro disponibilità e chiamare il 112 ogni volta che si ha qualche urgenza'' ha detto Brusadelli.
Un invito, dunque, ad adottare strategie efficaci di tutela di sé stessi e dei propri beni, nella speranza che i numerosi esempi fatti siano stati di concreto aiuto per coloro che in futuro potrebbero dover affrontare tali situazioni di pericolo.

Il sindaco Cristina Brusadelli e il maresciallo Ezio Riboldi
A seguito dei saluti e dei ringraziamenti da parte del sindaco Cristina Brusadelli, ha preso parola il maresciallo Ezio Riboldi, comandante della Stazione dei Carabinieri del comune: ''Ho molto a cuore questi incontri che si tengono su tutto il territorio e cerco di portare avanti questi appuntamenti per spiegare i rischi e i pericoli che oggi, tra cellulari, telefoni e citofoni, sono all’ordine del giorno. Ci capitano molti casi in cui i cittadini vengono derubati o subiscono delle truffe e diventa dunque basilare sapersi difendere e trovarsi preparati per ogni evenienza. Si può partire riconoscendo il profilo del truffatore, il quale corrisponde a una persona apparentemente per bene, che sa parlare e argomentare in modo corretto, capace di circuire la preda per farle credere delle cose non vere''.

Il maresciallo ha poi proseguito illustrando alcuni esempi di raggiro che possono avvenire nelle abitazioni, rese possibili dall’ottenimento della fiducia delle vittime e dal conseguente invito a entrare in casa. ''Di solito le truffe faccia a faccia avvengono con i malviventi che si fingono tecnici del gas o dell’acqua e che inventano un pericolo immaginario che garantisca loro di superare il cancelletto o la porta di casa, le prime barriere di protezione. Il passo successivo per loro è la richiesta di denaro, una domanda che viene posta frettolosamente e creando un’atmosfera di urgenza così da confondere i proprietari interpellati e da non lasciar loro tempo di riflettere. La cosa migliore da fare è non avere fretta, verificare che gli eventuali controlli siano reali e necessari e chiamare i carabinieri o il comune o qualche parente. Le truffe possono avvenire anche a livello telefonico, è molto importante verificare l’origine delle chiamate o delle notifiche scritte e non inviare mai e poi mai soldi se vengono richiesti'' ha spiegato Riboldi.

L’attenzione deve essere tenuta alta non solo presso le proprie abitazioni, ma anche all’aria aperta. Di frequente capita che le signore lascino la borsa nel carrello del supermercato oppure che i signori tengano nella tasca posteriore il portafogli, tutte occasioni d’oro per i delinquenti. Così come appare fondamentale non tenere il codice PIN segnato su un foglietto all’interno del borsello oppure non prelevare un quantitativo di contanti eccessivo. Tra le truffe più diffuse il maresciallo ha ricordato le frodi tramite cellulare, l’esistenza dello skinner che è in grado di clonare le carte di credito durante un prelievo e la truffa dello specchietto, un grande classico che purtroppo colpisce ancora molti cittadini.

''Tre sono i campanelli d’allarme che devono insospettirci: la fretta con cui i truffatori stanno agendo, l’instaurazione di un’atmosfera di allarme e la richiesta di denaro. In ogni caso, se mai dovesse capitarvi di essere vittime di queste truffe, è importante non colpevolizzarsi, può succedere a chiunque. Possiamo vivere serenamente, ma anche usare questi consigli per restare all’erta e per difenderci'' ha concluso Riboldi.

L’incontro si è concluso con l’intervento della prima cittadina: ''Questi argomenti toccano tutti noi, conoscere le dinamiche di difesa è un grande contributo per ciascuno e per questo ringrazio il maresciallo Riboldi per la disponibilità e l’intervento. Anch’io in questi anni sto imparando a conoscere bene la realtà dei Carabinieri e a mettere da parte quel senso di timore e di vergogna che può cogliere i cittadini quando si rivolgono a loro; in realtà sono molto aperti e accoglienti rispetto alle nostre necessità. È giusto sfruttare la loro disponibilità e chiamare il 112 ogni volta che si ha qualche urgenza'' ha detto Brusadelli.
Un invito, dunque, ad adottare strategie efficaci di tutela di sé stessi e dei propri beni, nella speranza che i numerosi esempi fatti siano stati di concreto aiuto per coloro che in futuro potrebbero dover affrontare tali situazioni di pericolo.
C.Fu.